Dr. Francesco Berardinelli, Specialista in Urologia e Andrologia

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Dr. Francesco Berardinelli, Specialista in Urologia e Andrologia Dirigente Medico - Urologo
Ospedale "SS Annunziata”- Chieti
Mi occupo di Urologia oncologica, calcolosi e andrologia

Longevità: la genetica conta meno dello stile di vitaUno studio dell’Università di Oxford, dimostra che l’ambiente e le ...
08/03/2025

Longevità: la genetica conta meno dello stile di vita

Uno studio dell’Università di Oxford, dimostra che l’ambiente e le abitudini di vita influenzano molto più della genetica la nostra longevità.

Analizzando 492.567 persone, i ricercatori hanno scoperto che:
• Solo il 2% del rischio di morte dipende dalla genetica.
• Il 17% è legato all’esposoma (stile di vita, inquinamento, alimentazione, ecc.).
• L’aspettativa di vita è raddoppiata in 200 anni, ma il DNA è rimasto lo stesso.

Quali malattie sono più influenzate dall’ambiente?
• Patologie polmonari, cardiache ed epatiche (BPCO, ictus, malattie cardiache, artrite, insufficienza renale).
• La genetica ha invece un peso maggiore nei tumori, Alzheimer e demenza.

Conclusione?
Hai il potere di influenzare la tua salute più di quanto pensi. Ogni scelta quotidiana fa la differenza:
✔️ Mangia in modo equilibrato
✔️ Bevi acqua di qualità
✔️ Fai attività fisica regolarmente
✔️ Riposa bene e riduci lo stress
✔️ Coltiva le relazioni sociali

La longevità è nelle tue mani.

Esperienza più che positiva al congresso  BeASTS dei giovani urologi! 🩺 È stato fantastico confrontarsi con colleghi app...
08/11/2024

Esperienza più che positiva al congresso BeASTS dei giovani urologi! 🩺
È stato fantastico confrontarsi con colleghi appassionati e condividere esperienze sulle ultime tecniche chirurgiche in urologia.
Tanti spunti nuovi per la mia pratica clinica!
Un ringraziamento a tutti gli organizzatori!

23/09/2024

“A 44 e 60 anni il corpo umano subisce due picchi di invecchiamento”

Il corpo umano non invecchia in modo lineare, ma ci sono due periodi chiave durante i quali subisce un picco di invecchiamento: intorno ai 44 e ai 60 anni.
Lo rivela uno studio dell'Università statunitense di Stanford pubblicato sulla rivista Nature aging e rilanciato da Le Figaro. Per giungere a questi risultati, i ricercatori americani e singaporiani hanno prelevato campioni di sangue, feci e batteri dalla pelle, dalla bocca e dal naso di 108 persone di età compresa tra i 25 e i 75 anni residenti in California, negli Stati Uniti. "In tutto sono stati raccolti 5.405 campioni biologici e sono state acquisite 135.239 caratteristiche biologiche, per un totale di oltre 246 miliardi di punti dati", si legge nello studio. "Mai prima d'ora era stato adottato un approccio così esaustivo nel campo dell'invecchiamento, e questo è il grande punto di forza di questo studio", ha dichiarato a Le Figaro Etienne Patin, ricercatore in epidemiologia genetica presso l'Institut Pasteur. È stato evidenziato un primo risultato "particolarmente intrigante": "solo una piccola frazione di molecole (6,6%) ha mostrato cambiamenti lineari durante l'invecchiamento umano", hanno osservato i ricercatori. Al contrario, l'81% di queste molecole si è evoluto in fasi specifiche della vita. I cambiamenti sono stati particolarmente marcati all'età di 44 e 60 anni.

A quarant'anni, lo studio mostra che le cellule muscolari e cutanee impiegano più tempo a recuperare dopo l'esercizio fisico o a rigenerarsi. Ciò può coincidere con la comparsa delle prime rughe, dei capelli grigi e un certo calo di energia. Anche la capacità di metabolizzare i grassi e l'alcol diminuisce. All'età di 60 anni si nota invece una disfunzione immunitaria, legata in particolare alla funzione renale e cardiaca e al metabolismo dei carboidrati. "È intorno a questa eta' che alcune malattie, come il diabete di tipo 2, compaiono più frequentemente a causa della maggiore difficoltà delle nostre cellule a utilizzare i carboidrati", ha dichiarato a Le Figaro Eric Gilson, professore presso la Facoltà di Medicina di Nizza e fondatore dell'Istituto di ricerca sul cancro e l'invecchiamento della città. "È anche a partire dai 60 anni che si assiste a un aumento della percentuale di tumori, patologie le cui cause sono complesse ma la cui comparsa è favorita da un calo dell'efficacia del nostro sistema immunitario nel proteggerci", ha sottolineato Gilson.

In entrambe le età, lo studio afferma che le malattie neurologiche e quelle cardiovascolari presentano picchi di prevalenza, ma non fornisce alcuna spiegazione. Prima del XIX secolo, l'aspettativa di vita era in media di 40-50 anni; tuttavia nonostante il suo progressivo aumento legato al progresso medico, sociale e tecnologico, "la nostra biologia non ha avuto il tempo di 'mettersi al passo' con questa nuova realtà". È questa l'ipotesi formulata da Gilson. Oltre ai nostri geni, anche i nostri stili di vita individuali hanno un'influenza. "Il nostro corpo è esposto nel tempo a diversi fattori di stress ambientale", spiega la rivista americana MIT Technology Review. Per non parlare delle varie fonti di inquinamento che hanno un impatto sulla salute. Lo studio della Stanford presenta alcuni limiti in quanto pur avendo raccolto una grande quantità di dati, si è basato su un numero limitato di persone, come sottolinea la MIT Technology Review. Il ricercatore dell'Institut Pasteur Etienne Pantin critica anche il fatto che "il centinaio di partecipanti viveva vicino all'Universita' di Stanford e quindi apparteneva a una comunità di individui a reddito medio-alto, ben lontani dall'essere rappresentativi di altre popolazioni". Del resto, gli stessi autori dello studio ammettono che "sono necessarie ulteriori ricerche per convalidare ed estendere questi risultati, potenzialmente incorporando coorti più ampie per cogliere l'intera complessità dell'invecchiamento".

Disfunzione erettile: quando è indicata la terapia con onde d'urto?Nell’80% dei casi la disfunzione erettile è dovuta ad...
18/09/2024

Disfunzione erettile: quando è indicata la terapia con onde d'urto?

Nell’80% dei casi la disfunzione erettile è dovuta ad una disfunzione del tessuto erettile, ovvero all’atrofizzazione del tessuto cavernoso responsabile dell’erezione.

La terapia ad onde d’urto a bassa intensità consente di rigenerare tali tessuti recuperando l’efficienza funzionale e restituendo al paziente l’erezione spontanea, riattivando il tessuto cavernoso atrofico, stimolando la formazione di nuovi vasi sanguigni.

Gli studi hanno dimostrato che la cura della disfunzione erettile con onde d’urto presenta un grado di efficacia del 70% del campione, con una terapia che prevede una seduta settimanale per 6 settimane consecutive di 10 minuti ciascuna.

Altro fattore di estremo rilievo nelle terapie con onde d’urto è la completa assenza di effetti collaterali, presenti invece nei trattamenti farmacologici e la completa assenza di dolore sulla zona stimolata; l’efficacia della cura e l’assenza di controindicazioni fanno della terapia ad onde d’urto una vera e propria rivoluzione nel trattamento della disfunzione erettile.

Per informazioni o per prenotare una seduta di onde d’urto

Tel: ‭392 8839260‬

Hai mai sentito parlare dell'acqua idrogenata?Questa acqua, ricca di molecole di idrogeno, offre numerosi benefici per l...
15/08/2024

Hai mai sentito parlare dell'acqua idrogenata?

Questa acqua, ricca di molecole di idrogeno, offre numerosi benefici per la salute
L'acqua idrogenata è un vero e proprio elisir di lunga vita. Grazie alla sua alta concentrazione di molecole di idrogeno, questa acqua:
✅Protegge le cellule: Agisce come un potente antiossidante, contrastando i danni causati dai radicali liberi.
✅Aumenta l'energia: Migliora la produzione di ATP, la principale fonte di energia cellulare.
✅Favorisce il recupero: Riduce l'affaticamento muscolare e accelera i tempi di recupero dopo l'attività fisica.sport🏋️🏂🚴
✅Migliora la concentrazione: Aumenta la circolazione cerebrale, favorendo la concentrazione e la memoria.📝
✅Rallenta l'invecchiamento: Combatte i segni dell'invecchiamento, come rughe e macchie cutanee.🧒

05/02/2024

‼️La maggioranza degli uomini con carcinoma prostatico localizzato può evitare o ritardare trattamenti aggressivi senza pregiudicare la propria sopravvivenza

Studio clinico – N Engl J Med. 2023 Mar.

‼️Contrariamente a quanto avviene in altre neoplasie maligne, che solitamente richiedono decisioni terapeutiche da prendere in tempi brevi, il “ritardare” il trattamento del carcinoma prostatico localizzato, a basso rischio o intermedio, non influisce negativamente sulla sopravvivenza.

‼️Questa è una delle principali conclusioni del più lungo studio clinico condotto in questo settore, che rivela che, dopo 15 anni di follow-up, la mortalità specifica per cancro alla prostata è bassa (2,7%), indipendentemente dal fatto che si scelga la sorveglianza attiva, la radioterapia o la prostatectomia radicale (3,1% vs. 2,9% vs. 2,2%, p = 0,53 per il confronto complessivo).

‼️La sorveglianza attiva non riduce la loro sopravvivenza o qualità di vita!

‼️Pertanto, il processo decisionale condiviso deve valutare attentamente i rischi e i benefici di ciascuna strategia di trattamento del carcinoma prostatico localizzato, tenendo conto dei valori e le preferenze del paziente👨‍🦳

Non solo robotica🤖🦾I pazienti sottoposti a nefrectomia radicale  laparoscopica godono degli stessi benefici oncologici d...
18/12/2023

Non solo robotica🤖🦾

I pazienti sottoposti a nefrectomia radicale laparoscopica godono degli stessi benefici oncologici di quelli operati con chirurgia radicale open, ma soffrono molto meno per il dolore postoperatorio, la loro degenza ospedaliera è molto più breve, la ripresa è più rapida e il risultato estetico migliore!
Questi risultati sono simili alla chirurgia robotica ma la tecnica laparoscopica ha dei costi molto più bassi💰, un vantaggio per la ASL 🏥e quindi per la società…
Inoltre crea un team affiatato dove ognuno lavora in modo collaborativo

Dr. Francesco Berardinelli




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Pescara

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Il Dottor Berardinelli Francesco Urologo a Pescara è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi “G. D’Ann Il Dott. Berardinelli si occupa principalmente di Chirurgia Oncologica Urologica con particolare interesse per la chirurgia robotica del carcinoma prostatico e per la terapia chirurgica del carcinoma della vescica. Area di particolare interessa è la Andrologia (deficit erettile, incurvamento penieno, eiaculazione precoce, malattia sessualmente trasmissibile, fimosi, varicocele..) e in particolare si occupa del trattamento con "onde d'urto a bassa intensità" per il trattamento della disfunzione erettile. Altri campi di interesse chirurgico sono calcolosi urinaria, la chirurgia ricostruttiva per malformazioni renali (pieloplastica robotica). Utilizza la tecnologia del laser verde per la terapia chirurgica dell’ipertrofia prostatica benigna. Il Dott. Berardinelli svolge attività in libera professione, su appuntamento riceve come andrologo a Pescara e presso gli studi medici di Vasto e Campobasso. Il Dott. Berardinelli è inoltre autore di numerosi articoli scientifici (fonte PubMed), pubblicati su prestigiose riviste scientifiche internazionali indicizzate: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Berardinelli+F%5BAuthor%5D

Il Dottor Berardinelli Francesco Urologo a Pescara è laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi “G. D’Annunzio” di Chieti nel 2003 con lode, ed ha conseguito la Specializzazione in Urologia ed Andrologia presso la stessa Università nel 2009 sempre con lode. Nel 2009 ha eseguito inoltre una Fellow in Urologia e Oncologia presso la University of Texas Medical School a Houston e presso la University of Texas M.D. Anderson Cancer Center, sempre a Houston, Texas, USA con il Prof. R Wang, il Prof. O.L. Westney e il Prof. S.E. Canfield. Nel 2011 il Dott. Berardinelli ha conseguito il diploma europeo di “Fellow of European Board of Urology FEBU”, a Bruxelles, in Belgio. Tra il 2010 ed il 2011, il medico andrologo di Pescara, èstato Dirigente medico Urologo presso U.O. di Urologia del P.O. “San Gerardo”, Azienda Ospedaliera “Ospedale San Gerardo” con sede in Monza (MB) e presso la “Clinica San Carlo”, Casa di Cura Privata Polispecialistica Accreditata al Servizio Sanitario Nazionale, con sede in Paderno Dugnano, nella città metropolitana di Milano. Dal 2013 ad oggi èDirigente medico, nella qualifica di Medico Urologo, presso il reparto Urologia del P.O. “San Pio da Pietrelcina” con sede in Vasto (CH) e presso il reparto di “Urologia” dell’Ospedale Clinicizzato ”SS Annunziata” di Chieti.

Il Dott. Berardinelli si occupa principalmente di Chirurgia Oncologica Urologica con particolare interesse per la chirurgia robotica del carcinoma prostatico e per la terapia chirurgica del carcinoma della vescica. Area di particolare interessa è la Andrologia (deficit erettile, incurvamento penieno, eiaculazione precoce, malattia sessualmente trasmissibile, fimosi, varicocele..) e in particolare si occupa del trattamento con "onde d'urto a bassa intensità" per il trattamento della disfunzione erettile. Altri campi di interesse chirurgico sono calcolosi urinaria, la chirurgia ricostruttiva per malformazioni renali (pieloplastica robotica). Utilizza la tecnologia del laser verde per la terapia chirurgica dell’ipertrofia prostatica benigna.

Il Dott. Berardinelli svolge attività in libera professione, su appuntamento riceve come andrologo a Pescara e presso gli studi medici di Vasto e Campobasso. Il Dott. Berardinelli è inoltre autore di numerosi articoli scientifici (fonte PubMed), pubblicati su prestigiose riviste scientifiche internazionali indicizzate: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Berardinelli+F%5BAuthor%5D