11/01/2024
BOWEN THERAPY
“ Ciascuna procedura Bowen è composta da tre fasi:
la cute viene tensionata
si applica una pressione variabile
e poi si introduce una manovra del tipo rolling sui tessuti molli selezionati.
Il trattamento prevede al suo interno alcune pause, utili a dare tempo al sistema nervoso centrale di rispondere al delicato stimolo indotto. Tali interruzioni sono una firma caratterizzante della tecnica Bowen: solitamente durano 2-5 minuti, tra una serie di 4-8 movimenti, che variano secondo il singolo paziente.
Nel 2002 la tecnica Bowen è stata accettata nel Regno Unito dalla Chartered Society of Physiotherapy come strumento di trattamento che si potrebbe usare nell’ambito delle competenze fisioterapiche. Pertanto il trattamento Bowen si può applicare integrandolo ad altri protocolli di valutazione e trattamento, ed è attualmente praticato negli ospedali e nelle cliniche private.
(…)Come può una pressione delicata provocare cambiamenti nei tessuti?
(…) La cute è contigua alla fascia sottocutanea e superficiale. La ricerca sulla matrice extracellulare ha dimostrato che la sostanza fondamentale trasmette proiezioni in forma cilindrica alla superficie della cute, che si comportano quasi come periscopi, circondando nervi e vasi sanguigni e creando quindi una via di comunicazione tra la fascia profonda e la superficie del corpo. Questi cilindri sono definiti cilindri di Heine e costituiscono una “tangibile “ prova della presenza di un organo di comunicazione che va dalla cute all’osso.
Quindi quando le mani di un terapista entrano in contatto con la cute, si crea una via di comunicazione diretta con le strutture più profonde.
(…) La presenza all’interno della cute e nella fascia superficiale di numerose terminazioni nervose libere, quali i recettori del tocco lieve, potrebbe giustificare il meccanismo di efficacia della tecnica Bowen e di altre tecniche delicate che agiscono sui tessuti molli. L’esistenza di una via anatomica di comunicazione dalla superficie cutanea sino alle ossa, suggerisce un ulteriore meccanismo che spiega i cambiamenti più profondi osservati in seguito al trattamento. È degno di nota che il percorso di questa via nervosa termini nella corteccia insulare del cervello, che è coinvolta nella consapevolezza ed è generalmente collegata alle emozioni e al controllo dell’omeostasi corporea.
(..) Nel 2011, Marr et al. hanno eseguito un trial randomizzato controllato che osserva gli effetti della tecnica Bowen sulla flessibilità. Gli autori sono giunti alla conclusione che un singolo trattamento standardizzato della tecnica Bowen ha prodotto immediati aumenti di flessibilità dei muscoli ischiocrurali, mantenendo miglioramenti per una settimana senza ulteriori trattamenti
È stato dimostrato che casi clinici sia acuti che cronici hanno beneficiato del trattamento Bowen”
“La Fascia. Clinica e terapia manuale”