Dott. Carmine Ciccarini

Dott. Carmine Ciccarini Specialista in Oculistica con corsi di aggiornamento presso Mount Sinai School (Ny), John Hopkins (B - STUDIO DI PERUGIA
Centro Diagnostico Laser Via M.

Magnini 18
Tel. 075 5007094 - Tel. 339 2248541
- STUDIO DI CHIUSI (In provincia di Siena):
Via G.Mameli, 102 - Tel. 0578 226970

Il Dottor Ciccarini è molto apprezzato dai pazienti umbri e toscani. Gli studi sono facilmente raggiungibili da Terni, Spoleto e da Siena e Arezzo. Il dottore si laurea in Medicina e Chirurgia nel 1983 con una tesi sui Potenziali evocati visivi con il Dipartimento di S

cienze Neurooftalmologiche della Mount Sinay School di New York diretta dal Professore Bodis Wolner. Presso l’ Università di Parma si specializza in Oftalmologia e nel contempo segue corsi di aggiornamento negli Ospedali di Lione, Nantes e Brest. Lavora per anni nel centro di Elettrofisiologia oculare del reparto di Oculistica di Parma, specializzandosi nello studio delle malattie rare.

✍   📑Il distacco della coroide è una condizione patologica dell’occhio in cui la coroide, lo strato vascolare dell'occhi...
25/03/2025

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Il distacco della coroide è una condizione patologica dell’occhio in cui la coroide, lo strato vascolare dell'occhio, si separa dai tessuti sottostanti. Esistono diversi tipi di distacco della coroide, ognuno con le sue cause e caratteristiche.
Vediamo brevemente quali sono i tipi di distacco di coroide che si possono verificare nel paziente:
Distacco sieroso della coroide: si verifica quando il fluido si accumula tra la coroide e la retina, causando il sollevamento della coroide. È spesso causato da infiammazione o condizioni retiniche patologiche come l'occlusione della vena retinica. Tale occlusione si riscontra più frequentemente in pazienti con età superiore ai 60 anni, che presentano fattori predisponenti quali: ipertensione arteriosa, diabete mellito, spesso in pazienti affetti da glaucoma.
Distacco traumatico della coroide: è causato da lesioni agli occhi o traumi, questo tipo di distacco si verifica a causa di perdite di fluido o sanguinamento dietro la retina. Può causare improvvisi cambiamenti della vista e il più delle volte richiede un intervento medico immediato.
Distacco essudativo della coroide: è associato a patologie oculari che causano perdite di liquidi, come uveite o tumori coroidali. Il distacco essudativo può essere il risultato di una crescita anomala dei vasi sanguigni o di una malattia della retina.
Diversi fattori possono comunque contribuire allo sviluppo del distacco della coroide, ognuno dei quali richiede, oltre che un’estrema tempestività di intervento, approcci diagnostici e terapeutici diversi.

Le cause della patologia sono di diverso tipo e natura in relazione ai vari tipi di distacco coroidale descritte sopra: spesso il distacco di coroide si verifica dopo interventi antiglaucomatosi che comportano una brusca riduzione della pressione oculare fino ad essere il tono non misurabile o bassissimo.
L'infiammazione all'interno dell'occhio, derivante da condizioni autoimmuni o infezioni (uveite), può provocare l'accumulo di liquidi sotto la coroide e portare al distacco.
La presentazione del distacco coroidale varia a seconda della causa sottostante e della gravità. I pazienti possono manifestare visione offuscata, difetti del campo visivo o una diminuzione improvvisa dell'acuità visiva; ciò è legato al fatto che la coroide fornisce ossigeno e sostanze nutritive alla retina e la sua separazione provoca una visione offuscata o ridotta.
Nei casi associati a infiammazione o trauma, i sintomi visivi possono essere accompagnati da dolore e fastidio accompagnati da una sensazione di pressione. Alcuni individui possono notare delle macchie scure (scotomi) o d'ombra nella vista, in particolare nelle regioni centrali o periferiche

Diagnosi
Una diagnosi tempestiva e accurata è fondamentale per una gestione efficace del distacco coroidale: un esame oftalmico approfondito, che comprenda la biomicroscopia con lampada a fessura e la valutazione del fondo oculare, è essenziale per identificare i segni caratteristici del distacco della coroide.

Trattamento
La gestione del distacco coroidale dipende dalle cause specifiche della patologia e dalla gravità della condizione: corticosteroidi o agenti immunosoppressori possono essere prescritti per ridurre l'infiammazione e l'accumulo di liquidi. Affrontare poi condizioni sistemiche (ad es. ipertensione), può attenuare il rischio di distacco.
In caso di distacco coroidale significativo o persistente, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico.

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✍   📑𝗜𝗽𝗼𝘁𝗼𝗻𝗶𝗮 𝗼 𝗶𝗽𝗼𝘁𝗲𝗻𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗼𝗰𝘂𝗹𝗮𝗿𝗲: 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝘀𝗶 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮?La pressione intraoculare è tipicamente definita come uguale o in...
24/01/2025

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𝗜𝗽𝗼𝘁𝗼𝗻𝗶𝗮 𝗼 𝗶𝗽𝗼𝘁𝗲𝗻𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗼𝗰𝘂𝗹𝗮𝗿𝗲: 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝘀𝗶 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮?
La pressione intraoculare è tipicamente definita come uguale o inferiore a 18 mmHg. L’ipotonia oculare, cioè la riduzione della pressione intraoculare, è una condizione che può verificarsi dopo vitrectomia, cataratta, interventi anti-glaucomatosi o per cicliti, ovvero infiammazioni del corpo ciliare; il basso livello pressorio infatti indica un eccessivo drenaggio o perdite di liquidi dal bulbo oculare.
𝗣𝗿𝗲𝗺𝗲𝘀𝘀𝗮.
La pressione oculare è indipendente da quella sanguigna si riferisce alla forza esercitata dai fluidi all’interno dell’occhio contro le sue pareti, nello specifico l’umor acqueo e l’umor vitreo, che svolgono un ruolo importante nel mantenere la forma e la stabilità dell’occhio, oltre a fornire sostanze nutritive alle sue diverse parti. Affinché l’occhio assolva alle sue funzioni visive correttamente, cioè affinché il bulbo oculare non si deformi, la pressione intraoculare dovrà avere un valore compreso fra 10 e 20 mmHg.
La misurazione della pressione oculare è di particolare importanza, perché il suo valore può fornire informazioni essenziali sulla salute degli occhi e sul funzionamento del sistema visivo.
La pressione dell’occhio può anche variare sporadicamente, influenzata da altri fattori quali lo stress fisico, consumo di alcool, caffè, farmaci particolari o variazione della frequenza cardiaca, traumi, infiammazioni, se la pressione subisce una variazione considerevole e continua, cu troviamo di fronte ad una patologia.
𝗦𝗶𝗻𝘁𝗼𝗺𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗶𝗽𝗼𝘁𝗼𝗻𝗶𝗮 𝗼𝗰𝘂𝗹𝗮𝗿𝗲.
Il paziente affetto da ipotonia oculare si presenta di solito alla visita oculistica alcuni giorni dopo aver subito un intervento di microchirurgia oculare, lamentando una riduzione visiva, specie al mattino, con tendenza a migliorare nelle ore serali. Dopo interventi anti-glaucomatosi, per esempio, l’ipotonia oculare si presenta con pressione oculare inferiore ai 6/7mmhg e, talvolta, il tono oculare può scendere a livelli tanto bassi da non essere misurabile.
In caso di grave ipotonia, possono verificarsi lesioni del nervo ottico fino al grado estremo rappresentato dall’ipertrofia ottica, si tratta della condizione causata dall’incapacità del corpo ciliare di produrre umor acqueo che insorge però a distanza di mesi senza che la patologia sia stata correttamente diagnosticata.
Per diagnosticare la patologia è importante che lo specialista osservi la profondità della camera anteriore: se questa è profonda, non vi è fuoriuscita di umor acqueo dal taglio chirurgico.
Occorre, inoltre, controllare in midriasi (con dilatazione della pupilla) che non vi sia distacco di coroide e/o di retina, escludendo anche la presenza di una uveite (infiammazione) post chirurgica; da valutare, infine, una possibile congestione del nervo ottico.
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19/12/2024

✍   📑𝗟𝗔 𝗠𝗜𝗖𝗥𝗢-𝗖𝗛𝗜𝗥𝗨𝗥𝗚𝗜𝗔 𝗟𝗔𝗦𝗘𝗥 𝗡𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗖𝗢𝗥𝗥𝗘𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗗𝗘𝗜 𝗗𝗜𝗙𝗘𝗧𝗧𝗜 𝗩𝗜𝗦𝗜𝗩𝗜L’intervento tramite microchirurgia laser agli occhi pe...
13/12/2024

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𝗟𝗔 𝗠𝗜𝗖𝗥𝗢-𝗖𝗛𝗜𝗥𝗨𝗥𝗚𝗜𝗔 𝗟𝗔𝗦𝗘𝗥 𝗡𝗘𝗟𝗟𝗔 𝗖𝗢𝗥𝗥𝗘𝗭𝗜𝗢𝗡𝗘 𝗗𝗘𝗜 𝗗𝗜𝗙𝗘𝗧𝗧𝗜 𝗩𝗜𝗦𝗜𝗩𝗜
L’intervento tramite microchirurgia laser agli occhi permette, per il livello tecnico chirurgico raggiunto di correggere in maniera soddisfacente tutti i difetti della vista (Miopia, Astigmatismo, Ipermetropia, Presbiopia). Il Laser infatti consente di modificare la curvatura della cornea cambiandone forma e potere. Esistono due tipi di Laser: Il laser ad Eccimeri e il Laser a Femtosecondi. Il Laser ad eccimeri vaporizza il tessuto corneale mentre il laser a femtosecondi crea dei tagli che permettono di asportare il tessuto corneale.
Esistono diverse tecniche laser che hanno per obbiettivo l’eliminazione delle lenti correttive, occhiali o lenti a contatto, le principali sono: PRK, LASIK e SMILE.
Quando la patologa è più accentuata, Oltre al Laser esiste l’intervento di impianto di lenti fachiche utile per eliminare gli occhiali in presenza di difetti di vista assai elevati.
L’intervento laser agli occhi è completamente indolore grazie all’efficacia dell’anestesia che viene eseguita mediante l’uso di un collirio anestetico. L’intervento laser dura circa 5 minuti per occhio e segue ad una breve fase preparatoria. Terminato l’effetto dell’anestesia si potranno avvertire bruciore, fastidio alla luce ed un leggero mal di testa.

𝗖𝗼𝗻𝘃𝗮𝗹𝗲𝘀𝗰𝗲𝗻𝘇𝗮
Dopo l’intervento Laser agli occhi è raccomandato un periodo di riposo di almeno 2 giorni. Dipende molto dal tipo di operazione a cui ci si è sottoposti. È molto importante seguire regole rigorose per quanto concerne l’igiene dell’occhio per evitare infezioni che possono vanificare la procedura microchirurgica o, in casi estremi, peggiorare la condizione di partenza.
Nei primi mesi post-intervento infatti è piuttosto comune la secchezza degli occhi soprattutto dopo FemtoLASIK e SMILE e questo può rendere più faticoso leggere o usare il PC, queste attività dovranno quindi essere condotte con moderazione, senza mettere l’occhio in condizione di stress eccessivo e, secondo la mia esperienza clinica, dopo l'intervento occorrono almeno 4 giorni di riposo e scarsa esposizione a luci e strumenti elettronici perché il risultato del trattamento eseguito sia ottimale.

𝗖𝗼𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶
Sono molto generalmente rare se l’operazione è eseguita con i Laser di ultima generazione.
È fondamentale inoltre eseguire tutti gli esami pre-operatori disponibili, quali topografia e tomografia della cornea, ed altri esami che saranno consigliati dallo specialista a seconda dei casi
Questi esami permettono di capire quali sono i candidati ottimali a questo tipo di intervento e quali invece presentano un rischio più alto di complicanze. In questo caso occorre optare per un altro tipo di intervento oppure rinunciare.
Le complicanze più frequenti (comunque estremamente rare) sono riconducibili ad una incompleta correzione del difetto di vista (astigmatismo, la miopia, l’ipermetropia e presbiopia). In questi casi, si può intervenire nuovamente con il laser oppure si possono portare nuovamente occhiali o lenti a contatto.
Una complicanza più grave dell’intervento laser agli occhi è l’infezione per cui è necessario adottare norme di buona igiene nei primi giorni dopo l’intervento ed utilizzare colliri antibiotici secondo la prescrizione medica.
La correzione dell’astigmatismo, miopia, ipermetropia e presbiopia, è possibile grazie a diversi tipi di intervento chirurgico. Gli interventi più diffusi sono quelli con il Laser ad eccimeri e il Laser a Femtosecondi. Le tipologie utilizzate sono:
• PRK
• LASIK e FemtoLASIK
• SMILE
• Cheratotomia astigmatica
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22/11/2024

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𝗟𝗔 𝗦𝗜𝗡𝗗𝗥𝗢𝗠𝗘 𝗗𝗜 𝗖𝗢𝗚𝗔𝗡: 𝗨𝗻𝗮 𝗽𝗮𝘁𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮 𝗮𝘂𝘁𝗼𝗶𝗺𝗺𝘂𝗻𝗲 𝗺𝗼𝗹𝘁𝗼 𝗿𝗮𝗿𝗮.
Se ne conoscono circa 300 casi, caratterizzata da cheratite interstiziale (infiammazione cronica, non ulcerativa degli strati intermedi della cornea che è talvolta associata a uveite; i sintomi comprendono fotofobia, dolore, lacrimazione e offuscamento della vista) e disfunzioni audio-vestibolari a carico dell’orecchio interno.
𝗖𝗔𝗨𝗦𝗔 𝗔𝗨𝗧𝗢𝗜𝗠𝗠𝗨𝗡𝗘
La patologia colpisce prevalentemente i giovani adulti, in letteratura si riporta che l'80% dei pazienti ha un'età compresa fra 14 e 47 anni, anche se non si conosce molto a questo proposito, si ritiene che la sua causa sia prevalentemente autoimmune. Gli autoanticorpi diretti contro gli antigeni dell'orecchio interno e le strutture della cornea, noti come i peptidi Cogan, di solito sono presenti, anche se non possono essere considerati l 100% come biomarcatori sierologici specifici per la sindrome; l’antigene scatenante è comunque riconosciuto in una risposta autoimmune comune alla cornea e all’orecchio interno.
𝗦𝗜𝗡𝗧𝗢𝗠𝗔𝗧𝗢𝗟𝗢𝗚𝗜𝗔
I sintomi di presentazione coinvolgono il sistema oculare, il sistema vestibolo-uditivo, o entrambi. Dopo circa 5 mesi, la maggior parte dei pazienti presenta sintomi sia oculari che audio-vestibolari.
Sintomi sistemici aspecifici comprendono febbre, cefalea, dolore articolare e mialgia.
Il coinvolgimento oculare è di natura prevalentemente infiammatoria e comprende una combinazione tra una cheratite interstiziale spesso bilaterale, o altri tipi di cheratite stromale corneale.
I sintomi oculari comprendono irritazione, dolore, fotofobia e riduzione della vista, arrossamento oculare, edema del nervo ottico, proptosi.
I sintomi vestibolo-uditivi possono comprendere ipoacusia neurosensoriale, acufeni, vertigine e/o una sensazione di pienezza o pressione.
Da un punto di vista vascolare può presentarsi un’aortite significativa con un soffio cardiaco diastolico, ed anche un difetto di deambulazione dovuto ad una patologia circolatoria a carico degli arti inferiori causato da una vasculite infiammatoria.
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07/10/2024

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𝐂𝐡𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨𝐩𝐢𝐠𝐦𝐞𝐧𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞: 𝐭𝐫𝐚 𝐩𝐫𝐚𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐭𝐞𝐫𝐚𝐩𝐞𝐮𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐞𝐝 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐯𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐞𝐬𝐭𝐞𝐭𝐢𝐜𝐨.
𝐎𝐯𝐯𝐞𝐫𝐨: 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐢 𝐫𝐢𝐬𝐜𝐡𝐢 𝐞 𝐬𝐨𝐩𝐫𝐚𝐭𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐬𝐞 𝐯𝐚𝐥𝐞 𝐥𝐚 𝐩𝐞𝐧𝐚 𝐜𝐨𝐫𝐫𝐞𝐫𝐥𝐢 𝐬𝐨𝐥𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐚𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐠𝐥𝐢 𝐨𝐜𝐜𝐡𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐥𝐨𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐚𝐭𝐨.
La cheratopigmentazione è un intervento di chirurgia oculare che consente di cambiare colore agli occhi in modo permanente; la cornea infatti, che da trasparente diventa opaca, copre il colore naturale dell'iride. La procedura viene eseguita sulla cornea stessa che può essere realizzata manualmente con un ago oppure utilizzando il laser a femtosecondi per creare uno spazio nel quale viene iniettato un pigmento colorato.
Attualmente, la tecnica più diffusa è la FAK (acronimo che sta per femtosecond laser-assisted intra-stromal keratopigmentation).
Tecnicamente in realtà non solo la cheroratopignantazione è in grado di cambiare il colore degli occhi, esistono altre due procedure chirurgiche altrettanto pericolose ed invasive per l’apparato visivo che hanno questo obiettivo:
• Chirurgia implantare estetica dell'iride
• Depigmentazione dell'iride con laser
La chirurgia estetica dell'impianto dell'iride artificiale sull'iride naturale e la rimozione del pigmento tramite laser sono approvate solo in alcuni Paesi. Entrambe queste tecniche sono, infatti, particolarmente rischiose e possono addirittura portare alla cecità o alla necessità di effettuare interventi per glaucoma o di cataratta. Da ciò deriva che attualmente, visti i danni potenzialmente arrecabili al paziente, l'impianto di iride artificiale è riservata ai pazienti a cui manca parte o tutta l'iride, a causa di lesioni o difetti congeniti; l’etica medica considera la procedura illegale se utilizzata a scopi puramente cosmetici.
La cheratopigmentazione è una procedura relativamente nuova, molti la considerano più sicura rispetto alle precedenti tecniche, ma non per questo risulta priva di rischi, seppur nel gergo comune la si inizi a considerare come un tatuaggio.
Sebbene si tratti di un’operazione che non richiede molto tempo, essa si rivela molto delicata e non adatta a tutti: viene eseguita infatti su una parte altamente sensibile dell'occhio e prevede l'uso di un laser a femtosecondi, si tratta quindi di microchirurgia non esente da complicazioni.
Che rischi si corrono a cambiare colore agli occhi?
La procedura di cheratopigmentazione è stata ideata in origine per ragioni ben precise attinenti alla salute oculare: questa procedura microchirurgica viene proposta generalmente come valida alternativa terapeutica in un gruppo selezionato di pazienti in cui le procedure chirurgiche non chirurgiche (es. lenti a contatto colorate) e ricostruttive non determinano un miglioramento funzionale o estetico.
Oggi, però, con la “complicità” di social ed influencer uniti ad una cattiva e/o parziale informazione sui rischi della procedura, la cheratopigmentazione è nota soprattutto per la sua finalità estetica e viene applicata su occhi sani e funzionanti seppur si tratti di una tecnica molto delicata, non esente da rischi, quindi occorre informare in maniera corretta perché ci si approcci alla procedura ben consapevoli di quello a cui si va incontro. Conviene quindi seguire il consiglio dell'American Academy of Ophthalmology, al quale tra l’altro mi sento di aderire completamente, secondo cui «il modo più sicuro per cambiare colore agli occhi è valutare se il soggetto sia un candidato idoneo per le lenti a contatto colorate, che devono essere comunque prescritte da un oculista e applicate da un ottico qualificato».
🔗 Per ulteriori informazioni e per approfondire i rischi dell’intervento: www.carmineciccarini.it/cheropigmentazione
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16/09/2024

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𝐎𝐟𝐭𝐚𝐥𝐦𝐨𝐩𝐥𝐞𝐠𝐢𝐚 𝐝𝐨𝐥𝐨𝐫𝐨𝐬𝐚: 𝐬𝐢𝐧𝐝𝐫𝐨𝐦𝐞 𝐫𝐚𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐓𝐨𝐥𝐨𝐬𝐚-𝐇𝐮𝐧𝐭.
La sindrome di Tolosa-Hunt è una sindrome oftalmoplegica, che colpisce tutte le età; è caratterizzata da attacchi acuti di dolore periorbitale: vengono interessati i nervi III, IV, VI che innervano i sei muscoli extraoculari causando oftalmoplegia e ptosi palpebrale (abbassamento della palpebra superiore), paralisi ipsilaterali, cioè sullo stesso lato, dei nervi motori oculari, movimenti oculari disordinati e vista appannata.
La sindrome è rara a livello internazionale; entrambi i sessi, sono colpiti in egual misura e si verifica in genere intorno ai 60 anni. Incidenza 5 casi su 100.000. Il decorso è variabile: da poche settimane fino a recidive continue che possono protrarsi per mesi.
la sindrome è in genere un raro disturbo infiammatorio idiopatico che può coinvolgere il seno cavernoso, l’apice orbitale e la fessura orbitale superiore. Il sintomo principale è l’oftalmoplegia dolorosa unilaterale e la paralisi del nervo oculomotore; la causa è ricercabile nella compressione estrinseca delle strutture neurovascolari nel seno cavernoso; nervi interessati possono essere tutti i muscoli extraoculari il III, IV e VI con interessamento del nervo trigemino che causa dolore profondo perioculare.
La diagnosi si basa sui sintomi clinici e sui cambiamenti tipici della risonanza magnetica, nonché sulla risposta alla terapia steroidea e sull’esclusione di altre malattie infiammatorie o neoplastiche del seno cavernoso. La terapia steroidea è il trattamento di scelta; il sollievo dai sintomi si verifica solitamente entro 72 ore; in alcuni casi, si verifica la remissione spontanea, mentre in altri gli attacchi possono ripetersi.
🔗 Per approfondire e leggere tutto vai al link https://www.oculistacarmineciccarini.it/sindromi-rare-tolosa-hunt/
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29/08/2024

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𝐔𝐒𝐎 𝐃𝐄𝐋 𝐁𝐎𝐓𝐎𝐗 𝐍𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐂𝐔𝐑𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐎 𝐒𝐓𝐀𝐁𝐈𝐒𝐌𝐎
Se responsabile dello strabismo è un muscolo iperfunzionante, questo può essere curato mediante l'impiego di Botox. Iniettata in piccole quantità la tossina botulinica infatti paralizza in maniera temporanea il muscolo. L'effetto dura diversi mesi e può addirittura comportare un cambiamento permanente dell'allineamento oculare.
Considerando che lo strabismo può comportare per il paziente che ne è affetto non soltanto problemi di natura “funzionale” dell’occhio, ma anche implicazioni di natura psicologica dovuti puramente all’alterazione estetica che la patologia comporta, negli ultimi anni la pratica di correzione puramente “estetica” ha assunto connotazioni di natura terapeutica.
La tossina botulinica agisce bloccando il muscolo iper funzionante che determina la deviazione oculare: si parla di exotropia nel caso l’occhio risulti deviato verso l’esterno, in questo caso è necessario agire sul muscolo retto laterale, si parla invece di esotropia quando l’occhio presenta una deviazione verso l’interno ed è necessario agire sul muscolo retto mediale.
Lo strabismo può presentarsi anche come una deviazione dell’occhio sull’asse verticale: si parla di ipertropia se la deviazione è verso l’alto e di ipotropia se è verso il basso; nel primo caso si agisce sul muscolo retto superiore nel secondo sul muscolo retto inferiore.
🔗 Per approfondire e leggere tutto vai al link https://www.oculistacarmineciccarini.it/uso-del-botox-nella-cura-dello-stabismo/
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Gli estrogeni hanno un ruolo chiave nel mantenere la qualità del film lacrimale e la funzionalità delle ghiandole del Me...
27/05/2024

Gli estrogeni hanno un ruolo chiave nel mantenere la qualità del film lacrimale e la funzionalità delle ghiandole del Meibomio che lo producono. La carenza di questi ormoni che nella donna causa i sintomi più comuni della premenopausa, già a partire dai 40/45 anni, e poi della menopausa può dare origine anche ai fastidi oculari.
L’occhio, come il cervello e gli altri organi di senso, è “dipendente” (anche) dagli estrogeni e dagli androgeni per stare in salute. Gli estrogeni regolano infatti la quantità e qualità della secrezione lacrimale, da cui dipende la giusta lubrificazione della congiuntiva, che, se inadeguata, causa la sensazione di occhio secco; ma anche la pressione endo-oculare, e la riduzione del rischio di cataratta.
Il fenomeno è troppo spesso trascurato dagli specialisti, ma si stima che il 35% delle donne dopo la menopausa lamenta sintomi oculari, tra cui i più frequenti sono l’”occhio arrossato” e una spiacevole sensazione di “occhio secco” dovuta alla progressiva riduzione della produzione di lacrime da parte delle ghiandole atte a secernere il film lacrimale Assolutamente caratteristica è la sgradevolissima sensazione di avere sabbia negli occhi. L’occhio arrossato è spesso sottovalutato è invece indispensabile affrontare questo disturbo al più presto.

Il sintomo è di solito trattato grazie all’aiuto delle lacrime artificiali che hanno la funzione di sostituire e ripristinare il film lacrimale che risulta insufficiente in conseguenza alla scarsa produzione fisiologica.
Per poter avere risultati migliori occorre però stimolare la produzione del film lacrimale da parte delle ghiandole di Meibomio che, come detto, causa la scarsità di estrogeni, lavorano poco o nulla.
Il trattamento con luce pulsata si è dimostrato efficace nel trattare la secchezza oculare. È ambulatoriale ed ha una durata di pochi minuti.

Questo trattamento, assolutamente indolore, che anzi dona una sensazione di rigenerato benessere e all’acuità visiva è disponibile presso lo studio di Perugia – Via Magno Magnini – del dott. Carmine Ciccarini

Per informazioni: https://www.oculistacarmineciccarini.it/disturbi-oculari-e-menopausa-occhio-secco/

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✍   📑La degenerazione corneale nodulare di Salzmann è una rara malattia della cornea generalmente monolaterale, caratter...
17/04/2024

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La degenerazione corneale nodulare di Salzmann è una rara malattia della cornea generalmente monolaterale, caratterizzata da accumulo di noduli bianco-azzurrognoli superficiali medio-periferici. Frequentemente asintomatica.
Colpisce prevalentemente adulti di sesso femminile con un esordio di norma intorno ai 50 anni, può presentarsi anche bilateralmente.
I sintomi esordiscono durante lo stadio tardivo della malattia, La sintomatologia è caratterizzata da fotofobia, lacrimazione, blefarospasmo e diminuzione dell’acuità visiva. L’occhio non appare infiammato anche se i soggetti lamentano bruciori, sensazione di corpo estraneo e discomfort non ben definito.
Poiché si possono verificare erosioni corneali ricorrenti queste sono la causa “meccanica” dei sintomi sopra citati; la causa effettiva della patologia non è nota. È stato riscontrato che la comparsa della degenerazione può essere conseguente a processi infiammatori di natura acuta o cronica
Alcuni pazienti riportano episodi di infiammazioni ricorrenti della superficie oculare non chiaramente diagnosticati e trattati, abuso nell’utilizzo di lenti a contatto, occhio secco, allergie ricorrenti.
La diagnosi è clinica.
Si presentano anche casi in cui la diagnosi è insidiosa, date le somiglianze con patologie di natura e prognosi ben diversa.
La terapia varia a seconda dei casi: lubrificazione, steroidi topici, igiene palpebrale, ausili di lenti a contatto terapeutiche e trattamenti antibiotici e/a antibatterici, fino ad interventi di microchirurgia laser nei casi più gravi
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✍   📑La granulomatosi eosinofila con poliangioite (Eosinophilic Granulomatosis with Polyangiitis EGPA), 𝐩𝐫𝐞𝐜𝐞𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 ...
29/03/2024

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La granulomatosi eosinofila con poliangioite (Eosinophilic Granulomatosis with Polyangiitis EGPA), 𝐩𝐫𝐞𝐜𝐞𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐧𝐨𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐬𝐢𝐧𝐝𝐫𝐨𝐦𝐞 𝐝𝐢 𝐂𝐡𝐮𝐫𝐠-𝐒𝐭𝐫𝐚𝐮𝐬𝐬, è un’infiammazione dei vasi sanguigni (vasculite) di piccole e medie dimensioni, per questo motivo può interessare anche i piccoli vasi della retina della cornea, sotto forma di sindrome di Cogan, e del nervo ottico.
In generale, l'infiammazione è una risposta naturale del sistema immunitario a lesioni o infezioni e aiuta a combattere i microrganismi invasori. Tuttavia, in alcuni casi, per ragioni non sempre definite, l’infiammazione si verifica contro i propri tessuti sani tramite una risposta auto-infiammatoria o autoimmune. In particolare, nella vasculite il sistema immunitario attacca i vasi sanguigni inducendo gonfiore e ostruzione degli stessi.
La patologia è di natura sistemica e gli organi colpiti più comunemente sono i polmoni e la pelle ma possono essere coinvolti anche cuore, reni, nervi e intestino. In questo tipo di vasculite sia nel sangue, sia nei tessuti interessati, si trovano livelli molto alti di un tipo di globuli bianchi, gli eosinofili, che oltre a essere correlati con le allergie combattono le infezioni causate da parassiti.
L’EGPA colpisce uomini e donne nella stessa misura, con una frequenza di circa 11-13 persone per milione. L'età media in cui viene scoperta è di circa 40 anni; è molto rara nei bambini o sopra i 65 anni di età.
Per quanto concerne l’apparato visivo sintomi comuni sono dolore oculare, riduzione della vista, aumento della sensibilità alla luce intensa e arrossamento oculare; la diagnosi viene formulata in base alla valutazione medica e a esami del sangue. Il trattamento sintomatico prevede colliri a base di corticosteroidi e corticosteroidi in pillole.
Per approfondire: https://www.oculistacarmineciccarini.it/sindrome-di-churg-strauss/
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✍   📑La discromatopsia è un difetto alla vista di alcuni colori, ovvero un'inabilità a percepire i colori, del tutto o i...
23/02/2024

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La discromatopsia è un difetto alla vista di alcuni colori, ovvero un'inabilità a percepire i colori, del tutto o in parte. È un difetto del cromosoma X, quindi di natura prevalentemente genetica. Tuttavia può insorgere anche in seguito a danni agli occhi, ai nervi o al cervello e persino in seguito all'esposizione ad alcuni composti chimici.
Il termine volgare "daltonismo" prende il nome da John Dalton che per primo ne scoprì l’esistenza, egli stesso è spesso ricordato come lo scienziato che vedeva il mondo con “altri colori”, e ne ipotizzò l’ereditarietà già nell’800, e si identifica oggi con il termine deuteranomalia.
Il daltonismo porta a un malfunzionamento delle cellule sensoriali, fotorecettori, che pur essendo tutte presenti (coni rossi, verdi e blu), presentano tutte o soltanto alcuni gruppi un malfunzionamento, determinando la mancanza di capacità totale o parziale da parte dei soggetti di riconoscere specifiche tonalità.
Si parla di dicromatismo quando è completamente assente la funzione di una sola delle tre varietà di coni.
Si distinguono quindi:
• protanopia, cecità per il primo colore fondamentale, ossia il rosso;
• deuteranopia, cecità per il secondo colore fondamentale, ossia il verde;
• tritanopia, cecità per il terzo colore fondamentale, ossia il blu–giallo.
Quando la cecità al colore è totale per mancanza di tutti e tre i coni si parla di acromatopsia.
Sono inoltre detti tricromati anomali quegli individui che sono sensibili a tutti e tre i colori fondamentali (tricromatismo), ma sono deficitari, in misura variabile, dei recettori di uno dei tre colori fondamentali.
Si parla perciò di:
• protanomalia, qualora sia deficitaria la sensibilità per il rosso;
• deuteranomalia, qualora sia deficitaria la sensibilità per il verde;
• tritanomalia, qualora sia deficitaria la sensibilità per il blu–giallo.
Per maggiori informazioni, approfondimenti e riferimenti bibliografici leggi l’argomento su: https://www.oculistacarmineciccarini.it/il-daltonismo/
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