Psicologa dott.ssa Francesca Dini

Psicologa dott.ssa Francesca Dini Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Psicologa dott.ssa Francesca Dini, Psicologo, Pesaro.

Psicologa dello Sviluppo e dell'Educazione, laureata con lode presso l'Università degli Studi di Padova, iscritta all'Albo degli Psicologi e delle Psicologhe delle Marche (n° 3369) e specializzanda in Psicoterapia Cognitiva Comportamentale.

04/06/2024

Ti capita di pensare di essere una pessima madre? La Psicologa dott.ssa Francesca Dini ci spiega perché non dovresti dirlo:

Il senso di inadeguatezza legato al proprio ruolo genitoriale, più spesso esperito da parte delle donne e quindi delle madri, è purtroppo un tema molto comune.

La facilità all’autocritica e all’autosvalutazione e le credenze negative su di sé, sono legate sia a caratteristiche personologiche, sia al contesto esterno fatto di situazioni, emozioni e comportamenti.

Anche i giudizi, le critiche subite e i paragoni che vengono fatti molto spesso tra mamme e genitori, incrementano il focus dell’attenzione sulla “PERFORMANCE” (si anche come genitori ci si sente di dover fare una performance).

Ma siamo sicuri che sia giusto? Siamo sicuri che serva a qualcosa?
Siamo sicuri che pensarsi una pessima madre sia propedeutico ad una migliore genitorialità?

Ecco alcuni dei motivi perché non dovresti pensare di essere una pessima madre / un pessimo genitore:

✅ Non ti aiuta e non ti fa stare bene
✅sentirti incapace e sbagliata aumenta il senso di frustrazione e
quindi di emozioni di rabbia, tristezza e senso di colpa.
✅TUTTI i genitori, ma proprio TUTTI fanno del proprio meglio in ogni momento
✅compatibilmente con il momento, la situazione, la salute/malattia, le emozioni… tutti i genitori fanno del proprio meglio! I tuoi figli lo sanno e ti amano per questo.
✅Non conta quanti errori si fanno e quanto si sbaglia
✅conta come si decide di reagire ai propri sbagli, se prenderli come delle “lezioni di vita” su cui fare leva e prendere spunto, o se colpevolizzarsi e autocriticarsi per aver sbagliato.

Rifletti: in quale dei due casi stai insegnando vicariamente a tuo figlio ad affrontare la frustrazione?

E tu? Ti è mai capitato di sentirti così?

Se hai voglia commenta qui sotto e facci sapere come ti ha fatto stare pensarti in questo modo e se è stato utile per te e per i tuoi figli.

28/01/2024

Molti bambini soffrono di bruxismo notturno, cioè lo sfregamento involontario dei denti. Come può l'approccio osteopatico affrontare questa problematica? Ce ne parla la dott.ssa Lavinia Arnone, osteopata pediatrica.

28/01/2024

Adolescenti e musica: che rapporto c’è oggi? Un interessante approfondimento a cura della dott.ssa Francesca Dini, psicologa dello sviluppo e psicoterapeuta in formazione ci aiuta ad entrare nei pensieri dell’età più complessa di ragazze e ragazzi.

24/11/2023

Parlare della morte ai bambini è qualcosa di molto difficile e molto delicato, per questo può essere utile confrontarci col parere di uno specialista. La dott.ssa Francesca Dini, psicologa dell'età evolutiva, ci da alcune preziose indicazioni al rguardo.

18/11/2023

17 novembre, Giornata mondiale dei bambini prematuri. Una riflessione della Psicologa dott.ssa Francesca Dini sulle emozioni dei genitori che vivono l'esperienza così forte del mettere al mondo un piccolo prima del termine.

"La nascita pre-termine, ovvero prima della 37esima settimana di gestazione, rappresenta un evento altamente stressante per i genitori, e quindi per tutta la famiglia.

La condizione clinica del bambino, il tempo da passare in TIN (terapia intensiva neonatale) e la paura delle conseguenze fisiche e neurologiche (in alcuni casi), rappresentano, in molti casi, aspetti di stravolgimento delle dinamiche familiari esistenti.

Tra le emozioni più frequentemente sperimentate dai genitori ci sono l’ansia, la preoccupazione, la paura e il senso di colpa (legato al pensiero di non essere un “buon genitore”).

In questa fase risulta fondamentale un supporto continuo ai genitori, sia di tipo emotivo e psicologico che pratico, che possa aiutarli a stabilire un contatto emotivo – affettivo con il proprio figlio. La qualità della relazione genitore-bambino, infatti, favorisce un sano sviluppo cognitivo, linguistico ed affettivo."

Se anche tu fra i genitori che vivono o hanno vissuto questa esperienza? Scrivi, se vuoi, le tue impressioni nei commenti.

https://fb.me/e/3OTFsTIMEQuesto è il link per partecipare al webinar!! 🌸
27/10/2023

https://fb.me/e/3OTFsTIME

Questo è il link per partecipare al webinar!! 🌸

Lunedì prossimo, 30 ottobre, alle ore 10.30 il nostro prossimo webinar: saremo in diretta con la Psicologa dott.ssa Francesca Dini per parlare di "Bambini e digitale: arginare la dipendenza
e gestire gli schermi consapevolmente".

Insieme alla dott.ssa Beatrice Grassi, founder di MediChild, parleremo con l'esperta di una delle problematiche oggi più attuali nell'educazione dei bambini e dei ragazzi.

Save the date!

Io e 4 colleghe psicologhe e psicoterapeute in formazione, chiediamo il tuo aiuto per una ricerca che vuole indagare la ...
18/10/2023

Io e 4 colleghe psicologhe e psicoterapeute in formazione, chiediamo il tuo aiuto per una ricerca che vuole indagare la relazione tra lavoro/studio e variabili psicologiche associate.
Se hai tra 18 e 29 anni, lavori/studi o attualmente sei in una fase di indecisione, potresti aiutarci a raccogliere dati importanti compilando questa survey.
Il questionario è anonimo e le informazioni sono gestite nel rispetto della privacy.
Il tempo di compilazione stimato è di 10 minuti. Grazie per il tuo prezioso contributo 🤗✨

Desideriamo invitarla a partecipare ad una ricerca sul fenomeno NEET (not in employment, nor education or training), che include diverse categorie di soggetti: persone incapaci di lavorare a causa di malattia o disabilità, giovani con alti livelli di formazione che non trovano corrispondenza nel me...

Grandir - Centro educativo psicomotorio Grandir en famille - Centro polifunzionale per la persona
13/10/2023

Grandir - Centro educativo psicomotorio Grandir en famille - Centro polifunzionale per la persona

Cosa possiamo fare per incoraggiare l' indipendenza nei bambini? La dott.ssa Francesca Dini, psicologa e psicoterapeuta in formazione ci lascia alcuni semplici ma efficaci suggerimenti che ogni genitore può adottare.

Paura e ansia da separazione nei bambini, come aiutarli?Grandir - Centro educativo psicomotorioGrandir en famille - Cent...
13/10/2023

Paura e ansia da separazione nei bambini, come aiutarli?

Grandir - Centro educativo psicomotorio

Grandir en famille - Centro polifunzionale per la persona

Paura del distacco e della separazione: come aiutare i bambini?

Risponde la Psicologa dott.ssa Francesca Dini, psicologa dell’età evolutiva e specializzanda psicoterapeuta cognitivo comportamentale del network MediChild.

La paura della separazione dalle figure di attaccamento, rappresenta una passaggio normale nello sviluppo dei bambini.

A partire dagli 8 mesi di età, infatti, si sviluppa la famosa “angoscia dell’estraneo” ovvero quella fase di sviluppo che può durare anche fino ai 24 mesi, in cui il bambino si preoccupa e diventa ansioso quando si separa dai genitori.

L’ansia si manifesta principalmente tramite pianto eccessivo, paure immotivate, difficoltà legate al sonno, cambiamenti repentini nel comportamento.

Cosa fare? Per aiutare i bambini che si trovano in questa condizione, ecco alcune indicazioni generali:

✅Non scappare senza preavviso! Il bambino deve poterti vedere andare via e deve avere avuto una motivazione valida che lo aiuti a spiegarsi perché sta avvenendo la separazione;

✅Rendi “l’addio” rassicurante ma anche breve: non c’è bisogno di salutarsi per 10 minuti mamma, se tra due ore ci vediamo! (altrimenti potrei pensare che stia succedendo il peggio!);

✅Dai gradualità alle occasioni di separazione. Parti da piccoli momenti e in modo graduale aumenta il tempo e lo spazio di separazione in modo tale che il bambino possa abituarsi lentamente.

✅Non evitare le separazioni perché temi che tuo figlio possa stare troppo male; aiutarlo a capire che è normale che soffra, ma che la mamma e il papà torneranno, lo aiuterà ad avere fiducia e sicurezza.

Quindi un po' di paura di separazione è ok: Tutto normale!

A volte, però, capita che si l’ansia da separazione diventi un vero e proprio disturbo che impedisce il normale funzionamento del nucleo familiare rendendo invalidanti anche le più piccole cose della quotidianità.

In questi casi esistono interventi comportamentali sia di Parent Training, che mirati sul bambino che possono aiutare a ripristinare la tranquillità in casa. Contatta uno psicologo dell’età evolutiva se ne senti il bisogno.

Cerca nella vetrina di MediChild quello più vicino a te www.medichild.it

16/09/2023

😟Ansia da ritorno a scuola? La Psicologa dott.ssa Francesca Dini ci aiuta a gestirla con alcune semplici indicazioni:

Il rientro, dopo mesi di vacanza e di ritmi lenti e meno costruiti, è difficile per tutti: anche per i più piccoli che tornano a scuola.

Ricominciare porta con sé una serie di preoccupazioni lecite, legate allo stress della prestazione e della performance e quindi alla paura di non riuscire, di essere giudicati o di essere rifiutati.

Come possiamo aiutare i bambini a non trasformare questa normale e fisiologica preoccupazione in ansia invalidante, in questi primi giorni di scuola? Ecco alcuni consigli:

✅Far sapere al bambino/a che gli diamo ascolto, che non significa sempre tranquillizzare. A volte basta ascoltare e far sentire che si è lì, sintonizzati “pancia – con – pancia”.

✅Capire cosa li spaventa: identificare e a nominare la paura aiuta a riconoscere il “nemico” e a dargli un nome e a poter trovare una soluzione al problema.

✅Stabilire delle routine e monitorarne l’andamento: avere attività pianificate dà sicurezza e a fine giornata osservare quello che si è portato a termine stimola una maggiore percezione di efficacia, aumentando l’autostima.

Nei casi in cui l’ansia diventa invalidante e rischia di immobilizzare la quotidianità, contattare un professionista dell’età evolutiva può essere una grande risorsa! Contatta la dott.ssa Dini o un altro psicologo dell'età evoutiva, cercalo in medichild, l'unica vetrina della sanità pediatrica italiana: www.medichild.it

03/08/2023

Negli ultimi anni si sente parlare sempre più spesso di Burnout genitoriale. La Psicologa dott.ssa Francesca Dini ci spiega meglio di cosa si tratta:

❓Cos’è il burnout?
Il burnout è la risultante di una serie di situazioni stressanti ripetute nel tempo con intensità diverse (da moderate a forti), per i quali NON sono state sviluppate funzionali strategie di coping (ovvero strategie per fronteggiare la situazione).

❓Come si declina in burnout genitoriale?
Il burnout genitoriale è uno stato di intenso esaurimento legato al ruolo genitoriale, seguito dalla sensazione di non essere più un buon genitore.

❓Quali cause / fattori di rischio e conseguenze?
Tra i fattori di rischio, ma anche di protezione, vanno considerate le caratteristiche del genitore (sia a livello di personalità, che di risorse interne), precedenti depressioni post-partum e/o problemi psicologici del genitore, avere almeno un figlio con bisogni speciali, le caratteristiche sociodemografiche (età, sesso, numero di figli a carico) e le caratteristiche del bambino.

Anche il sentirsi sotto pressione per “l’obbligo” sociale di essere una madre perfetta e l’avere frequenti disaccordi con il partner e co-genitore, sono risultati fattori di rischio per la comparsa di sintomi da burnout genitoriale.

Le conseguenze che possono emergere dall’essere un genitore in burnout, possono riguardare una maggiore trascuratezza nei confronti del proprio figlio, ideazione di fuga del genitore (andare via di casa), violenza domestica, senso di colpa e sensazione di inadeguatezza genitoriale.

Anche la relazione del bambino con il genitore subirebbe delle conseguenze importanti, rischiando di tradursi in una relazione povera, dannosa e caratterizzata da uno stile di attaccamento insicuro.

❓Quali fattori di protezione?
Trai fattori che “proteggono” e tengono lontano dai sintomi del burnout genitoriale, è emerso che utilizzare strategie orientate alla risoluzione del problema favorisce nei genitori la tendenza ad adottare comportamenti più sani e costruttivi con i propri figli.

Le strategie di coping “problem-focused” sono molto più funzionali rispetto a quelle orientate alle emozioni, per quanto riguarda la gestione delle difficoltà che si delineano nella relazione madre-bambino.

Dal lato dei fattori di protezione, inoltre, emergono i sentimenti di autoefficacia genitoriale, l’intelligenza emotiva, la soddisfazione coniugale e l’andare d’accordo con il co-genitore.

Tra i fattori protettivi va ovviamente considerato anche il supporto sociale: avere un adeguato supporto sociale diminuisce i livelli di stress e favorisce sentimenti positivi legati alla genitorialità.

25/07/2023

📚Compiti estivi, come affrontarli al meglio senza che diventino fonte di esterna discussione con i figli?

👩‍⚕Ecco i suggerimenti della Psicologa dott.ssa Francesca Dini, per far sì che i compiti non siano vissuti come una minaccia, ma solo come un modo di mantenere in allenamento il cervello pur permettendone il riposo.

✅Fornire ai bambini / ragazzi un po' di tempo libero tra la fine della scuola e l’inizio dei compiti estivi per riposarsi e percepire la gratificazione dell’aver portato a termine l’anno scolastico.

✅Fare un calendario settimanale in cui si stabilisce un tempo e un orario da dedicare ai compiti (es. 1 ora al giorno o un determinato numero di pagine al giorno) rimanendo comunque chiari su alcuni giorni e momenti in cui i compiti sono VIETATI (es. fine settimana, viaggi estivi, giornate festive di qualsiasi altro genere, o semplicemente quando si è malati o molto stanchi).

✅Dedicare al momento dei compiti delle attenzioni speciali creando una routine che renda prevedibile, noto e magari piacevole lo spazio e il tempo dedicatovi: farli sempre nello stesso posto, che sia tranquillo, arieggiato, ordinato e silenzioso.

✅Condividere con il proprio figlio il momento dei compiti come momento di lavoro congiunto. Attenzione: NON sostituendosi al bambino / ragazzo nel fare i compiti, rischiando di de-responsabilizzarlo e minare la sua autostima, MA condividendo semplicemente con lui / lei quel momento di “lavoro” in cui il genitore può dedicarsi a inviare e-mail, lavorare in smart-working o semplicemente leggere un libro.

✅NON mostrarsi troppo inflessibili e rigidi rispetto a orari/pagine/obiettivi calendarizzati: osservare i propri figli ed empatizzare con loro è importante per non entrare in simmetria. Inoltre, se il bambino/ragazzo percepirà di sentirsi “capito” sarà più collaborativo e ben disposto.

👉Ricordiamoci sempre di rispettare i ritmi e i bisogni dei nostri piccoli, non forzandoli e rendendo il momento dello studio non come un’imposizione ma come una scelta condivisa per continuare a nutrire il nostro cervello in modo sano!

📲Se vuoi approfondire, puoi contattare la dott.ssa Dini direttamente dalla nostra app. Intanto visita la sua scheda personale nella nostra vetrina: https://www.medichild.it/specialisti/francesca-dini

Indirizzo

Pesaro

Orario di apertura

Martedì 08:00 - 20:00
Venerdì 08:00 - 20:00
Sabato 09:00 - 16:00

Telefono

+393463560244

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