E’ molto difficile scrivere di se. Soprattutto quando non sei mai stata abituata a essere in prima linea.
Nel mio caso, avendo sempre vissuto la mia vita all’ombra di qualcuno, è quasi strano trovarsi in questa situazione. Ero sempre l’amica di, la dipendente di, il braccio destro di, la fidanzata di. Una brava estetista, che se c’è fa comodo, ma se non c’è ci si organizza lo stesso (tutti utili, nessuno indispensabile no?). Dice che leader si nasce e forse è vero, ma ora posso dire di essere la prova vivente che se ci si fa il mazzo, se si tirano fuori gli attributi, ma soprattutto se smetti di avere paura, qualcosa di concreto, di tangibile lo ottieni.
Forse è vero che alla soglia dei quaranta cominci a ti**re due somme, per me è successo esattamente così. Complice un forte shock anafilattico ad una flebo di antibiotici, che mi ha fatto fare un bel viaggio di andata e ritorno. Da li ho fatto una profonda analisi di quella che era la mia vita. Ti alzi, vai al lavoro, fai quello che devi fare, in modo egregio per ca**tà, torni a casa, cena, vai a letto e si ricomincia da capo, fino al fine settimana con la scossa delle pulizie domenicali misto al brivido del pranzo (dai miei o dai tuoi?)...
Per fortuna la vita mi ha messo la sveglia, nel mio caso mi ha dato due sberle colossali, apri gli occhi e ti dici: ”che cacchio vuoi fare? Ma davvero pensi di poter andare avanti così? Hai sempre vissuto la vita di qualcun altro, il sogno di qualcun’altro, e il tuo sogno e la tua vita quando cominci a viverla?”
Poco tempo dopo ero china sui libri a preparare il test di ammissione alla facoltà di Scienze Biologiche. Io che a scuola ero una di quelle che il 6 era abbastanza, anzi, magari su tutte le materie. Una sfida con me stessa, vada come vada...
Ammessa! Per me poteva anche finire lì, solo perché avevo dimostrato a me stessa che la colpa era solo quella di non aver scelto all’epoca la scuola giusta, per questo avevo fatto tanta fatica. Ma ora era diverso, sicuramente più matura, ma determinata. Ovviamente la realtà è ancora una volta un’altra, visto che fare l’università lavorando part-time tutti i giorni non è così semplice.
Tanti mi hanno chiesto come mai questa scelta, perché in effetti non seguiva il filo logico del lavoro che mi ero scelta, quello dell’estetista, ma una vocina mi diceva che avrei dovuto approfondire tutte le conoscenze possibili riguardo il nostro essere, fatto di cellule, atomi, molecole.
Perché il nostro corpo funziona in un certo modo? Quali sono i meccanismi, le leggi che governano le interazioni fra un elemento ed un altro? Dovevo saperne di più, perché nonostante negli anni avessi studiato nei corsi di estetica tanta roba, mi mancava una base più importante, che ai corsi non sempre approfondiscono, perché io voglio capire sempre il meccanismo fino in fondo, io non accetto che mi si dica “perché è così”. Sono testarda, lo so è un mio grosso difetto.
Ma in questo caso è stato un grosso pregio perché mi ha permesso di conoscere persone straordinarie, docenti che ho ascoltato per ore senza ba***re ciglio, che mi hanno aperto un mondo. Da lì ho capito che dovevo cambiare il mio modo di approcciare gli inestetismi.
Ogni volta che studiavo un nuovo argomento pensavo all’aspetto del mio lavoro che lo poteva riguardare, e proiettavo la cosa nel mondo dell’estetica, a come avei potuto sfruttare quella nuova informazione per essere una estetista migliore. Mattone dopo mattone, nozione dopo nozione, ho finalmente visto il quadro completo, e ricordo che in quel momento mi uscì un sorriso... tutto ciò di cui abbiamo bisogno, c’è già, è stato creato dalla fabbrica migliore che possa esserci: Madre Natura!
Da quel giorno mi sono messa a studiare in maniera specializzata tutto quello che poteva riguardare il binomio bellezza e natura, come interagiva questo o quell’altro principio attivo con la nostra pelle.
Qualcosa però non tornava comunque. Perché, se un principio attivo aveva quella determinata azione, allora non riusciva a funzionare in modo uguale su due persone diverse?
La nostra macchina umana, in quanto perfetta, ha una reazione ad ogni stimolo e buono o cattivo che sia, lei reagisce. Se lo stimolo risuona, con le stesse frequenze del nostro corpo, non potremmo che avere una reazione positiva. Altrimenti, il nostro corpo reagisce comunque, ma non possiamo essere certi che la risposta ci piacerà. Queste frequenze, sono in ogni cosa, perché se ci pensiamo, ogni singola cosa è fatta da atomi, che sono al tempo stesso materia ed energia. E’ l’energia che modifica tutto il mondo attorno a noi: se cambia la frequenza energetica di un colore, diventa un’altro colore, se cambia la frequenza energetica di un suono, diventa un altro suono.
Questo ci fa essere unici. Il modo in cui una molecola interagisce con il nostro corpo, è in primis, come questa risuona con esso.
Se la sua frequenza è in sincrono con la nostra. Ed è lì che si ottengono le risposte più forti.
A patto che si sappia fare le domande giuste. Perché una parte fondamentale è capire quali sono le frequenze da toccare, e non è sempre così facile. Talvolta non è così immediato, ma in generale, studiando riflessologia e interessandomi di medicina tradizionale cinese, ho scoperto che il nostro corpo parla molto più forte di quanto noi riusciamo ad ascoltare. Ci pone di fronte dei segni tangibili ed inequivocabili. Basta avere le chiavi di lettura e partendo da lì, curare ogni aspetto che si presenta, sia esso fisico che emozionale.
E questo soprattutto lo possiamo fare sulla nostra pelle.
Si perché il nostro tessuto, come si è studiato soprattutto negli ultimi anni con la PNEI (PsicoNeuroEndocrinoImmunologia), è il foglio bianco dove vengono scritte le nostre emozioni, (talvolta vengono proprio incise!) soprattutto quelle non digerite. Oltretutto la pelle è l’organo attraverso il quale abbiamo il contatto con la realtà, quello che ci delimita, che ci fa da scudo e che ci permette di sentire ed elaborare gli stimoli che ci arrivano dall’esterno. Quindi è l’organo più stressato in assoluto!
Quando ho immaginato come avrei voluto lavorare, ho tenuto conto di tutti questi aspetti, mettendo insieme i pezzi di questo puzzle, creando un percorso di cura che fosse realmente una cura e non soltanto un trattamento mirato all’inestetismo.
Ho creato un metodo, dove tutti gli aspetti, fisico, emozionale ed energetico vengono presi in considerazione per riportare la pelle al massimo splendore possibile, attraverso prodotti naturali e biologici, manualità avvolgenti e riattivanti e una personalizzazione estrema: non ci sono protocolli preconfezionati.
Ogni volta affronto la problematica in modo unico, rispondendo alle caratteristiche personali e alle esigenze del momento. Ottenendo ogni volta il meglio.
Questo è Natural Beauty, il mio mondo, dove 20 anni di esperienza si uniscono alla passione per la Bellezza, quella Naturale.