agg., che è comune, che riguarda più persone: responsabilità, volontà collettiva, proposta collettiva | mostra collettiva, esposizione che raccoglie le opere di più artisti
1b. agg., relativo a una collettività, a una società, a una categoria di individui: interessi collettivi della categoria degli avvocati, vita collettiva, bisogni collettivi
2. stat. di fatto o fenomeno, che si verifica presso p
iù individui e può essere studiato dal punto di vista quantitativo o rilevato statisticamente
3. s.m. polit. insieme di persone appartenenti a un gruppo, un’associazione, un organismo politico o culturale: un collettivo di operai, di insegnanti, collettivo femminista, riunione del collettivo studentesco; estens., riunione dei componenti di tale gruppo: tenere un collettivo
TRANSFEMMINISTA
Tans|fem|mi|nì|sta
agg., s.m. e f. cfr. America del Norte transfeminista.
1. agg., del transfemminismo: manifestazione transfemminista, movimento transfemminista
2. agg., s.m. e f., sostenitore, fautore del transfemminismo: l’iniziativa delle transfemministe, una scrittrice transfemminista
COSTRUIAMO LA ZONA FUCSIA
1. Piena garanzia del diritto alla salute:
a) in zona fucsia ci sono finanziamenti adeguati per la sanità, sia per sostenere l’emergenza COVID sia per tutte le altre necessità mediche. Le terapie intensive, i medic* e i respiratori bastano per tutte le persone ammalate. La sanità privata è precettata (per sempre) per sostenere gli sforzi della pubblica e pagare 100 euro per un tampone o per una visita in tempi ragionevoli non è una scelta obbligata (io metterei: non accadrà più). b) In zona fucsia i reparti covid funzionano indipendentemente dalla medicina ordinaria e l’emergenza non rallenta qualsiasi altra visita e terapia. c) in zona fucsia l’interruzione volontaria di gravidanza è garantita, senza obiezione di coscienza nè cimiteri per feti, anche in tempo di pandemia. d) In zona fucsia la prevenzione e la cura si basano sulla medicina territoriale, su consultori laici, gratuiti e transfemministi in ogni quartiere. e) in zona fucsia le persone impegnate in prima linea nei lavori di cura non vengono elogiate per il proprio “sacrificio”, ma messe in condizione di lavorare in sicurezza e adeguatamente retribuite.
2. Reddito di autodeterminazione e di emergenza:
a) in zona fucsia è garantito un Reddito di emergenza per superare lockdown e crisi con dignità. Non esiste alcun ricatto tra salute e reddito. b) in zona fucsia è garantito un Reddito di autodeterminazione per fuoriuscire dalla violenza maschile contro le donne e di genere, altrimenti difficile in mancanza di autonomia economica che permetta una nuova casa, il mantenimento proprio e, in caso, delle e dei figl*. c) in zona fucsia il reddito di autodeterminazione e di emergenza è garantito dalla patrimoniale, che tassa gli ultra- ricchi e i grandi capitali. d) In zona fucsia il lavoro di cura, triplicato in pandemia, non viene abbandonato sulle spalle delle donne e del loro “sacrificio”, ma assunto da un welfare pubblico e garantito per tutt*.
3. Contrasto della violenza maschile sulle donne e di genere:
a) in zona fucsia vengono finanziati e sostenuti i centri antiviolenza femministi e transfemministi. b) in zona fucsia i percorsi di fuoriuscita dalla violenza si basano sulla piena volontà delle donne* e non seguono protocolli di medicalizzazione e vittimizzazione. c) in zona fucsia durante la pandemia vengono garantiti alloggi sicuri affinchè restare in casa non suoni come una minaccia o persino una condanna per le donne e le persone lgbtqia+ che subiscono violenza domestica.
4. Per la costruzione della “Zona fucsia”:
In zona fucsia la vita delle persone vale molto di più di quanto producono e allo stesso tempo è riconosciuto il valore prodotto dal nostro lavoro produttivo e riproduttivo (da una giornata in ufficio alla cura di bimb*, anzian* e malat*, dalle ore in smart working ad ogni accesso alle piattaforme digitali, da un turno in ospedale o su una bici alle pulizie di casa). Ecco perché in zona fucsia Confindustria deve rassegnarsi a ridurre drasticamente la produzione, Amazon e ogni altro capitale ad essere tassato, la sanità privata ad essere precettata e il governo a garantire con una patrimoniale salute e reddito per fuoriuscire dalla paura dal virus, della povertà, della violenza. La zona fucsia non è una città nè una regione: è uno spazio di possibilità da costruire assieme. Non è uno spazio di restrizione, ma di liberazione. È uno spazio di cura comunitaria. È l’invito ad attivarsi per mettere in comune bisogni e desideri, per dare vita giorno dopo giorno a territori transfemministi, ad incarnare il Piano contro la violenza maschile sulle donne e di genere ospedale per ospedale, casa per casa, strada per strada. Estratto dal documento del "DCPM" di Non Una di Meno - FLASH MOB MILANO 2020