23/10/2025
SI CHIAMA STEATOSI EPATICA NON ALCOLICA, MA MOLTI LA CONOSCONO COME “FEGATO GRASSO”. È UNA CONDIZIONE IN CUI IL FEGATO ACCUMULA TROPPI TRIGLICERIDI E PUÒ COLPIRE CHI HA CHILI DI TROPPO, alterazioni del metabolismo o altre malattie croniche. Spesso non dà sintomi evidenti, ma può peggiorare con il tempo fino a trasformarsi in infiammazione, cirrosi o, nei casi più gravi, tumore del fegato. In Italia riguarda circa un adulto su quattro con prevalenza doppia tra i diabetici, ma non risparmia neppure bambini e adolescenti con obesità.
Non esistono ancora terapie farmacologiche: la gestione si basa principalmente su alimentazione equilibrata, perdita di peso e attività fisica regolare. Ma la sola dieta non sempre basta, e in alcuni casi la riduzione del grasso epatico è difficile da ottenere.
Un valido aiuto può ve**re dalla nutraceutica: è una scienza che si occupa di selezionare le componenti benefiche dei cibi, ottenendo dei preparati concentrati e purificati di tali sostanze.
Un recente studio, condotto dall’Università di Genova, su 100 pazienti affetti da sindrome metabolica e steatosi epatica, tutti con obesità centrale ha evidenziato che, somministrando un integratore nutraceutico a base di due alghe marine brune e cromo picolinato, e seguendo una dieta mediterranea ipocalorica, dopo sei mesi, sono migliorati i parametri metabolici e lipidici, peso, circonferenza vita, composizione corporea e condizione del fegato.