11/02/2022
🗓 Sì, é un giorno. L’11 febbraio è solo un giorno, su 365. Potrà mai fare la differenza?
Non sappiamo cosa sia saltato in mente a chi, all’ONU, era intorno al tavolo del potere quel giorno in cui si è deciso che, da lì a qualche mese, ci sarebbe stata una giornata interamente dedicata alle ragazze e alle donne nella scienza.
"Va be', dai, ormai c’è una giornata per tutto, no? Una in più o una in meno… Segna: 11 febbraio". E sia.
Però, diciamolo, all’ONU proprio sprovvedut* non sono. Le analisi le fanno da tempo, i dati sanno raccoglierli e il loro spirito di osservazione si spinge ben oltre le singole esperienze, quelle che tutti* noi adduciamo a favore o sfavore quando parliamo di un fenomeno come il gender gap. E potete scommetterci: la discussione su questa giornata è sempre molto attiva.
📊 Parliamo di numeri: 30% è una percentuale che risuona, decimale più decimale meno, da qualche anno.
Cosa indica? Le ricercatrici, a livello globale. È molto o poco? Cosa vuol dire? Da solo questo numero non basta, va approfondito, interrogato, gli vanno fatte le pulci da tutti i punti di vista per capire che significato ha e perché ci preoccupa. Preoccupa l’ONU, in primis. Esprime un divario con tante implicazioni a livello scientifico, ambientale, sociale ed economico non solo nel presente, ma anche - soprattutto - in futuro.
💡 Ecco, questa giornata serve (anche) a questo. A portare di nuovo l’attenzione su questo numero e su tutti quelli che, a cascata, possiamo scoprire indagando più a fondo. E dato che i numeri rappresentano solo una parte della narrazione, questa giornata serve a parlare delle e delle in atto per far sì che questo si riduca sempre di più.
Sono 24 ore e sono pochissime; ma ripetute ogni 364 giorni hanno il merito di far svegliare sempre di più le coscienze su un fenomeno che 10 anni fa pareva quasi sconosciuto ai più.
E se 24 ore non bastano - e non bastano - noi siamo qui sempre, a guardare crescere i semi che ogni 11 febbraio piantiamo insieme a voi.