10/09/2025
Un solo bicchiere può compromettere per sempre la salute di un bambino.
In occasione della Giornata internazionale sulla sindrome feto-alcolica, celebrata il 9 settembre, l’Iss rilancia il messaggio
“zero alcol in gravidanza”.
Importante rafforzare la prevenzione e la consapevolezza dei rischi legati all’assunzione di alcol in gravidanza
Un brindisi di troppo può segnare un destino.
La sindrome feto-alcolica, la più grave tra i disturbi dello spettro feto-alcolico (Fasd), ricorda quanto l’alcol sia pericoloso in gravidanza: nessuna quantità è sicura.
È questo il monito che l’Istituto Superiore di Sanità ha voluto rilanciare
il 9 settembre, nono giorno del nono mese delll’anno,
giornata simbolica dei nove mesi di gestazione,
invitando giovani donne e futuri genitori a scegliere l’unica opzione senza rischi:
l’astensione totale.
La Fasd (Fetal Alcohol Spectrum Disorders) è un insieme di condizioni causate dall'esposizione prenatale all'alcol.
Può includere una serie di problemi fisici, comportamentali e cognitivi di diversa gravità.
Le persone con Fasd possono avere difficoltà nell'apprendimento, problemi di attenzione e caratteristiche fisiche distintive, specie nella forma completa di questi disturbi denominata Fas (Fetal Alcohol Syndrome).
Bassa statura, microcefalia e ritardo mentale si associano ad altre caratteristiche facciali distintive, come setto nasale corto e allargato e narici che tendono ad essere prominenti, occhi che appaiono piccoli e distanti e le orecchie basse e girate verso la parte posteriore della testa. Il prolabio (o filtro), ossia il solco tra il naso e il labbro superiore, esteso e appiattito e il labbro superiore sottile.