(Opera Assistenza Malati Impediti) è nata in Toscana, e precisamente nel Valdarno, a Castelfranco-Piandiscò, dove, per iniziativa di Mons. Enrico Nardi, il 23 settembre 1964, si inaugurò la prima struttura di accoglienza OAMI: “Casa Serena Ersilia Bargagli Petrucci”. Un’ innovazione per quei tempi, in quanto con la impostazione di “casa-famiglia” (intendendo, a quel tempo, per casa-famiglia una struttura a misura d’uomo, priva di barriere architettoniche, da gestire in collaborazione fra sani e malati) si proponeva come la prima struttura in Italia di piccole dimensioni per l’accoglienza di disabili, nello specifico per l’accoglienza residenziale di giovani donne con handicap motorio. Una scelta altamente innovativa in quel momento, in quanto controproposta all’unica alternativa residenziale per l’accoglienza ai disabili data in quel momento dai grandi istituti esistenti. Nel corso degli anni l’OAMI, pur ampliando l’offerta dei suoi servizi anche agli anziani e all’accoglienza semiresidenziale, ha continuato a mantenersi fedele all’impostazione voluta dal suo fondatore, quella della piccola struttura, ritenendo dentro questa modalità organizzativa più facile la personalizzazione e l’umanizzazione delle relazioni tra operatore ed utente, fattori che restano ancora oggi distintivi della offerta di servizi da parte di OAMI
L’Opera, anche se oggi si articola attraverso una organizzazione territoriale in Sezioni Regionali e Provinciali, mantiene un carattere unitario nazionale. Nel 2002 l’OAMI ha portato la sua attività di accoglienza anche in Brasile, nello Stato del Maranao, a Victoria du Mearin, dove ha aperto la sua prima Casa famiglia per disabili senza famiglia.