07/02/2025
Perché le filastrocche….
In tanti modi è possibile stimolare lo sviluppo cognitivo del bambino. In questo caso mi soffermo sull’importanza delle filastrocche.
Imparare a memoria una sequenza di versi strutturati è un valido aiuto per lo sviluppo cognitivo del bambino e del suo sistema rappresentazionale.
La caratteristica principale della filastrocca è la ripetitività.
L’atto meccanico o procedurale reiterato di immagazzinare il brano e le parole in esso contenute favorisce la loro fissazione nei processi mentali del bambino, fino a generare una memoria implicita delle parole ed anche delle strutture sintattiche standard tipiche della lingua di riferimento.
Il vantaggio di questa esposizione è che le strutture depositate all’interno della memoria “inconscia” potranno essere recuperate e portate al livello della memoria esplicita in situazioni impreviste e poi trasferite nei vari ambiti esperienziali.
La stessa cosa accade se il bambino è abituato a leggere o ad ascoltare la lettura di un adulto. Lentamente gli stimoli linguistici verranno acquisiti ed inconsapevolmente inglobati nel bagaglio cognitivo.
È facile spesso osservare in bambini esposti, per abitudini familiari, a queste stimolazioni, un linguaggio più articolato e ricco di parole nuove, nonché di strutture sintatticamente corrette.
Il patrimonio linguistico è un valore importante da infondere nei bambini perché, associato alle immagini e ai significati, contribuisce a creare il patrimonio cognitivo e culturale.
Più aiutiamo ad ampliare la base cognitiva, più generiamo una serie di “ganci” a cui appendere le conoscenze. Jerome Bruner sosteneva che: “L’apprendimento è come un attaccapanni, se non si trova il gancio a cui appendere il cappotto, questo cade a terra”.
Mi piace sottolineare che l’azione di imparare a memoria dei versi richiede uno sforzo di attenzione, concentrazione e tolleranza, elementi che consentono di abituare il bambino a sostenere un piccolo stress e l’impegno. Le rime non sono altro che espedienti per rendere il contenuto divertente, caratterizzando il testo con ritmo e musicalità. L’aiuto generato dalle rime, proprio perché facilita la memorizzazione, tranquillizza il bambino sulla possibilità e la fiducia di riuscire nel compito.
Vorrei aggiungere infine la riflessione che la musicalità è ritmo, il ritmo è ordine, sequenzialità e quantità. Non sono forse questi elementi propedeutici all’acquisizione delle rappresentazioni mentali dei concetti matematici?