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Dottoressa in Infermieristica libera professione Angiola Casiello Assistenza e prestazioni infermieristiche private domiciliari/ambulatoriali FANO PESARO RIMINI

 # # # L'infermiera a casa abbatte i ricoveriSapevi che l'assistenza domiciliare può ridurre drasticamente i ricoveri os...
09/07/2024

# # # L'infermiera a casa abbatte i ricoveri

Sapevi che l'assistenza domiciliare può ridurre drasticamente i ricoveri ospedalieri? 🚑🩺

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È ora di dire basta. Nessun infermiere dovrebbe mai sentirsi minacciato o messo in pericolo mentre svolge il suo lavoro ...
22/04/2024

È ora di dire basta. Nessun infermiere dovrebbe mai sentirsi minacciato o messo in pericolo mentre svolge il suo lavoro essenziale. La violenza contro gli infermieri è inaccettabile e dobbiamo unirci per porre fine a questa ingiustizia.

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09/04/2024
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23/09/2023

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28/06/2023

[Healthcare communication and social media: risks and opportunities] Social networks represent one of the most common ways of communication in the world. Learning its wise use, and knowing the alphabet, it is one of the essential steps to be pursued with greater tenacity in health, because of the ri...

A chi è rivolto il servizio di prelievo a domicilio?Persone che hanno difficoltà a deambulareLavoratori che non vogliono...
06/05/2023

A chi è rivolto il servizio di prelievo a domicilio?

Persone che hanno difficoltà a deambulare

Lavoratori che non vogliono o non possono prendere un permesso per recarsi in un punto prelievi

Persone che vogliono ridurre al minimo il rischio di contagi.

Persone che vogliono usufruire della comodità di avere un infermiere a casa propria, evitando file snervanti e lunghe attese agli sportelli dei punti prelievi.

Come chiedere un appuntamento?
Gli appuntamenti sono gestiti dalla segreteria, il personale fornirà tutte le informazioni di cui l’utente ha bisogno e concorderà con lo stesso un appuntamento.

La segreteria può essere contattata telefonicamente al numero 339 257 5714

21/06/2021

È in arrivo la pillola anti-Covid, una pasticca da prendere con un semplice sorso d'acqua all'arrivo dei primi sintomi e che bloccherebbe il virus sul

25/05/2021

LumiraDx SARS-CoV-2 RNA STAR Complete enables laboratories to leverage their existing PCR systems to serve mass testing applications such as schools, workplace, travel, and events. Join the FastLab Network to learn more: https://bit.ly/3gXCEdJ

18/04/2021

Dopo aver dimostrato una significativa efficacia nel bloccare la replicazione del coronavirus SARS-CoV-2 nella sperimentazione pre-clinica, il farmaco...

18/04/2021

Sviluppo, valutazione e approvazione dei vaccini contro COVID-19 Vaccini - news 1/4/2021 - Vaccinazione anti SARS-CoV-2 delle persone ultra ottantenni: una valutazione della variabilità regionale 1/4/2021 - Il vaccino anti-COVID-19 Janssen Ad26.COV2.S Generalmente lo sviluppo di un vaccino è un pr...

17/04/2021

ASTRAZENECA, IL PROFESSORE TEDESCO CHE STUDIA LE TROMBOSI: “USARE MEZZA DOSE DI VACCINO PUO’ ESSERE UNA SOLUZIONE. VA SPERIMENTATA”.

Usare mezza dose di vaccino AstraZeneca (che adesso si chiama ‘Vaxzevria’), può essere una soluzione per evitare i rari casi di trombosi cerebrale grave che si sono verificati dopo le somministrazioni del composto a vettore virale sviluppato dall’azienda anglo-svedese.
La proposta avanzata dall’immunologo Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione italiana di Medicina personalizzata, viene appoggiata anche dal professore Andreas Greinacher, ordinario di Immunologia dell’ateneo tedesco di Greifswald, che insieme alla sua equipe di ricercatori ha concluso che le reazioni avverse al vaccino vengono scatenate da una reazione immunitaria, a sua volta molto rara, che attiva gli anticorpi e quindi innesca la trombosi. [1]

“Negli studi di Fase III chi ha ricevuto metà dose del vaccino Vaxzevria non ha generato un livello di anticorpi immunizzanti più basso” rispetto a chi ha ricevuto la dose piena, ha spiegato il professor Greinacher nel corso di una conferenza stampa internazionale, a cui ilfattoquotidiano.it ha partecipato. Allo stesso tempo, gli effetti collaterali “sono stati più deboli”.
Per questo, sostiene lo scienziato tedesco, “bisogna valutare questa soluzione e studiarla. È solo un’ipotesi – ha aggiunto – ma potrebbe aiutare a ridurre le reazioni avverse e raggiungere comunque l’obiettivo di sviluppare anticorpi” contro il Covid.
Greinacher ha quindi confermato di aver consultato autorità sanitarie ed esperti in vaccinazioni per chiedere di testare questa semplice soluzione: dimezzare la dose di Vaxzevria.

L’immunologo Minelli all’Adnkronos Salute ha spiegato:

“C’è chi ha supposto che, a fronte di dosi più basse di vaccino, si attivino risposte immunologiche più contenute e, per questo, non in grado di evocare reazioni infiammatore significative dalle quali potrebbe scaturire la produzione di anticorpi anti-Fattore Piastrinico 4, a loro volta capaci di innescare la reazione trombotica”. Proprio gli scienziati tedeschi dell’Università di Greifswald, con uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica The New England journal of medicine [2] [1] hanno concluso che la somministrazione del vaccino AstraZeneca innesca una reazione che è molto simile a una trombocitopenia indotta da eparina (HIT) di tipo 2, in cui appunto si formano anticorpi contro il complesso fattore piastrinico 4 (PF4)-eparina. [3]

“Collateralmente – proseguiva Minelli – il basso grado di infiammazione immuno-indotta da una dose di vaccino meno aggressiva, sembra aver contribuito a generare livelli di anticorpi immunizzanti un po’ più alti rispetto a quelli prodotti dopo vaccinazione AstraZeneca a dose piena.
Allora, se queste sono le evidenze che potrebbero essere semmai confermate da valutazioni osservazionali più allargate, perché – ha proposto l’immunologo – non verificarne la fattibilità sul campo facendo di necessità virtù?”.

👉 P.S – sulla possibilità che la mezza dose potesse essere più efficace, oltre che più sicura, noi della redazione di The Cancer Magazine ne avevamo parlato approfonditamente di recente: la somministrazione di una mezza dose di AstraZeneca era dipesa da un errore nei trial (uno studio di Fase III condotto nel dicembre 2020), errore che ha portato, però, alla scoperta di un modo non previsto per aumentare l’efficacia del vaccino. Le commesse stipulate con mezzo mondo e l'impossibilità di ritardare ulteriormente l'ingresso nel mercato hanno quasi sicuramente spinto il colosso farmaceutico a non prendere questa strada.
QUI:
https://www.facebook.com/thecancerMP/photos/4415548395126013

Greinacher nel corso della conferenza stampa ha ricordato che le trombosi cerebrali gravi dopo la vaccinazione sono “un fenomeno che si sviluppa in pochissime persone” rispetto alle milioni di somministrazioni. Anche per questo, “al momento non è possibile prevedere o prevenire la trombocitopenia trombotica immunitaria indotta da vaccino (VITT)”.
Così come “al momento non sappiamo perché il meccanismo si scatena in alcuni individui e in altri no. Non c’è al momento nessun modo per fare previsioni“, ha chiarito il professore tedesco. L’unica certezza è che “i casi sono stati finora segnalati in persone giovani”, ma anche sulla possibilità di sviluppare una reazione dopo la seconda dose Greinacher non ha voluto sbilanciarsi.

Anche il vaccino di Johnson&Johnson sarà oggetto di un’analisi per quattro casi di trombosi segnalati negli Stati Uniti, [4] ma all’università di Greifswald finora “non abbiamo trovato un paziente VITT che si è vaccinato con un altro vaccino” che non fosse AstraZeneca.
“Abbiamo letto delle notizie su Johnson&Johnson, ma non abbiamo esperienza diretta”, ha spiegato Greinacher.

Che invece ha voluto ribadire la necessità di riconoscere per tempo una eventuale trombocitopenia trombotica immunitaria indotta dal vaccino AstraZeneca, tramite un test di screening che rileva la presenza degli anticorpi anti-Fattore Piastrinico 4.
“Al momento non è possibile prevedere questo meccanismo o prevenirlo prima della vaccinazione. Quindi possiamo solo aspettare che si sviluppano i sintomi critici e poi effettuare il test”, ha spiegato Greinacher.
I sintomi dell’effetto collaterale avverso includono vertigini, mal di testa, disturbi visivi, nausea, mancanza di respiro, dolore acuto al torace, all’addome o alle gambe: si verificano almeno cinque giorni dopo la vaccinazione.

VACCINO ASTRAZENECA, ECCO I SINTOMI DA RIFERIRE AL MEDICO

Il Dipartimento della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute ha inviato una circolare a tutti gli organi competenti, circa l'aggiornamento della nota informativa del modulo di consenso, relativa al vaccino anti covid Vaxzevria predisposta dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
La versione della nota è stata aggiornata dopo le ultime vicende relative al vaccino: il farmaco, dopo le segnalazioni su rari casi di trombosi successivi alle somministrazioni, è stato raccomandato in Italia agli over 60.

Nell'aggiornamento della nota informativa del consenso firmata dal direttore generale Prevenzione Giovanni Rezza, si legge: [5]
"In seguito alla somministrazione di Vaxzevria sono stati osservati molto raramente coaguli di sangue, spesso in siti insoliti (ad esempio cervello, intestino, fegato, milza), in associazione a bassi livelli di piastrine, in alcuni casi con la presenza di sanguinamento. Questa condizione includeva casi gravi con coaguli di sangue in siti diversi o insoliti, come pure coagulazione o sanguinamento eccessivi in tutto il corpo".
"La maggior parte di questi casi - si precisa - si è verificata nei primi 14 giorni successivi alla vaccinazione e si è verificata principalmente in donne sotto i 60 anni di età. In alcuni casi questa condizione ha provocato morte".

"Rivolgersi immediatamente a un medico in caso di respiro affannoso, dolore al petto, gonfiore alle gambe o dolore addominale persistente dopo la vaccinazione", raccomanda l'aggiornamento Aifa.

"Inoltre - si legge ancora - consultare immediatamente un medico se, dopo alcuni giorni, si verificano mal di testa intensi o persistenti o visione offuscata dopo la vaccinazione, o se dopo pochi giorni compaiono lividi sulla pelle o chiazze rotonde in un punto diverso dal sito di vaccinazione".

Lo si precisa nell'aggiornamento della nota informativa del consenso relativa al vaccino anti-Covid di AstraZeneca, predisposta dall'Agenzia italiana del farmaco Aifa. [5]

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FONTE:

Il Fatto Quotidiano 17 Aprile 2021
Andreas Greinacher, ordinario di Immunologia dell’ateneo tedesco di Greifswald, in conferenza stampa conferma che la proposta del collega italiano Mauro Minelli debba essere valutata per evitare i rari casi di trombosi cerebrale grave, di cui lui stesso ha analizzato la causa e il possibile trattamento.
di Daniele Fiori
https://bit.ly/3gjYS9a

NOTE:

[1] Il Fatto Quotidiano 10 Aprile 2021
Astrazeneca, lo studio sulle trombosi dei ricercatori tedeschi. L’ipotesi che il Dna libero nel vaccino scateni anticorpi insoliti e reattivi
di Giovanna Trinchella
https://bit.ly/2QfEJ9D
https://www.facebook.com/thecancerMP/photos/4406248046056048

[2] The New England journal of medicine (NEJM) - April 9, 2021
Thrombotic Thrombocytopenia after ChAdOx1 nCov-19 Vaccination
Andreas Greinacher, M.D. et al.
DOI: 10.1056/NEJMoa2104840
https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2104840

[3] AstraZeneca, Ema: “44 casi sospetti su 9,2 milioni di dosi”. Ateneo di Greifswald: “Nesso? Possibile, non provato. Valutino anche virologi”
Di Daniele Fiori Il Fatto Quotidiano
31 marzo 2021
https://bit.ly/2QfEM5j

[4] Il Fatto Quotidiano 9 aprile 2021
Vaccini Covid, Ema studia casi di trombosi anche per Janssen e segnalazioni di sindrome da perdita capillare per Astrazeneca. Negli Usa, dove il composto viene somministrato, sono stati segnalati quattro casi di cui uno mortale. Un nuovo alter riguarda invece il vaccino di Oxford
https://bit.ly/3e4nn7u
https://www.facebook.com/thecancerMP/photos/4415548395126013

[5] AstraZeneca, trombosi e sintomi: aggiornata nota informativa
14 aprile 2021 | 19.57
https://www.adnkronos.com/astrazeneca-trombosi-e-sintomi-aggiornata-nota-informativa_2gn4tVP838PtJuERoxEZ70

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