
16/07/2025
Anastasia e Andromeda
Il voyerismo avido dei media si e’ accanito particolarmente sul corpicino della bimba morta nel parco. Aveva un anno o pocomeno, era nuda, potrebbe essere morta di stenti o forse no, forse la hanno strangolata. Nessuno tuttavia, sui giornali e in tv, si chiede come è possibile che fosse lí, quale drammatica, inaccettabile mancanza, leggerezza, inadempienza dei servizi sociali lo abbia permesso.
C’è stato un tempo, in questo paese, in questa città, in cui i luoghi appartati in cui si rifugiavano i tossicodipendenti venivano coperti dal lavoro delle unità di strada. C’è stato un tempo in questa città, in questo paese in cui qualcuno si sarebbe scandalizzato per l’inerzia dei servizi o per l’indifferenza colpevole di chi aveva visto quella madre e quella bambina prima che accadesse l’irreparabile. C’è solo un grande silenzio oggi, soprattutto sulle responsabilità di chi avrebbe potuto e dovuto intervenire o mettersi in condizione di intervenire sulle situazioni che hanno reso possibile la morte orribile di questa bambina.
Viviamo, davvero, un tempo orribile se riusciamo a non scandalizzarci più di questa prova atroce della ingiustizia sociale e della indifferenza disumana che la rende possibile.
“Questo è quel mondo… di cui cotanto ragionammo insieme?“ chiedeva alla sua Silvia il Leopardi dei Canti ? Scolpendo parole eterne, purtroppo, sulla pietra della sua tomba.
Foto Wikimedia Commons