20/11/2025
[BASTA METTERE LA POLVERE SOTTO IL TAPPETO]
Qual è la cosa che ti spaventa di più? Che ti fa sentire bloccato, rigido, agitato?
Prova a ragionarci come se potessi raccontarla ora.
Qual è la preoccupazione che hai e che ti genera ansia?
Hai per caso paura che qualche sensazione fisica possa peggiorare?
Per esempio ci sono persone che sono molto spaventate dai sintomi fisici.
Alcuni hanno il timore di non riuscire a respirare, oppure che il cuore possa fermarsi o esplodere.
Oppure hanno la paura di star male di fronte ad altre persone o in situazioni dove non possono fuggire.
Questo riguarda anche te? O c’è dell’altro?
Altre persone sono preoccupate di dover fare una prestazione, che sia guidare la macchina, che sia essere efficaci sul lavoro, dare esami o fare discorsi in pubblico.
Il timore è quello di sentirsi male e di creare danno a sé stessi o agli altri, o di fare una figuraccia e perdere qualcosa, che sia la considerazione o il rispetto.
Altri invece hanno paura di perdere la sanità mentale, di impazzire, di avere pensieri folli e che non smetteranno mai di tormentarli.
Sono molto spaventati dalla loro stessa mente e non si sentono mai al sicuro, in quanto la minaccia viene dall’interno.
Una o più di queste esperienze che ho descritto ti riguardano?
Prova ad analizzare qual è la tua preoccupazione principale, la tua paura più grande e mettila per iscritto.
Questo ci aiuta ad individuare il problema e, se vorrai, a raccontarcelo per aiutarti.
Fatto questo devi riflettere su tutto quello che questo problema ha portato nella tua vita.
Cosa ha cambiato? Come ti ha cambiato? Che cosa ti ha tolto? Quali cose non fai più che prima facevi.
Prova ad analizzare la tua situazione. A guardarla da vicino anche se è dolorosa.
Già questo primo passo è importante per non mettere più la “polvere sotto il tappeto”.
E tornare a stare in contatto con qualcosa che solitamente evitiamo e non vogliamo provare.
Se osservi la tua situazione attuale come la valuti?
Cosa ti piaceva fare una volta? Senti che quelle cose sono lontane ora?
Molte persone a causa dell’ansia cambiano notevolmente la loro vita.
Smettono di essere protagonisti e finiscono per essere spettatori.
Si chiudono, scappano, sopravvivono.
La loro attenzione è rivolta a parare i colpi, a stare “meno male” possibile. A non provare neanche un po’ di ansia perché è troppo spiacevole.
Senza accorgersene però, così facendo, il perimetro della loro vita si restringe sempre più.
Smettono di guidare, smettono di accompagnare i propri figli, non sono più autonomi e dipendono dagli altri.
Non vanno più in quei contesti sociali che una volta davano loro gioia e soddisfazione.
Le cene con i propri cari o amici, il cinema, il teatro, gli aperitivi in piazza.
Tutte quelle situazioni che rendono la vita appagante vengono meno.
E tutto questo per non provare ansia.
Ma funzionasse! In realtà non è neanche così. Perché se ci rifletti, sul breve termine togliendo queste occasioni ti sei sentito meglio, ma ora?
Io scommetto che l’ansia è sempre lì e la paura ancora più grande!
Funziona così, per tutti. Anche per me è stato uguale!
Le più grandi sofferenze che ho avuto sono venute cercando di proteggermi.
Perciò è importante osservare con attenzione la propria situazione attuale con le sue mancanze, le sue cicatrici e le sue tristezze.
Perché così possiamo agire!
Noi esseri umani continuiamo a rimandare fino a che non siamo immersi fino al collo nel dolore.
Ma quando il problema è un disturbo d’ansia questo procrastinare è peggiorativo.
La nostra situazione di vita peggiora se continuiamo a mettere in atto sempre gli stessi comportamenti.
E non possiamo aspettare di stare malissimo prima di intraprendere qualcosa di diverso.
Perché poi è tardi, e risalire la china è molto più faticoso.
Guarda alle mancanze che ci sono oggi nella tua vita. Guarda al divario tra la vita che desideri e quella che è presente.
Questo spazio si è ingrandito nel corso del tempo, puoi notarlo tu stesso.
E la causa è il nostro comportamento disfunzionale.
Voglio che guardi a questo circolo vizioso.
Perché se lo capisci sei sulla strada giusta per cambiare oggi stesso la tua vita.
Uscire da un disturbo d’ansia è possibile, ma solo se prendiamo coraggio nel guardare ciò che ci è rimasto di quello che un giorno era il nostro sogno di realizzazione e decidiamo di non rassegnarci a vivere così.
Allora sì che possiamo cambiare!
Chiedendo aiuto e facendo psicoterapia.
Perché un problema psicologico radicato e complesso si affronta con la terapia.
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Questo è il primo passo per ribaltare la tua situazione.
Ti auguro ogni successo!
Dott. Andrea Tomassetti
Psicologo Esperto dei Disturbi d’Ansia