
15/07/2025
🗯 “Date al dolore la parola, il dolore che non parla sussurra al cuore oppresso e gli dice di spezzarsi” (Willam Shakespeare).
👩⚕️ Ricevere una diagnosi oncologica è un evento che scuote profondamente la vita di una persona. Non si tratta infatti di affrontare soltanto la malattia fisica: è un momento critico che tocca l’identità, le emozioni, i progetti e le relazioni. Cambia il modo in cui si percepisce il proprio corpo, il proprio tempo, le proprie priorità e aspettative. Cambia la realtà quotidiana.
👨👩👧👧 Questo impatto, inoltre, non si limita a chi riceve la diagnosi: si estende ai familiari, agli amici, alle persone affettivamente vicine. Il dolore, l’incertezza, la paura diventano vissuti comuni, ma spesso difficili sia da esprimere che da sostenere da soli.
📌 Per questo è fondamentale che, fin dal primo momento, ci sia una presa in carico globale: una cura che non si limiti al corpo, ma che coinvolga anche la mente e le relazioni; un sostegno psicologico che garantisca uno spazio protetto per i propri vissuti, che contenga l’angoscia e all’interno del quale ci si possa sentire meno soli.
👉 Altrettanto importante è offrire sostegno psicologico a chi si prende cura della persona con diagnosi: i familiari, il partner, i figli. Perché anche per loro inizia un percorso fatto di fragilità, di attese, di fatiche silenziose.
🫂 Riconoscere l’impatto psicologico del cancro significa dunque dare dignità alla complessità che accompagna la diagnosi. Significa restituire senso, ascolto e presenza nei momenti in cui tutto sembra vacillare. Prendersi cura della salute mentale, lungo tutto il percorso oncologico, è perciò una necessità; la cura della mente è parte integrante della cura del corpo.
❤️ Grazie ad Dott.ssa Elena Coletti - Studio di Psicologia Clinica e Pediatrica, psicologa e referente della nostra onlus per suoi preziosi consigli.