Psicoanalisi Pesaro - dott.ssa Michela Gorini

Psicoanalisi Pesaro - dott.ssa Michela Gorini Psicologa-Psicoterapeuta specializzata in psicoanalisi lacaniana presso Istituto freudiano di Roma
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Psicologa-Psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico lacaniano specializzata presso l'Istituto freudiano per la clinica, la terapia e la scienza di Roma. Iscritta all'Albo Psicologi della Regione Marche con il n.1506

«Il nostro compito, ci ricordava Judith, è quello di mantenere vivo il transfert nel mondo contemporaneo»A. Di Ciaccia i...
06/12/2024

«Il nostro compito, ci ricordava Judith, è quello di mantenere vivo il transfert nel mondo contemporaneo»
A. Di Ciaccia in La Psicoanalisi n.62, 2017

2017 - 6 dicembre 2024
Sette anni dalla scomparsa di JUDITH MILLER

«Avevo vent’anni. Era il giugno del 1964. Lacan aveva una pila di opuscoli sotto il braccio. Me ne diede uno. Era l’Atto...
21/11/2024

«Avevo vent’anni. Era il giugno del 1964. Lacan aveva una pila di opuscoli sotto il braccio. Me ne diede uno. Era l’Atto di fondazione. “Quanti ne vuole – mi disse – per i suoi compagni?”. I miei compagni: intendeva i miei compagni, i miei amici dell’École, dell’École Normale.
“Me ne dia una decina”, devo avergli detto.
E da allora, o quasi, non ho mai smesso di distribuire quell’opuscolo ai miei compagni di tutto il mondo»

JAM, Allocuzione del 1° febbraio 1992

Al link ⬇️
https://www.quodlibet.it/libro/9788822921987

«𝐿𝑎 𝑚𝑒𝑠𝑠𝑎 𝑖𝑛 𝑑𝑖𝑠𝑐𝑢𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑖𝑐𝑢𝑟𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑖𝑑𝑒𝑛𝑡𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖𝑎 𝑒̀ 𝑖𝑙 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑚𝑜𝑑𝑜 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑎𝑝𝑟𝑖𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑙 𝑑𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑟𝑖𝑜, 𝑛𝑒𝑐𝑒𝑠𝑠𝑎𝑟...
20/11/2024

«𝐿𝑎 𝑚𝑒𝑠𝑠𝑎 𝑖𝑛 𝑑𝑖𝑠𝑐𝑢𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑖𝑐𝑢𝑟𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑖𝑑𝑒𝑛𝑡𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖𝑎 𝑒̀ 𝑖𝑙 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑚𝑜𝑑𝑜 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑎𝑝𝑟𝑖𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑙 𝑑𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑟𝑖𝑜, 𝑛𝑒𝑐𝑒𝑠𝑠𝑎𝑟𝑖𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑟𝑖𝑣𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑙 𝑐ℎ𝑒 𝑒̀ 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑜 𝑑𝑎 𝑠𝑒́.»
Venerdì 29 novembre, con Fabio Galimberti Laurent Dupont e Marco Focchi
iscrizioni al link sotto ⬇️

𝐼𝑛 𝑢𝑛 𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑠𝑡𝑜𝑟𝑖𝑐𝑜 𝑖𝑛 𝑐𝑢𝑖 𝑠𝑖 𝑓𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑟𝑎𝑑𝑎 𝑒 𝑠𝑖 𝑎𝑓𝑓𝑒𝑟𝑚𝑎𝑛𝑜 𝑙𝑒 #𝑖𝑑𝑒𝑛𝑡𝑖𝑡𝑎̀, 𝑖𝑛 𝑢𝑛𝑎 𝑙𝑜𝑔𝑖𝑐𝑎 𝑑𝑖 𝑐ℎ𝑖𝑢𝑠𝑢𝑟𝑎 𝑒 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑣𝑒𝑛𝑑𝑖𝑐𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑢𝑛𝑜 #𝑝𝑠𝑖𝑐𝑜𝑎𝑛𝑎𝑙𝑖𝑠𝑡𝑎 𝑠𝑖 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑟𝑜𝑔𝑎 𝑠𝑢𝑙 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑐𝑒𝑟𝑡𝑒𝑧𝑧𝑒 𝑖𝑑𝑒𝑛𝑡𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖𝑒. 𝐿𝑎 𝑚𝑒𝑠𝑠𝑎 𝑖𝑛 𝑑𝑖𝑠𝑐𝑢𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑖𝑐𝑢𝑟𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑖𝑑𝑒𝑛𝑡𝑖𝑡𝑎𝑟𝑖𝑎 𝑒̀ 𝑖𝑙 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑚𝑜𝑑𝑜 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑎𝑝𝑟𝑖𝑟𝑒 𝑙𝑎 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑒𝑙 𝑑𝑒𝑠𝑖𝑑𝑒𝑟𝑖𝑜, 𝑛𝑒𝑐𝑒𝑠𝑠𝑎𝑟𝑖𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑟𝑖𝑣𝑜𝑙𝑡𝑜 𝑎 𝑞𝑢𝑒𝑙 𝑐ℎ𝑒 𝑒̀ 𝑎𝑙𝑡𝑟𝑜 𝑑𝑎 𝑠𝑒́.

𝐏𝐞𝐫 𝐢𝐬𝐜𝐫𝐢𝐯𝐞𝐫𝐭𝐢 𝐜𝐥𝐢𝐜𝐜𝐚 𝐪𝐮𝐢👇
http://www.istitutofreudiano.com/event/milano-sulla-certezza-di-essere-se-stessi/

16/11/2024


S.Argentieri in “In difesa della psicoanalisi” di Argentieri, Bolognini, Di Ciaccia e Zoja, Einaudi, p. 12

08/11/2024


J. Lacan, Il seminario. Libro II, Einaudi, p. 227

"Se la letteratura, nella sua immensa produzione, è sempre alla ricerca di un senso da dare a ciò che rappresentano ques...
07/11/2024

"Se la letteratura, nella sua immensa produzione, è sempre alla ricerca di un senso da dare a ciò che rappresentano queste due passioni per l’umano, la psicoanalisi si è interrogata, fin dalla sua origine, su quell’ignoranza che costituisce il soggetto e che lo pone alla ricerca di ciò che causa il suo desiderio."

J. Lacan, Il Seminario. Libro XI: “Nel persuadere l’altro che egli ha quello che può completarci, noi ci assicuriamo di poter continuare a misconoscere precisamente quello che ci manca”

Giornata Clinica di lavoro a Palermo, febbraio 2025

06/11/2024
9 novembre h17 Libreria Il CatalogoLeggiamo e conversiamo su Undress
28/10/2024

9 novembre h17 Libreria Il Catalogo
Leggiamo e conversiamo su Undress

19/10/2024

(It does)

16/10/2024


M. Focchi, Sintomi senza inconscio di un’epoca senza desiderio, Antigone, p. 189

Il disagio nella famiglia è il tema del prossimo Congresso Europeo di Psicoanalisi. La famiglia è la prima istituzione u...
08/10/2024

Il disagio nella famiglia è il tema del prossimo Congresso Europeo di Psicoanalisi. La famiglia è la prima istituzione umana, dunque simbolica e non naturale.
«Il disagio nella famiglia si traduce in diversi sintomi, nei bambini e negli adolescenti : le svariate e sempre più numerose richieste agli psi per trattare i disturbi dello sviluppo e dell’apprendimento lo testimoniano, come anche la violenza e la tossicità che regnano tra gli adolescenti, senza dimenticare le numerose denuncie per molestie e abusi sessuali. Il rovescio di questo approccio classico, sarà quello di interrogarsi riguardo alla presa di posizione degli adolescenti e anche dei bambini di oggi quando si issano contro le strutture della famiglia per mandarle in frantumi. E dunque di cogliere quale può essere il posto dello psicanalista nell’incontro con questi giovani soggetti e i loro nuovi modi di essere.»
Katty Langelez-Stevens

Il difficile nodo della verità.«attraverso le parole» «al di là del sintomo»
04/10/2024

Il difficile nodo della verità.
«attraverso le parole» «al di là del sintomo»


J. Lacan, La Psicoanalisi n. 41, Astrolabio, p. 17

Domani a Torino. Lavoro speciale, quello con il Cartello 💬
04/10/2024

Domani a Torino. Lavoro speciale, quello con il Cartello 💬

Come diceva Paul Valéry: “con le parole della tribù creare un nuovo senso”, si tratta, evidenzia Miquel Bassols, di “mettere in sospeso il sapere acquisito per ripensare di nuovo”. Ecco che ci propone di pensare al cartello come a “un laboratorio per produrre un imprevisto nel sapere” in Il Cartello nelle Scuole dell’AMP
intervista a M. Bassol


Ascolta l’intervista su Radio Lacan

https://radiolacan.com/it/podcast/marisa-morao-intervista-michel-bassols-a-proposito-del-cartello-nelle-scuole-della-amp/3


Leggi il riassunto dell’ intervista su Cartello

https://cartelli.slp-cf.it/cartelli/wp-content/uploads/2021/11/Cartello-0-luglio-2019.pdf

«Che cosa ci rende “stranieri ovunque”? I detriti lasciati dalla lingua materna sul corpo, detriti-scorie che rendono il...
24/09/2024

«Che cosa ci rende “stranieri ovunque”? I detriti lasciati dalla lingua materna sul corpo, detriti-scorie che rendono il corpo estraneo, abitato dall’intraducibile silenzio della pulsione. L’io viene esiliato e non è più padrone in casa sua.»
«Lingua e corpo diventano estranei-stranieri sempre e comunque. In questa zona grigia dai contorni sfumati, in una no man’s land, epurata dall’ideologia e dall’universalismo, opera lo psicoanalista che si trova in presa diretta con la lingua straniera dell’Altro e con “il mistero del corpo parlante”.»
Monica V***a, Editoriale, Rete Lacan n.68

Responsabile: Monica V***a – retelacan@gmail.com Redazione: Manuele Cicuti, Paolo Rocco Cipriano, Silvia Morrone, Patrizia Nobili, Annalisa Rotesi, Giuseppe Salzillo e Alide Tassinari. Grafica a cura di: Annalisa Rotesi Per il sito: Omar Battisti

Indirizzo

Via Zandonai 7
Pesaro
61121

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 20:00
Martedì 09:00 - 20:00
Mercoledì 09:00 - 20:00
Giovedì 09:00 - 20:00

Telefono

3394849806

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Psicologa-Psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico lacaniano specializzata presso Istituto freudiano per la clinica, la terapia e la scienza di Roma. Iscritta all'Albo Psicologi della Regione Marche con il n.1506

La psicoanalisi lacaniana non è semplicemente una terapeutica, ma piuttosto una esperienza di conoscenza del proprio desiderio più intimo. Per funzionare, necessita di un dispositivo analitico, che si installa non appena un soggetto decide di domandare ad un analista, con l’urgenza di voler lasciare la propria sofferenza, ma anche un movimento desiderante che spinge verso un sapere celato da qualche parte, che riguarda intimamente questa sofferenza / insofferenza, e la propria implicazione in tutto questo. Spostandosi verso la causa, si creerà un effetto terapeutico conseguente sui sintomi e sulla propria sofferenza.

La psicoanalisi opera per mezzo della parola di colui che viene e domanda, una parola che veicola, attraversando e stazionando dentro il corpo, la lingua del suo inconscio e gli effetti di scrittura che si sono prodotti durante l’esistenza. Opera altresì grazie al movimento di punteggiatura dell’analista, che direziona la cura facendosi presenza silenziosa, sottrazione, interpretazione, voce, sguardo, assenza, insignificanza. Scarto.

Il paziente sceglie il proprio analista grazie al meccanismo del transfert. J. Lacan ne fa una sorta di amore, non ideale, verso un sapere che il soggetto ignora di sapere, e pensa poter trovare presso l’analista che ha scelto. Lo psicoanalista prende quel posto là, un posto di messa al lavoro affinché cadano le identificazioni cui il soggetto era agganciato e che hanno costruito strati di struttura, ma anche prodotto malessere e sintomi: angoscia, panico, isolamento, relazioni che si ripetono allo stesso modo, dipendenze. Il lavoro analitico si spinge fino a isolare la causa precisa di questa sofferenza che è anche soddisfazione inconscia. Isolando la spinta prima più intima e estranea a noi stessi, si procede verso l’uscita dal meccanismo di ripetizione che ci legava, si è meno travolti e più consapevoli. Non si lascia la solitudine strutturale dell’essere umano o l’ineluttabilità dell’esistenza, ma si arriva a sentire di poter scegliere, se assecondare o meno il desiderio e la spinta che ci abitano.