20/01/2025
Che cosa sono i rifugi della mente?
I«rifugi della mente» sono luoghi (mentali) in cui ci si ritira quando si vuole sfuggire a una realtà insostenibile perché angosciosa. Per le donne, un «rifugio» può essere un mondo romantico e fiabesco, dove tutto è idealizzato; per gli uomini, la masturbazione con uso di materiale pornografico. Si tratta di zone della mente in cui trionfa l’onnipotenza e, in fantasia, qualunque cosa è permessa. Il sollievo che si ricava dal ritirarsi in questi rifugi comporta però il rischio dell'isolamento e quindi della compromissione delle relazioni con gli altri, e di una perdita di contatto con la realtà, che diventa gravissima nel caso di soggetti con un’organizzazione patologica della personalità (IV di copertina).
Un «rifugio della mente» fornisce al paziente un luogo in cui stare relativamente tranquillo, protetto contro le tensioni, nei periodi in cui ogni contatto significativo con l'analista è vissuto come una minaccia (pag. 17).
L'analista osserva i rifugi della mente come stati psichici in cui il paziente è bloccato, tagliato fuori e impossibile da raggiungere, e può dedurne che questi stati hanno origine nell'azione di un potente sistema di difese. Il modo in cui il paziente vede il proprio rifugio appare dalle sue descrizioni, e anche dalle fantasie inconsce che si rivelano nei sogni, nei ricordi e nei racconti della sua vita quotidiana, che forniscono una descrizione o una rappresentazione del suo modo di vivere, inconsciamente, il rifugio. Immagini tipiche sono quelle di una casa, una grotta, una fortezza, un'isola deserta o luoghi simili, visti come zone di relativa sicurezza. Oppure il rifugio può assumere una forma interpersonale, di solito quella di un'organizzazione di oggetti o di oggetti parziali che offre sicurezza. Può essere rappresentato come un'organizzazione d'affari, un college, una setta religiosa, un regime totalitario, una gang mafiosa. Spesso, nella descrizione, sono evidenti gli elementi tirannici e perversi, ma talvolta l'organizzazione è idealizzata e ammirata (pag. 18).
John Steiner (1993), I rifugi della mente, Bollati Boringhieri, 2021