24/12/2024
Le mani sono il primo filo sottile che ci lega al mondo, sono le appendici con le quali, da subito, fin dai primissimi attimi della nostra vita, entriamo in contatto con il mondo che ci circonda.
Le mani parlano di noi ed osservandole con attenzione possiamo percepire l'universo che si cela dietro di loro. Sono come messaggere silenziose, capaci di raccontare chi siamo ancor prima che possiamo esprimerlo a parole. Basta osservarle con cura per scoprire piccoli mondi racchiusi fra le linee che le attraversano.
Hai mai notato la dignità e la bellezza discreta di mani segnate dal tempo e dalla fatica? Guardale con attenzione e vedrai che anche quelle più segnate sono bellissime. Hanno solchi che narrano storie di lavoro e di sacrifici: se le guardi attentamente, scoprirai che sprigionano un fascino profondo, quasi segreto. Sono un ponte con la vita che è stata, con l’amore che hanno donato.
Pensa alla sensazione di stringere la mano di una persona cara. Persino a occhi chiusi, potresti riconoscere quelle dita che ti hanno accarezzato l’anima con gesti antichi e familiari. Prova a tenere fra le tue le mani di qualcuno che ami, e ad abbandonarti alle sensazioni nate dal contatto della pelle. Prova a farlo guardando attentamente le mani di chi le abbandona alle tue. Potrai apprezzare ogni piccolo momento, ogni piccola sensazione che si arricchisce dei dettagli che attraversano i tuoi occhi aiutandoti a capire il mondo che c’è oltre quelle mani.
Prova a farlo con le mani di tuo padre o di tua madre, mani segnate dal tempo e dalla fatica, fonte di calore di una vita, testimonianza di battaglie vinte e di carezze donate. Le mani, che cosa meravigliosa. Ho stretto la mano di chi, in quell’attimo doloroso, stava lasciando la vita. Ho provato la fredda sensazione del distacco in un vortice di ricordi e di emozioni che correvano dalla punta delle dita fino al cuore. Ho percepito la fredda sensazione di una vita che se ne andava, avvolto da una sensazione surreale, straziante e sanifica allo stesso tempo, dove il tempo si ferma nei ricordi di quello che è stato, delle grandi emozioni provate, della condivisione dei momenti, di tutto il buono e il cattivo che abbiamo vissuto, di una vita che ti scorre dalle mani alla testa attraversando il cuore in modo inesorabile e tumultuoso, piena di immagini, parole, profumi, suoni e tanto altro.
Oggi, invece, ho la gioia di vedere le tue mani che cullano un dono prezioso: tuo figlio, appena venuto al mondo. La luce della sua innocenza avvolge entrambi, ed è una luce capace di riempire l’aria di calore. Con un gesto tanto piccolo quanto potente, lui si aggrappa al mio indice come a volermi coinvolgere nella sua esistenza ed io ho il privilegio di sentire la setosità della sua pelle in un contatto che improvvisamente rende sorpresi e disorientati. È un prodigio che conduce in una dimensione fuori dal tempo, un soffio di eternità che riscalda l’anima.
Ti ringrazio per la fiducia che mi hai donato in questi mesi, mettendo la tua vita e quella del tuo bambino nelle le mie mani. Ora che tutto è andato per il meglio, posso confessarti quante preoccupazioni abbiano abitato in silenzio i miei pensieri, sono pensieri e preoccupazioni dei quali non ti ho mai parlato perché tu avevi bisogno di un riferimento sicuro che ti sostenesse nelle fragilità di questo percorso. Questi pensieri e preoccupazioni che ho avuto durante questi mesi mi accompagnano e mi accompagneranno sempre, dovuti alla consapevolezza dei miei limiti e dei limiti della scienza nel trattare una materia così difficile: la salute umana in ogni suo aspetto.
Ora posso dirtelo: non sono quel professionista infallibile che immaginavi. Porto con me la consapevolezza dei miei limiti. Ma sappi che, nonostante questo, ho sempre cercato di fare del mio meglio e di darti la sicurezza di cui avevi bisogno, perché nei momenti di fragilità è la speranza che sostiene ogni passo.
Ora, guardandoti con il tuo bambino, provo una gratitudine profonda. Concedimi ancora un piccolo dono: concedimi il piacere di toccare ancora quelle manine e sentire la vita nuova che scorre tra le dita. Lasciami ringraziare Dio, la vita, l’universo, il destino, qualunque nome vogliamo dargli, per averci risparmiato dolore e disperazione.
Le mani… un dono che ci unisce, una carezza che diventa ricordo, una stretta che può contenere un intero universo.