Dott.ssa Rosanna Aiello - Osteopata & Fisioterapista

Dott.ssa Rosanna Aiello - Osteopata & Fisioterapista Fisioterapia Osteopatia

16/11/2025

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La consulenza gratuita, è valida e potrà essere fissata per tutto il mese di novembre.


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08/11/2025

QUANDO LA CELLULA SMETTE DI VIVERE E INIZIA SOLO A SOPRAVVIVERE

(Di Patrizia Coffaro)

Mentre in Italia nutrizionisti e medici che si definiscono “funzionali” stanno ancora Iitigando su quante uova si possano mangiare a settimana, se il b***o sia da evitare o la panacea, se la vitamina D vada presa solo d’inverno o tutto l’anno e se realmente va presa, se il digiuno faccia bene o male, nel resto del mondo la vera medicina funzionale sta parlando di tutt’altro.

Sta parlando di metabolismo cellulare, di bioenergia, di trauma biologico e del motivo per cui il corpo smette di guarire anche quando sembra tutto a posto.

Perché possiamo anche fare la guerra al glutine, alla caseina o all’istamina, ma se la cellula è intrappolata in modalità sopravvivenza, non c’è supplemento o dieta che tenga. Puoi nutrirti da manuale, integrare con precisione svizzera, eliminare ogni tossina possibile… e restare ugualmente stanco, infiammato, annebbiato, spaventato.

È qui che entra in scena un modello che in Italia quasi nessuno conosce ancora, ma che negli Stati Uniti sta rivoluzionando la medicina delle malattie croniche... la Cell Danger Response, ovvero, la Risposta al Pericolo Cellulare.

Un concetto che spiega finalmente perché certe persone non riescono a uscire dal circolo vizioso della malattia, anche dopo anni di cure, diete e tentativi. E ti avviso.... una volta che lo capisci, non riesci più a guardare la biologia con gli occhi di prima.

È un modello biologico che cambia completamente la prospettiva, non più la malattia come difetto, ma la malattia come adattamento. Non è una teoria spirituale, molte persone non riescono più a guarire anche dopo che la causa della loro malattia è stata rimossa.

Ogni cellula del nostro corpo è dotata di un interruttore di pericolo. Quando percepisce una minaccia, tossine, infezioni, stress ossidativo, trauma, carenze energetiche o perfino stress emotivo, cambia completamente modo di funzionare.

Il metabolismo, che normalmente è aperto, flessibile e collaborativo, si chiude. La cellula smette di comunicare con le altre, riduce la produzione di energia mitocondriale, accumula metaboliti e mette in pausa i processi di crescita, riparazione e digestione. In pratica, passa da modalità vita a modalità sopravvivenza.

È un meccanismo di emergenza perfettamente sensato, se pensiamo a un pericolo acuto. Il problema nasce quando lo stato di allerta non si spegne più. La minaccia finisce, ma la cellula non lo sa. E così resta bloccata in questo stato di difesa cronica, come un soldato che continua a sparare anche dopo che la guerra è finita.

Quando la cellula entra in Cell Danger Response (CDR), cambia la sua biochimica in modo radicale. I mitocondri, che dovrebbero produrre energia sotto forma di ATP, usano l’ATP come segnale di allarme, rilasciandolo all’esterno come se fosse un codice S0S.

L’ATP extracellulare viene percepito dal sistema immunitario come un segnale di pericoIo, che mantiene attiva l’infiammazione.

Si riduce la respirazione mitocondriale e aumenta la glicolisi anaerobica, cioè la produzione di energia d’emergenza.

Le membrane cellulari cambiano composizione, diventano più rigide, per impedire l’ingresso di tossine o agenti patogeni.

E la comunicazione intercellulare viene drasticamente limitata... la cellula si isola.

In questa condizione il corpo non è più in uno stato di flusso, ma di congelamento biologico. Non guarisce, non si adatta, non evolve. Resta fermo in un loop difensivo che diventa, con il tempo, malattia cronica.

E ora ti spiego quello che molte persone stanno vivendo:

“Ho curato la causa, ma sto ancora male.”
“Ho tolto la candida, ma ho sempre l’infiammazione.”
“Ho bonificato la casa dalla muffa, ma il mio corpo reagisce ancora a tutto.”
“Ho fatto le cure per la Lyme, ma la stanchezza non passa.”
"Ho debellato H. Pylori ma sto ancora male"

Tutti questi casi hanno un elemento comune.... il corpo non riesce più a uscire dallo stato di pericolo.

Il sistema nervoso autonomo resta iperattivo, i mitocondri lavorano male, il sistema immunitario non distingue più tra minacce vere e ricordi di minacce. È come se le cellule avessero un trauma, un imprinting energetico di allarme che non riescono più a disattivare.

E qui si comprende perché questo modello è la chiave per capire fibromiaIgia, sindrome da fatica cronica, Iong C0vid, MCAS, sensibilità chimica multipla, infezioni croniche e anche i disturbi post-traumatici. Non sono malattie psicosomatiche, ma malattie da blocco metabolico cellulare.

Eh si, il corpo non è impazzito.... sta solo tentando di proteggerti! La parte più affascinante di questo modello è che ribalta completamente l’idea di errore biologico. Il corpo non si sta sabotando... sta tentando di sopravvivere, anche se lo fa nel modo sbagliato.

Ogni cellula, davanti a un pericolo, sceglie la priorità... proteggere, non guarire. Il problema è che nel mondo moderno, le minacce non sono più temporanee... sono continue. Campi elettromagnetici, stress cronico, tossine ambientali, farmaci, infezioni persistenti, conflitti emotivi non risolti. La cellula non riceve mai il messaggio che il pericolo è finito e allora resta chiusa, iperprotettiva, spenta.

È come vivere con il piede sempre sull’acceleratore e sul freno allo stesso tempo... consumi energia, ma non ti muovi.

I mitocondri non sono solo centrali energetiche... sono i sensori di sicurezza della cellula. Quando percepiscono un’anomalia, emettono segnali di allarme redox, rilasciano ATP all’esterno, attivano il sistema immunitario e modulano i processi infiammatori.

Li definisco i custodi della vita e della m0rte ceIIulare. Quando sono in equilibrio, il corpo rigenera. Quando restano in allerta, tutto rallenta... digestione, riparazione tissutale, ormoni, perfino la funzione cerebrale.

Questo spiega perché persone con CFS, MCAS o Iong C0vid hanno stanchezza profonda, cervello annebbiato, ipersensibilità e una percezione costante di stress anche senza motivo apparente.
Il corpo sta ancora combattendo una guerra che non c’è più.

Il sistema limbico, la parte emotiva e reattiva del cervello, è strettamente collegato a questa risposta cellulare. Quando il sistema limbico resta iperattivo, manda al corpo segnali di allarme continui. E quando le cellule restano in allarme, alimentano l’iperattività limbica.

È un circolo vizioso, ecco perché chi vive in modalità CDR non può guarire solo con la dieta o con l’integratore giusto. Serve una ri-regolazione del sistema nervoso, una rassicurazione limbica profonda, affinché il corpo percepisca davvero che è al sicuro. Perché finché la mente e le cellule sentono pericolo, non c’è protocollo che tenga.

Capire la Cell Danger Response significa cambiare radicalmente il modo di trattare le malattie croniche. Non si tratta di curare il sintomo, ma di sbloccare la cellula dal suo stato di difesa.

Questo richiede un lavoro su più livelli:

- Rimuovere gli stressor: tossine, muffe, infezioni, metalli, stress cronico.

- Ripristinare la comunicazione cellulare: equilibrio redox, segnalazione mitocondriale, omeostasi del calcio e del magnesio.

- Riprogrammare il sistema nervoso: riportare la percezione di sicurezza nel corpo.

- Favorire la rigenerazione: nutrienti mitocondriali, sonno profondo, ossigenazione, movimento gentile.

È un approccio lento, profondo e intelligente, che non combatte contro il corpo, ma collabora con esso.

Una cellula intrappolata in risposta al pericolo può dare mille volti diversi, ma alcuni sono molto ricorrenti:

- Stanchezza cronica che non migliora col riposo;

- Intolleranze e sensibilità multiple;

- Infiammazione diffusa, dolori migranti, rigidità;

-Insonnia o sonno non ristoratore;

- Difficoltà digestive o “intestino in allerta”;

- Ipersensibilità a suoni, odori, luci;

- Peggioramento dopo terapie troppo forti.

In pratica, il corpo reagisce a tutto come se fosse tossico e ogni volta che provi a forzarlo, peggiora. Non perché sia fragile, ma perché sta ancora proteggendosi.

Per uscire dalla CDR, il corpo deve percepire di nuovo sicurezza biologica. È lì che inizia la guarigione e non è un processo solo mentale o psicologico... è un processo biochimico. Sicurezza significa che il sistema nervoso parasimpatico torna attivo, che il flusso sanguigno migliora, che i mitocondri riaccendono la respirazione ossidativa. Significa che la cellula torna a comunicare, a ricevere nutrienti, a riparare i tessuti.

E questo si ottiene con strumenti concreti:

- Regolazione del ritmo sonno-veglia,

- Tecniche di respirazione vagale,

- Esposizione graduale a stimoli benefici (luce, suoni, movimento dolce),

- Sostegno mitocondriale mirato (magnesio, NADH, riboflavina, coenzima Q10, acido alfa-lipoico),

- Alimentazione antiinfiammatoria e ricca di antiossidanti naturali,
... e, quando serve, terapia del trauma e riprogrammazione limbica.

Ogni piccolo segnale di sicurezza inviato al corpo è un passo fuori dallo stato di pericolo.

La Cell Danger Response ci invita a cambiare completamente prospettiva, la malattia non è più un errore, ma una comunicazione biologica bloccata. È il corpo che dice:

“Ho smesso di evolvere perché mi sento in pericolo”.

Ecco perché non possiamo più vedere il sintomo come un nemico da sopprimere. Il sintomo è la voce della cellula che chiede aiuto. E finché non le restituiamo sicurezza, continuerà a parlare, sotto forma di dolore, stanchezza, infiammazione, allergie, o ansia inspiegabile.

Guarire, in questo senso, non significa tornare come prima, ma uscire dallo stato di difesa e tornare a fluire. Significa riprendere la comunicazione tra cellule, sistemi e coscienza. È un processo che coinvolge corpo, mente e spirito allo stesso tempo.

E quando finalmente il corpo capisce che non è più in guerra, succede qualcosa di incredibile... le reazioni si spengono, la mente si quieta, la digestione riparte, l’energia sale. Non perché hai curato qualcosa, ma perché hai ricordato al corpo come vivere.

Bisogna insegnare al corpo che il pericolo è finito, dobbiamo riaccendere i mitocondri, riattivare il flusso, restituire comunicazione alle cellule. È questo il cuore della medicina del futuro... non curare il corpo, ma ricordargli la via di casa. E forse, un giorno, la medicina capirà che non siamo fatti per spegnere i sintomi, ma per ritrovare la musica della vita dopo un lungo silenzio di paura.

XO - Patrizia Coffaro

24/10/2025

LA GUARIGIONE NON ARRIVA DA FUORI

(Di Patrizia Coffaro)

E se la stanchezza che senti ogni mattina… la nebbia cerebrale che annebbia i tuoi pensieri… e i dolori che non sembrano mai passare, tutto riconducesse a un problema nascosto?

Si chiama infiammazione cronica.

E non è il tipo di cosa che puoi vedere o sentire in modo ovvio. Questa infiammazione avviene in profondità, dentro le cellule, danneggiando silenziosamente i tuoi mitocondri, interrompendo la produzione di energia, e impedendo al tuo corpo di guarire come dovrebbe.

Ecco cosa la maggior parte delle persone non capisce sull’infiammazione.

L’infiammazione acuta, quella che arriva dopo un taglio o una ferita, è utile... è il linguaggio della guarigione. Ma l’infiammazione cronica è diversa... è un fuoco lento che non si spegne mai, che tiene il corpo intrappolato in un allarme costante.

Ti consuma piano, logorando energia, vitalità e lucidità mentale.

Ti svegli stanco… e non sai più perché. Perché hai dormito. Hai mangiato bene (più o meno). Hai provato integratori, vitamine, magari anche meditazione. Eppure quel senso di vuoto energetico, di testa spenta, di corpo appesantito, rimane.

Non è pigrizia, nemmeno stress... è biochimica alterata. Perché quando il corpo è infiammato a livello cellulare, non riesce più a gestire l’energia, i neurotrasmettitori, gli ormoni, il metabolismo.

È come se una patina di fumo si fosse depositata sulle tue centrali energetiche..i mitocondri, impedendo loro di respirare e di trasformare ossigeno e nutrienti in vera energia vitale.

Il risultato? Ogni attività quotidiana diventa una salita. Anche pensare richiede fatica. La mente si offusca, il corpo si appesantisce, e il sonno non rigenera più.

Ma da dove nasce questa infiammazione cronica? Non arriva da un solo fattore. È l’effetto cumulativo di tanti piccoli fuochi accesi insieme... una dieta infiammatoria, lo stress cronico, la mancanza di sonno profondo, le tossine ambientali, le infezioni latenti, la disbiosi intestinale, e persino le emozioni trattenute.

Ogni cosa aggiunge una goccia nel secchio... e quel secchio, piano piano, trabocca.

La maggior parte delle persone non si accorge del trabocco, perché non si manifesta con febbre o dolore acuto, ma con sintomi vaghi e fluttuanti... stanchezza, gonfiore, mente confusa, malesseri diffusi.

Li ignoriamo, li normalizziamo... fino a che diventano la nostra nuova normalità. L’infiammazione cronica non è solo una reazione immunitaria, è un linguaggio del corpo.

È la voce con cui il corpo ti dice:

“Sto cercando di proteggerti, ma non riesco più a farcela”.

Ogni cellula comunica con l’altra e quando il linguaggio infiammatorio prende il sopravvento, i segnali di riparazione, rigenerazione e crescita vengono messi a tacere.

È come se il tuo sistema di comunicazione interna, ormoni, citochine, neurotrasmettitori,
si mettesse a gridare in un mercato caotico. Nessuno capisce più cosa dire o fare.

Le cellule smettono di sentirsi tra loro... e tu smetti di sentirti bene dentro di te.

L’infiammazione cronica danneggia le membrane cellulari, ossida i grassi buoni, consuma antiossidanti, e crea una cascata di reazioni che coinvolgono tutto il corpo.

Le cellule infiammate non respirano bene, non comunicano, non eliminano tossine. Si intossicano.

E il fegato deve lavorare di più. L’intestino diventa permeabile. Il sistema immunitario si confonde. Il cervello si infiamma. I mitocondri collassano.

Ed è qui che iniziano le diagnosi frammentate... fibromialgia, stanchezza cronica, intestino irritabile, tiroidite, depressione, insonnia.

Ma la radice è sempre la stessa... infiammazione cronica silente.

Il paradosso della medicina moderna è che curiamo le malattie ma ignoriamo le condizioni che le creano. Sediamo i sintomi ma lasciamo bruciare il fuoco.

Gli antidolorifici spengono il segnale, ma non la causa. I cortisonici sopprimono la risposta immunitaria, ma non riequilibrano il terreno. Gli stimolanti ti tengono sveglio, ma svuotano ancora di più i mitocondri. È come buttare acqua su un incendio… senza mai chiudere il gas.

Ti voglio ricordarw che tutto inizia dalla cellula.

Per guarire, bisogna tornare lì. Al cuore della biologia.. a quel microcosmo che fa ba***re il tuo cuore e accendere i tuoi pensieri.

Ogni cellula vive in un ambiente liquido chiamato mesenchima, un mare elettrochimico che permette la comunicazione tra organi, tessuti e sistemi. Quando questo mare si infiamma, tutto rallenta... drenaggio, detossificazione, metabolismo.

I rifiuti non escono, le tossine si accumulano, le cellule si sporcano. E tu ti senti così... intasato, gonfio, stanco, senza slancio.

La salute, quindi, non è assenza di sintomi, é flusso... energia che scorre libera tra i sistemi. La via d’uscita non è una pillola... é una ricostruzione.

Spegnere l’infiammazione cronica significa riprogrammare il corpo. Riequilibrare il sistema nervoso, riattivare il metabolismo cellulare,
disattivare i segnali di pericolo e restituire sicurezza fisiologica.

E questo richiede tempo, ascolto e rispetto dei ritmi biologici. Perché non puoi forzare un corpo che è in difesa. Puoi solo aiutarlo a sentirsi al sicuro abbastanza da lasciarsi andare alla guarigione.

Si comincia dal basso... il terreno. Non puoi costruire una casa su fondamenta fragili. Devi prima bonificare il terreno biologico.

Aprire gli emuntori, fegato, intestino, reni, pelle, linfa, perché possano smaltire ciò che blocca il flusso.

Ridurre gli zuccheri, le farine raffinate, gli oli vegetali ossidati. Aumentare i grassi buoni, le fibre, gli antiossidanti, l’acqua strutturata. Muovere il corpo, respirare profondamente, dormire a sufficienza.

Semplici atti quotidiani che cambiano la biochimica più di qualsiasi farmaco.

E poi, gradualmente, sostenere i mitocondri con cofattori reali, magnesio, zinco, coenzima Q10, PQQ, carnitina, vitamina D, B-complex attivi.

Non per stimolare, ma per nutrire, non per dare energia, ma per ripristinare la capacità di produrla.

Ma non basta lavorare sul corpo. Serve anche disinnescare il cervello. Perché ogni cellula ascolta il sistema nervoso. E se il cervello percepisce pericolo, il corpo entra in modalità sopravvivenza, bloccando digestione, detossificazione e rigenerazione.

Puoi mangiare perfetto, integrare in modo impeccabile, ma se il tuo corpo è in allerta, non guarirà.

Ecco perché la sicurezza fisiologica è il primo passo. Calmare il sistema limbico, respirare per riequilibrare il nervo vago, ridurre i segnali di minaccia che mantengono accesi i mastociti e l’infiammazione.

Guarire non è solo cambiare quello che mangi... è cambiare come il tuo corpo percepisce il mondo.

Ci sono poi le tossine invisibili. Quelle che non si vedono, ma che ogni giorno entrano nel tuo corpo, pesticidi, metalli pesanti, microplastiche, muffe, solventi, stress elettromagnetico.

Viviamo immersi in un mare di sostanze che il corpo fatica a smaltire. E se il sistema di drenaggio è già intasato, ogni nuova esposizione è come un’altra goccia sul fuoco.

Ecco perché oggi parlare di infiammazione cronica significa parlare di ambiente interno ed esterno. Non puoi curare il corpo in un contesto che lo infiamma ogni giorno. Devi creare coerenza nell’aria che respiri, nell’acqua che bevi, nel cibo che scegli, nelle emozioni che coltivi, nei pensieri che ripeti.

La vera guarigione inizia nel momento in cui ti fermi.

Quando smetti di correre dietro al sintomo e inizi ad ascoltare il messaggio. Il dolore non è un nemico, è un indicatore. Ti mostra il punto dove hai perso coerenza, dove la vita non scorre più libera.

E quando inizi a restituire spazio, ossigeno, calma e nutrimento,
il corpo si riorganizza da solo.

Non è magia... è biologia intelligente.

La stessa che ti ha formato cellula dopo cellula, e che sa perfettamente come tornare alla salute se le togli gli ostacoli.

Guarire non significa tornare com’eri prima, significa diventare più consapevole... significa costruire un corpo più adattivo, una mente più quieta, un sistema più resiliente.

Significa ricordare che dentro di te non c’è solo chimica, ma anche luce, informazione, energia.

Ogni pensiero che ripeti, ogni emozione che coltivi, ha una frequenza. E quella frequenza può spegnere o alimentare l’infiammazione.

Ecco perché la medicina del futuro, quella vera, sarà sempre più integrata e vibrazionale. Perché il corpo non è solo materia, ma campo... e ogni campo può essere riequilibrato, se riportato in coerenza.

Quindi sì, forse la tua stanchezza non è solo stanchezza.

Forse è un messaggio, un invito, un richiamo a tornare dentro di te, a ripulire, a riposare, a ricostruire.

Non serve cercare soluzioni complicate. Serve rallentare, respirare, e ricominciare dal semplice... acqua pulita, aria buona, cibo vivo, luce naturale, silenzio, movimento, gratitudine.

Sono i veri antinfiammatori universali. E quando la cellula smette di comba***re e torna a cooperare, il corpo ritrova la sua intelligenza originaria e la guarigione non è più uno sforzo…
diventa un processo naturale, inevitabile.

Tu non sei il tuo sintomo, nemmeno la tua diagnosi. Sei un campo di vita che può tornare a vibrare in coerenza, se solo smetti di identificarti con la fatica e ricominci ad ascoltare la verità biologica che ti abita.

La verità è che la guarigione non arriva da fuori, si riattiva da dentro.

E l’infiammazione cronica, quel fuoco che brucia silenziosamente non è altro che un segnale che ti invita a tornare alla tua essenza, più pura, più leggera, più luminosa.

E allora sì, forse il punto non è più come spegnere l’infiammazione,
ma come ricordare la frequenza originaria della salute.

XO – Patrizia Coffaro

21/09/2025

Quanti falsi miti girano intorno all'allattamento, quante dicerie e quanti malconsigli.
In occasione della settimana mondiale dell'allattamento favoriamo la buona informazione.

È NORMALE AVERE DOLORE I PRIMI GIORNI PERCHÉ SI DEVR FARE IL CALLO
Falsissimo! Se hai dolore vuol dire che il bambino è attaccato male e ciò determinerà anche uno svuotamento inadeguato del seno e un possibile vali di produzione. Non esiste attacco corretto che causa le ragadi.

IL SENO HA BISOGNO DI TEMPO PER RICARICARSI?
FALSO! Il seno non è un serbatoio e non si svuota mai completamente , possiamo piuttosto immaginarlo come un rubinetto dal quale esce continuamente latte e l'unica differenza potrà essere una maggiore pressione di fuoriuscita del latte o minore a seconda del grado di pienezza ma mai il bambino troverà il seno vuoto. Al contrario aspettare del tempo prima di percepire la pienezza farà sì che la produzione cali nel tempo.

DEVI ALLATTARE 10 MINUTI A DESTRA E 10 A SINISTRA.
SBAGLIATO ANCHE QUESTO! Non bisogna mai staccare il bambino dal seno per offrirgli l'altro semplicemente perché è passato un tempo prestabilito. Normalmente i bambini poppano una volta a destra ed una volta a sinistra alternando i seni ad ogni poppata. Solo nel caso in cui sia il bambino a far capire che ha bisogno di prendere entrambi i seni a tutte le poppate glieli offriremo, Ma sarà sempre lui a staccarsi da un seno prima di passare all'altro.

IN ALLATTAMENTO NON SI POSSONO MANGIARE PARECCHI CIBI PERCHÉ FANNO VE**RE LE COLICHE.
Falso! Ciò che mangia la mamma non ha influenza sul bambino e nulla è in grado di far ve**re le cosiddette coliche. L'unica cosa che cambia del latte è l'aroma e ciò favorirà lo svezzamento poiché il bambino avrà già fatto esperienza dei diversi sapori della nostra tavola, ma state pur certi che la buccia del fagiolo non passerà nel vostro latte e non potrà causare mal di pancia!

IL LATTE PUÒ ANDAR VIA IN CASO DI STRESS, TRAUMI O ALTRO
Falso. L'unica cosa che manda via Il latte è non allattare più. Qualsiasi cosa comporti l'interruzione delle poppate determinerà Il calo della produzione e successivamente l'interruzione. Perché si pensa che un grosso spavento possa mandare via il latte? Semplicemente perché in queste condizioni c'è un momentaneo blocco del rilascio dell'ossitocina e il latte potrebbe fare fatica a fluire e magari il bambino piange infastidito inducendo la mamma a credere che il latte sia andato via ma proseguendo l'allattamento tutto rientrerà nella norma.

DOPO L'ANNO IL LATTE È ACQUA
Falso ovviamente. Le mamme non hanno questo potere sovrannaturale di trasformare il latte in acqua. I valori nutrizionali e la composizione del latte materno si manterranno tali per tutta la durata dell'allattamento l'unica cosa che cambierà in un bambino dopo l'anno saranno le sue esigenze nutrizionali che il solo latte non potrà essere più in grado di supportare completamente e sarà necessario affiancare il cibo.

SE NON LO STACCHI LO ALLATTERAI FINO ALL'UNIVERSITÀ
Tranquille care mamme, i ragazzi hanno ben altro a che pensare e non popperanno in eterno. Il distacco dal seno è un evento naturale e fisiologico che avviene tra i 2.5 e i 7 anni circa, a prescindere.

SE ALLATTI NON PUOI ASSUMERE FARMACI
Falso anche questo. La maggior parte dei farmaci sono compatibili con l'allattamento, potrai controllare la compatibilità scrivendo il principio attivo del farmaco su e-lactancia.org.

SE ALLATTI A LUNGO AVRÀ PROBLEMI AI DENTI E NEL LINGUAGGIO
Assolutamente falso. Si compie spesso l'errore di paragonare l'alimentazione artificiale al biberon e la suzione del ciuccio con quella al seno che in realtà sono completamente diversi. La suzione al seno favorisce il corretto sviluppo del cranio nel suo complesso e il pieno raggiungimento delle competenze cognitive, motorie e linguistiche senza alcuna interferenza negativa.

NON SI PUÒ ALLATTARE IN GRAVIDANZA
Anche questo è solo un retaggio culturale legato all'epoca in cui esisteva malnutrizione e deficit economico che portava le famiglie a grave carenza di cibo, per cui sostenere a livello nutrizionale sia la gravidanza che l'allattamento poteva diventare complicato per una madre. Ad oggi non c'è alcuna controindicazione ad allattare in gravidanza a meno che non ci siano problematiche particolari della gravidanza stessa.

Si potrebbe continuare all'infinito, se vi vengono in mente altri falsi miti scriveteli pure e insieme li smentiremo!

Dott.ssa Tramontano Roberta
Consulente allattamento IBCLC
Medico chirurgo

https://www.miodottore.it/roberta-tramontano/chirurgo/campobasso

26/08/2025

🏞 𝗜 𝗹𝘂𝗼𝗴𝗵𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗶 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗶 𝗳𝗿𝗲𝗾𝘂𝗲𝗻𝘁𝗮𝗻𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗺𝗮𝗶 𝗻𝗲𝘂𝘁𝗿𝗶.

🧩 Essi possono stimolare o annichilire, interessare o intorpidire, rendere operosi o indolenti, incoraggiare o mortificare, accrescere o ridurre le esperienze, promuovere relazioni o solitudini.

🧠 In costante dialogo con la mente del bambino, che in essi agisce e che ad essi attribuisce significato, i luoghi agiscono e vengono agiti, plasmano e vengono plasmati, mettono limiti o consentono di superarli, forniscono o sottraggono libertà d’azione e di pensiero. Concorrono attivamente alla costruzione dei valori e al farsi della personalità.

🫂 Ogni bambino è fatto di relazioni ed esperienze e dei luoghi in cui esse si sono dipanate.

🖼 𝗜 𝗹𝘂𝗼𝗴𝗵𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗺𝗮𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗲 𝗰𝗼𝗿𝗻𝗶𝗰𝗲.
Sono emozioni, ricordi, le fondamenta
dell’adulto che verrà.

👩 Ed è per questo che noi adulti dovremmo occuparci molto più seriamente dei luoghi in cui i nostri bambini costruiscono se stessi.
Se offriremo bellezza, i bambini costruiranno bellezza.
___
educazione-ambientale.com

25/08/2025

Un abbraccio n**o vale più di mille incubatrici.

Nel 1978, negli ospedali poveri di Medellín, in Colombia, mancavano le incubatrici. I medici erano disperati di fronte ai neonati prematuri che morivano.

Hector Martinez Gomez ebbe un'intuizione rivoluzionaria. Posò i piccoli, nudi o con solo il pannolino, sul petto n**o delle madri.

La "Kangaroo Care" funziona così: il neonato resta a contatto pelle a pelle per almeno 8 ore al giorno. Le sessioni durano minimo 2 ore consecutive.

Il calore materno sostituisce l'incubatrice, ma non è solo questo. I battiti cardiaci di madre e figlio si sincronizzano in una danza invisibile che stabilizza la respirazione del piccolo.

I batteri buoni della pelle materna colonizzano il neonato, creando un microbioma protettivo. È medicina che nasce dalla necessità e diventa scienza.

Oggi l'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda questa pratica in tutto il mondo. Il 15 maggio si celebra la Giornata Mondiale della Kangaroo Care.

I dati parlano chiaro: la mortalità nei neonati sotto i 1.500 grammi si riduce fino al 40% rispetto alle incubatrici tradizionali.

Ironia del destino: la soluzione "artigianale" di ospedali privi di risorse batte le tecnologie più avanzate dell'Occidente. Un abbraccio supera macchine da centinaia di migliaia di euro.

Forse la medicina più vera nasce quando torniamo all'essenziale. Quando ricordiamo che curare significa prima di tutto toccare, abbracciare, essere presenti.

💁‍♂️ Quel che non sapevi, in breve
👉 Colombia 1978: la carenza di incubatrici diventa scoperta medica
👉 40% in meno di morti nei prematuri sotto 1,5 kg
👉 I battiti madre-bimbo si sincronizzano naturalmente
👉 L'abbraccio trasferisce batteri protettivi al neonato

Indirizzo

Via Bagnulo
Piano Di Sorrento
80063

Sito Web

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