24/07/2025
Parliamo del
NOME IMPRONUNCIABILE E LA SPADA INTERIORE:
Annick De Souzenelle sul nome YHWH, tratta dal libro
-Il simbolismo del corpo umano- :
“Il Nome impronunciabile di Dio — YHWH — non è un nome proprio, ma un verbo: è il verbo essere nella sua forma più misteriosa, quella dell’essere in divenire. Il Dio biblico è Colui che è e diviene nell’uomo che si trasforma.”
Riflessioni sul Tetragramma,
il sacrificio dell’ego e il vero Israele.
“Israele è il nome nuovo dell’uomo quando ha combattuto con Dio e con se stesso,
e ha vinto.”
Nel cuore delle Scritture, tra simboli viventi e parole infuocate, si cela un Nome che non si può pronunciare.
Quattro lettere, che danzano nel silenzio della coscienza: YHWH.
Il Tetragramma sacro.
Non un dio qualunque, non una proiezione antropomorfica della mente umana, ma la vibrazione originaria dell’Essere,
il soffio che anima ogni cosa,
il “Io Sono Colui che Sono”.
Eppure, nel tempo del materialismo e dell’analisi letterale, anche questo Nome è stato travisato, infangato, reso caricatura. Alcuni studiosi e critici moderni hanno interpretato YHWH come un dio feroce e tribale, vendicativo, assetato di sangue. Ma questa visione, oltre a essere storicamente e filologicamente parziale,
è soprattutto spiritualmente cieca.
La Morte che YHWH Comanda
Quando nella Bibbia YHWH sembra comandare di uccidere, non è mai un ordine carnale, ma un’esigenza spirituale.
Le parole vanno lette a più livelli.
La lettera uccide, lo Spirito dà vita.
Questo ci ricorda anche la tradizione ebraica autentica, per la quale ogni parola della Torah ha settanta volti, cioè settanta livelli di lettura.
Quando YHWH dice a Giacobbe che Esaù deve essere “superato”, non sta parlando dell’uccisione del fratello nel sangue, ma del sacrificio interiore della parte animale, istintiva, impetuosa, identificata col mondo inferiore. Esaù è il simbolo dell’ego primordiale, dell’uomo rosso, peloso, carnale. Giacobbe, che combatte, lotta, elabora — diventa Israele solo dopo aver trasceso questa parte.
La vera uccisione richiesta da YHWH è sempre la stessa: quella del falso Sé.
È l'offerta interiore che trasforma l'uomo da creatura istintiva a essere divino, capace di ascoltare la Voce del Silenzio. Ed è sempre ulteriormente chiaro che chi non ha simpatia per questo tetragramma, non ha neppure mai compreso che il falso sé vive dentro ogni uomo, non ha fatto il lavoro di smantellamento, perché è da dentro che si smantella e si denuda l'ego, ma l'uomo preferisce accusare ciò che è fuori, per non guardarsi dentro e rimboccarsi le maniche, per prendersi la responsabilità di tutto ciò che accade nelle loro vite.
CHI È ISRAELE, DAVVERO ?
Il vero Israele non ha nulla a che vedere con lo Stato geopolitico moderno.
È un nome iniziatico, un archetipo dell'anima risvegliata. "Isra-El" significa Colui che lotta con Dio, o meglio ancora: Colui che è lacerato da Dio.
È l’uomo e la donna che accettano la ferita divina, che attraversano la notte dell’anima, che non si fermano alle soglie della paura.
Come ci insegna Annick de Souzenelle, Israele è l’umanità chiamata alla verticalità.
Non il popolo etnico o nazionale, ma l’insieme degli eletti, dove per elezione si intende la disponibilità ad accogliere la trasformazione, ad ascoltare la Volontà superiore anche quando essa ci chiede di rinunciare a tutto ciò che crediamo di essere.
Il popolo di Israele è ogni essere umano che dice “Sia fatta la Tua volontà”, e che per questo viene spesso osteggiato, incompreso, perfino odiato. Perché la Volontà del Divino non coccola il nostro ego: lo plasma, lo spezza, lo trasfigura.
YHWH, il NOME del FUOCO
Il Tetragramma — יהוה — è composto da lettere che contengono il mistero del respiro, del divenire e della trasformazione.
Yod (י) è il seme, la scintilla divina.
He (ה) è l'apertura, il respiro, la femminilità interiore.
Waw (ו) è il gancio, la connessione tra alto e basso.
He finale (ה) è la manifestazione del divino nel mondo.
Pronunciarlo è impossibile: ci manca una vocale, perché è il Nome che non si pronuncia, ma si vive. È un codice, non una parola. È il destino dell’essere umano che si fa uno con il Divino, che passa dalla dispersione all’unificazione.
Perché YHWH è TEMUTO?
YHWH non accarezza L’EGO ed il falso sé . Lo chiama alla morte e alla rinascita. Per questo è temuto. Perché non è il dio della comodità, del comfort e delle vacanze, ma della verità.
Non è il dio che ci fa vincere le guerre del mondo, ma quello che ci costringe ad affrontare la guerra interiore.
Capite? Come vi ingannano certi figuri?
Chi lo segue davvero sa che dovrà passare per il fuoco, per il deserto, per l’angoscia del Getsemani.
Ma sa anche che dall’altra parte non c’è la morte, ma la trasfigurazione!
LA VERA ALLEANZA , IL VERI UNO
YHWH non è un idolo, ma un processo. Un fuoco che purifica, non che consuma. La sua “legge” è scolpita nel cuore, non su pietra.
Chi entra nell’alleanza con questo Nome non obbedisce a regole esterne, ma ascolta la voce sottile del sé, che lo chiama al ritorno.
Al ritorno all’Origine. A se STESSO.
Riconoscere il vero Israele, discernere l’Esau interiore, attraversare la morte simbolica dell’ego per vivere il Nome: ecco l’Opera.
Ecco perché è tempo di onorare il Tetragramma. Non con fanatismi, ma con comprensione profonda. Non con paure, ma con amore per la verità. Non con guerre esterne, ma con la spada che recide l’illusione e apre la via al Sé.
“È necessario che l’uomo venga lacerato da Dio per ritrovare in sé l’immagine perduta.”
Scritto elaborato da Mikhael Germain Di Mattia
SATOR OPERA TENET
Paola Iris ⚜️🌹⚜️