Erboristeria Sandalphon

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21/01/2025
26/12/2024

Il famoso subacqueo italiano Enzo Maiorca stava facendo un'immersione nel mare vicino Siracusa con sua figlia Rossana, che si trovava sulla barca. Mentre scendeva, sentì qualcosa toccarlo leggermente sulla schiena. Si girò e vide un delfino. Subito capì che l'animale non voleva giocare, ma cercava di comunicargli qualcosa.

Il delfino si immerse e Enzo lo seguì. A una profondità di circa 4 metri, c'era un altro delfino intrappolato in una rete abbandonata. Maiorca chiese rapidamente a sua figlia di passargli un coltello da immersione. In pochi minuti riuscirono a liberare il delfino, che con le ultime forze emise un "grido quasi umano" (come lo descrisse lo stesso Maiorca).

Un delfino può sopravvivere sott'acqua per un massimo di 10 minuti, dopodiché affonda.

Il delfino liberato, ancora stordito, risalì in superficie insieme a Enzo, Rossana e l'altro delfino. Fu allora che si scopri che il delfino salvato era una femmina incinta, che poco dopo diede alla luce un cucciolo di delfino.

Il delfino maschio fece un giro intorno a Enzo, si avvicinò, toccò la sua guancia come in un gesto di ringraziamento, quasi un bacio, e poi nuotò via.

Dopo l'accaduto, Enzo disse: "Fino a quando l'uomo non imparerà a rispettare la natura e a dialogare con il mondo animale, non conoscerà mai il suo vero ruolo sulla Terra."

13/12/2023

LA STORIA DEL PUNGITOPO
Era dicembre, la gente se ne stava in casa al calduccio perché il freddo era intenso e le strade erano tutte coperte di neve e di ghiaccio.
Un topolino in mezzo alla campagna tremava e batteva i suoi dentini. Egli, sorpreso dalla tormenta, non era riuscito a raggiungere in tempo il suo rifugio. Si sentiva perduto e non sapeva come fare per non morire assiderato. All’improvviso, tra l’ammasso di neve, notò in lontananza un arbusto verde. Il topino si sentì in salvo e si mise a correre in quella direzione. Prima di rifugiarsi tra i rami di quella pianta la salutò e poi le chiese ospitalità. Il cespuglio gli disse di non aver nulla in contrario ad accoglierlo, ma era giusto che sapesse subito che le sue foglie erano spinose per proteggersi dagli attacchi dei ruminanti.
"Se vuoi accomodati pure tra i miei rami! Io ho fatto il mio dovere ad avvisarti del pericolo a cui stai andando incontro." Sottolineò la pianta.
Il topolino ci pensò un po’, ma, non avendo alternative per sopravvivere alla tormenta, si infilò con cautela tra i rami dell’arbusto.
Pensò tra sé:" Meglio qualche puntura che morire stecchito tra la neve!"
Ad un tratto si alzò un vento gelido impetuoso ed il topino per non essere trasportato via nel suo vortice si aggrappò con forza con le sue zampette ad una foglia dell’arbusto dimenticando le spine.
" Ahi! Ahi! Che dolore." Urlò il povero topino.
Le spine lo pungevano e piccole gocce del suo sangue si posarono tra i rami della pianta. La notte freddissima gelò quelle gocce e le trasformò in rosse palline di ghiaccio. Al chiarore della luna esse brillavano come rubini. L’arbusto con quelle palline rosse era veramente bello ed elegante. Ringraziò il topolino di avergli fatto quel dono bellissimo. La pianta, però, aveva paura di perdere quelle palline una volta che l’aria si fosse riscaldata ed il gelo scomparso, così si rivolse alla regina delle piante e le chiese di lasciargliele per sempre. Il suo desiderio fu esaudito e, toccandola con la sua bacchetta magica, disse solennemente:
"Io voglio premiarti perché sei stata generosa, buona e sincera con il topino e meriti un bel regalo per il Natale ormai vicino. D’ora in poi avrai anche tu, come tutti gli alberi, fiori e frutti e non solo foglie spinose.
Per ricordare a tutti che i tuoi frutti rossi sono nati dal sangue del topolino sarai chiamata col nome di Pungitopo".
La pianta commossa, ringraziò ripetutamente la regina buona mentre scompariva dalla sua vista. Il pungitopo pensò tra sé che è sempre meglio, a questo mondo, esserr buoni, perché dal bene nasce sempre altro bene.
La piantina, ammirandosi, rimase stupita per la bellezza acquistata con quelle bacche rosse che l’adornavano. Da allora, ogni Natale, la sua felicità è grande e completa, quando le persone con i suoi rametti, abbelliscono le loro case. Da quel giorno, infatti, diventò una pianta ornamentale natalizia che ognuno vuole avere nella propria casa perché porta fortuna ed è beneaugurante.

13/12/2023

IL DIAMANTE DEL NOVILUNIO IN SAGITTARIO


Buongiorno Anime Belle,

Oggi giornata di Luna Nuova … alle 00.32 di questa notte, si è verificata la congiunzione tra il Sole e la Luna.

Il Novilunio si manifesta con Nettuno in pesci in quadratura al Sole, Luna e Marte in sagittario e descrive la necessità di trasformare questo periodo abbastanza cupo e pesante.

Tutte le vicende che stanno accadendo nel mondo, la sofferenza che si sta vivendo nei posti della guerra (e non solo) non crediate che rimanga li. È dolore che penetra nell’inconscio collettivo e, anche se non ci interessiamo o partecipiamo direttamente a queste sofferenze, in qualche modo ne diventiamo partecipi.

Percepire un’aria pesante, cupa; sentirsi giù è normale anche se non ci sono apparenti motivi.

Bene, il cielo con le sue configurazioni ci invita a superare questo periodo trasformandolo, facendolo diventare motivo di evoluzione individuale e quindi collettiva. Il sagittario con la sua freccia pronta per essere scoccata verso il cielo, ci indica la direzione.

Se guardate bene poi (è segnato d’azzurro) nel cielo la formazione Lilith, Mercurio, Giove e Venere disegnano un diamante. Tutto punta su Giove, signore di questo Novilunio.

Oramai credo che sappiate tutti come si forma un diamante: si forma sottoterra, la dove è presente la giusta quantità di pressione e calore per trasformare il carbonio in diamante. Potremmo dire che il diamante si crea nell’inferno!

Certo, ci vogliono milioni di anni, ma è il processo che conta perché la pressione che stiamo vivendo in questi anni (2020-2025) è proprio funzionale a trasformarci in “diamanti”.

Per farlo, c’è un processo alchemico di trasformazione delle nostre strutture e soprattutto del DNA. Il salto di coscienza dipenderà proprio da questa attivazione del DNA. Se ne parla tanto in questi ultimi anni di DNA e non a caso.

Solo il lavoro su di sé può aiutare questo processo che oramai per alcuni credo sia irreversibile. È come un’onda inarrestabile.

Il 2024 sarà un anno importante e determinante per la nostra esistenza. Ognuno dovrà dare il suo contributo di Luce.

Ognuno di noi è un diamante, ma va scoperto dentro e non fuori.

Caffè? Io con un goccio di Varnelli!

10/12/2023

Ve ringrazio de core, brava gente,
pé ‘sti presepi che me preparate,
ma che li fate a fa? Si poi v’odiate,
si de st’amore non capite gnente…

Pé st’amore sò nato e ce sò morto,
da secoli lo spargo dalla croce,
ma la parola mia pare ‘na voce
sperduta ner deserto, senza ascolto.

La gente fa er presepe e nun me sente;
cerca sempre de fallo più sfarzoso,
però cià er core freddo e indifferente
e nun capisce che senza l’amore
è cianfrusaja che nun cià valore.
-Trilussa

Celeste Fortuna Arte
Acrilico su pietra

07/12/2023

SANT’AMBROGIO vescovo dottore
Ambrogio nacque a Treviri, in Gallia, verso il 339. Figlio di un funzionario romano, dopo la morte del padre, con la famiglia si ritirò a Roma. Si avviò alla carriera giuridica e, quando morì il Vescovo di Milano, egli si trovò nella città. Come funzionario imperiale, ebbe cura che le elezioni ecclesiastiche si svolgessero secondo coscienza e nel rispetto delle libertà. I suoi discorsi giudiziosi colpirono l’assemblea dei fedeli che lo proclamò Vescovo. Ambrogio era ancora catecumeno, ma nemmeno la tentata fuga fermò il popolo. Fu battezzato e, subito dopo, ricevette la consacrazione episcopale. Comprese che questa era la volontà di Dio: che fosse al suo servizio. Distribuì le sue ricchezze ai poveri e cominciò a studiare per insegnare ciò che ancora non sapeva. La sua opera fu vasta e profonda; fu al di sopra di tutti i Vescovi per quanto era grande nello spirito. Ambrogio affermava, davanti al sovrano che l’imperatore era nella Chiesa, non al di sopra della Chiesa. Infatti, quando l’imperatore Teodosio fece trucidare settemila innocenti, il Vescovo gli rimproverò il massacro e gli impose una pubblica penitenza, che fu eseguita. Con questo gesto, egli voleva evidenziare che corona e scettro non dispensano l’uomo dal rispetto della legge morale, uguale per tutti, e di cui sono giudici i ministri di Dio e i pastori di anime.

07/12/2023

01/12/2023

Robin Williams per ogni film che girava chiedeva alla società produttrice di assumere almeno 10 persone senzatetto perché avessero un lavoro. In tutta la sua carriera, ha aiutato più di 1500 senzatetto.♥️

05/11/2023

UN PO' DI POESIA

Sono entrambi convinti
che un sentimento improvviso li unì.
É bella una tale certezza
ma l’incertezza è più bella
Non conoscendosi, credono
che non sia mai successo nulla tra loro.
Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
dove da tempo potevano incrociarsi?
Vorrei chiedere loro
se non ricordano –
una volta un faccia a faccia
in qualche porta girevole?
uno “scusi” nella ressa?
un “ha sbagliato numero” nella cornetta?
ma conosco la risposta.
No, non ricordano.
Li stupirebbe molto sapere
che già da parecchio tempo
il caso stava giocando con loro.
Non ancora del tutto pronto
a mutarsi per loro in destino,
li avvicinava, li allontanava,
gli tagliava la strada
e soffocando una risata
si scansava con un salto
Vi furono segni, segnali,
che importa se indecifrabili.
Forse tre anni fa
o lo scorso martedì
una fogliolina volo via
da una spalla a un’altra?
Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
Chissà, era forse la palla
tra i cespugli dell’infanzia?
Vi furono maniglie e campanelli
su cui anzitempo
un tocco si posava sopra un tocco.
Valigie accostate nel deposito bagagli.
Una notte, forse, lo stesso sogno,
subito confuso al risveglio.
Ogni inizio infatti
è solo un seguito,
e il libro degli eventi
è sempre aperto a metà.
(Wislawa Szymborska)

"Amore a prima vista" è una poesia che celebra l'incertezza e il mistero delle relazioni umane ed esamina la natura del destino, suggerendo che ciò che sembra casuale può in realtà essere parte di un disegno più grande.L' autrice, premio Nobel per la letteratura nel 1996, cattura il potere dell' incontro casuale e delle possibilità nascoste nella vita di ognuno di noi. La poesia suggerisce che ci siano segni e segnali che spesso non riusciamo a decifrare. È un inno all'incanto dell’incertezza e all' idea che il destino possa lavorare in modi sottili e sorprendenti, portando due anime a incontrarsi quando meno se lo aspettano.


Ph web

01/11/2023

Indirizzo

Corso XI Settembe
Pesaro
61121

Orario di apertura

Lunedì 09:30 - 12:30
16:00 - 19:30
Martedì 09:30 - 12:30
16:00 - 19:30
Mercoledì 09:30 - 12:30
16:00 - 19:30
Giovedì 09:30 - 12:30
16:00 - 19:30
Venerdì 09:30 - 12:30
16:00 - 19:30
Sabato 09:30 - 12:30
16:00 - 19:30

Telefono

+39072134211

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