31/10/2024
S. è un uomo che ha creduto per molto tempo, che la vita possa essere fatta solo di lavoro e poco più. Sua moglie sposata anch'essa con il lavoro, ha deciso di sperimentare una nuova vita lontano da tutto. "Sei stato lo sbaglio, più grande della mia vita!", ha gridato mentre usciva per l' ultima volta dalla porta blindata della loro casa, in una tiepida mattina di marzo di tre anni fa. I figli hanno costruito una vita propria, usando i soldi di famiglia.
S. ha fatto "un'indagine di mercato", su come si possa vivere a 50 anni senza una famiglia. Nella nostra prima seduta, mi appare spento, inerte, senza vita; mi dice che sono l'ultima spiaggia. Questa affermazione mi suscita preoccupazione, rammarico...sono l'ultima spiaggia prima di cosa?! Non lo dice, ma credo si vergogni dei suoi pensieri. Solitamente non mi dò limiti mentali, quindi inizio a fare mille ipotesi che gli verbalizzo ...ma anche lì.. lui tace.
Sono tentata di stare in silenzio, ma l'orologio cammina ed io non ho capito ancora niente di quest' uomo?! Ansia, come posso aiutarlo!? Cosa posso fare?!
S. scompare. Non lo vedo più. Lo penso spesso, sono preoccupata. Non posso scrivergli, lo considero un atto di invadenza.
Dopo 3 mesi, ritorna e mi porta il suo diario ed iniziamo un percorso faticoso e irreversibile verso il cambiamento. Nel nostro primo incontro, gli avevo chiesto di tenere un diario per sviluppare capacità introspettive.
Non ho mai capito, cosa è stata per S. la nostra prima seduta. Io mi sono sentita inutile, sicuramente un mio disagio, dove sono riuscita a "dare" poco. Ho imparato da S., che ci si sceglie su basi che non hanno nulla a che fare con le parole/fatti, ma su sensazioni che valgono molto di più.
Il silenzio è un vuoto pieno di libertà e parole.
Nulla è perduto, per chi non vuole perdere se stesso.
Da una viaggiatrice di anime
A. M.
Ogni riferimento a persone o a fatti realmente accaduti è puramente casuale. La storia pubblicata è stata scritta in forma del tutto anonima e dopo consenso.
Silenzio #