
22/07/2025
Negli ultimi quindici anni, il quadro giuridico italiano ha riconosciuto con sempre maggiore chiarezza il diritto delle persone a esprimere volontà consapevoli e libere anche nelle fasi più difficili dell’esistenza. A partire dalla Legge 38/2010 su cure palliative e terapia del dolore, fino alla sentenza n. 242/2019 della Corte costituzionale, si è delineato un sistema che mette al centro la dignità, l’autonomia e la libertà personale.
Il disegno di legge in discussione, intitolato Disposizioni esecutive della sentenza n. 242/2019, appare tuttavia in contrasto con lo spirito della pronuncia che intende attuare. Il rischio è di ricondurre il tema del fine vita a un principio assoluto e astratto, l’“indisponibilità della vita”, senza considerare il vissuto soggettivo, la relazione terapeutica, la prossimità, la sofferenza.
Per questo, il Gruppo di Lavoro “Fine vita ed Etica” del CNOP ha elaborato una serie di osservazioni critiche e proposte emendative, espresse nel contributo della Dottoressa Laura Berretta, psicologa e Presidente dell'Ordine degli Psicologi dell’Umbria, che riaffermano con forza:
* il valore della relazione di cura e del contesto relazionale;
* la necessità di commissioni multidisciplinari territoriali;
* il riconoscimento della sofferenza come esperienza soggettiva;
* l’importanza di un accompagnamento psicologico lungo tutto il percorso.
Solo una legge fondata su ascolto, responsabilità e autodeterminazione potrà dare piena attuazione al dettato costituzionale e costruire una cornice autenticamente umana per il fine vita.
📄 Leggi l’articolo completo a firma della Dottoressa Laura Berretta 👉🏻 https://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=131066