Dott.ssa Rosanna Aiello - Osteopata & Fisioterapista

Dott.ssa Rosanna Aiello - Osteopata & Fisioterapista Fisioterapia Osteopatia

21/09/2025

Quanti falsi miti girano intorno all'allattamento, quante dicerie e quanti malconsigli.
In occasione della settimana mondiale dell'allattamento favoriamo la buona informazione.

È NORMALE AVERE DOLORE I PRIMI GIORNI PERCHÉ SI DEVR FARE IL CALLO
Falsissimo! Se hai dolore vuol dire che il bambino è attaccato male e ciò determinerà anche uno svuotamento inadeguato del seno e un possibile vali di produzione. Non esiste attacco corretto che causa le ragadi.

IL SENO HA BISOGNO DI TEMPO PER RICARICARSI?
FALSO! Il seno non è un serbatoio e non si svuota mai completamente , possiamo piuttosto immaginarlo come un rubinetto dal quale esce continuamente latte e l'unica differenza potrà essere una maggiore pressione di fuoriuscita del latte o minore a seconda del grado di pienezza ma mai il bambino troverà il seno vuoto. Al contrario aspettare del tempo prima di percepire la pienezza farà sì che la produzione cali nel tempo.

DEVI ALLATTARE 10 MINUTI A DESTRA E 10 A SINISTRA.
SBAGLIATO ANCHE QUESTO! Non bisogna mai staccare il bambino dal seno per offrirgli l'altro semplicemente perché è passato un tempo prestabilito. Normalmente i bambini poppano una volta a destra ed una volta a sinistra alternando i seni ad ogni poppata. Solo nel caso in cui sia il bambino a far capire che ha bisogno di prendere entrambi i seni a tutte le poppate glieli offriremo, Ma sarà sempre lui a staccarsi da un seno prima di passare all'altro.

IN ALLATTAMENTO NON SI POSSONO MANGIARE PARECCHI CIBI PERCHÉ FANNO VE**RE LE COLICHE.
Falso! Ciò che mangia la mamma non ha influenza sul bambino e nulla è in grado di far ve**re le cosiddette coliche. L'unica cosa che cambia del latte è l'aroma e ciò favorirà lo svezzamento poiché il bambino avrà già fatto esperienza dei diversi sapori della nostra tavola, ma state pur certi che la buccia del fagiolo non passerà nel vostro latte e non potrà causare mal di pancia!

IL LATTE PUÒ ANDAR VIA IN CASO DI STRESS, TRAUMI O ALTRO
Falso. L'unica cosa che manda via Il latte è non allattare più. Qualsiasi cosa comporti l'interruzione delle poppate determinerà Il calo della produzione e successivamente l'interruzione. Perché si pensa che un grosso spavento possa mandare via il latte? Semplicemente perché in queste condizioni c'è un momentaneo blocco del rilascio dell'ossitocina e il latte potrebbe fare fatica a fluire e magari il bambino piange infastidito inducendo la mamma a credere che il latte sia andato via ma proseguendo l'allattamento tutto rientrerà nella norma.

DOPO L'ANNO IL LATTE È ACQUA
Falso ovviamente. Le mamme non hanno questo potere sovrannaturale di trasformare il latte in acqua. I valori nutrizionali e la composizione del latte materno si manterranno tali per tutta la durata dell'allattamento l'unica cosa che cambierà in un bambino dopo l'anno saranno le sue esigenze nutrizionali che il solo latte non potrà essere più in grado di supportare completamente e sarà necessario affiancare il cibo.

SE NON LO STACCHI LO ALLATTERAI FINO ALL'UNIVERSITÀ
Tranquille care mamme, i ragazzi hanno ben altro a che pensare e non popperanno in eterno. Il distacco dal seno è un evento naturale e fisiologico che avviene tra i 2.5 e i 7 anni circa, a prescindere.

SE ALLATTI NON PUOI ASSUMERE FARMACI
Falso anche questo. La maggior parte dei farmaci sono compatibili con l'allattamento, potrai controllare la compatibilità scrivendo il principio attivo del farmaco su e-lactancia.org.

SE ALLATTI A LUNGO AVRÀ PROBLEMI AI DENTI E NEL LINGUAGGIO
Assolutamente falso. Si compie spesso l'errore di paragonare l'alimentazione artificiale al biberon e la suzione del ciuccio con quella al seno che in realtà sono completamente diversi. La suzione al seno favorisce il corretto sviluppo del cranio nel suo complesso e il pieno raggiungimento delle competenze cognitive, motorie e linguistiche senza alcuna interferenza negativa.

NON SI PUÒ ALLATTARE IN GRAVIDANZA
Anche questo è solo un retaggio culturale legato all'epoca in cui esisteva malnutrizione e deficit economico che portava le famiglie a grave carenza di cibo, per cui sostenere a livello nutrizionale sia la gravidanza che l'allattamento poteva diventare complicato per una madre. Ad oggi non c'è alcuna controindicazione ad allattare in gravidanza a meno che non ci siano problematiche particolari della gravidanza stessa.

Si potrebbe continuare all'infinito, se vi vengono in mente altri falsi miti scriveteli pure e insieme li smentiremo!

Dott.ssa Tramontano Roberta
Consulente allattamento IBCLC
Medico chirurgo

https://www.miodottore.it/roberta-tramontano/chirurgo/campobasso

26/08/2025

🏞 𝗜 𝗹𝘂𝗼𝗴𝗵𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗶 𝗯𝗮𝗺𝗯𝗶𝗻𝗶 𝗳𝗿𝗲𝗾𝘂𝗲𝗻𝘁𝗮𝗻𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗺𝗮𝗶 𝗻𝗲𝘂𝘁𝗿𝗶.

🧩 Essi possono stimolare o annichilire, interessare o intorpidire, rendere operosi o indolenti, incoraggiare o mortificare, accrescere o ridurre le esperienze, promuovere relazioni o solitudini.

🧠 In costante dialogo con la mente del bambino, che in essi agisce e che ad essi attribuisce significato, i luoghi agiscono e vengono agiti, plasmano e vengono plasmati, mettono limiti o consentono di superarli, forniscono o sottraggono libertà d’azione e di pensiero. Concorrono attivamente alla costruzione dei valori e al farsi della personalità.

🫂 Ogni bambino è fatto di relazioni ed esperienze e dei luoghi in cui esse si sono dipanate.

🖼 𝗜 𝗹𝘂𝗼𝗴𝗵𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗺𝗮𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝘀𝗲𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗲 𝗰𝗼𝗿𝗻𝗶𝗰𝗲.
Sono emozioni, ricordi, le fondamenta
dell’adulto che verrà.

👩 Ed è per questo che noi adulti dovremmo occuparci molto più seriamente dei luoghi in cui i nostri bambini costruiscono se stessi.
Se offriremo bellezza, i bambini costruiranno bellezza.
___
educazione-ambientale.com

25/08/2025

Un abbraccio n**o vale più di mille incubatrici.

Nel 1978, negli ospedali poveri di Medellín, in Colombia, mancavano le incubatrici. I medici erano disperati di fronte ai neonati prematuri che morivano.

Hector Martinez Gomez ebbe un'intuizione rivoluzionaria. Posò i piccoli, nudi o con solo il pannolino, sul petto n**o delle madri.

La "Kangaroo Care" funziona così: il neonato resta a contatto pelle a pelle per almeno 8 ore al giorno. Le sessioni durano minimo 2 ore consecutive.

Il calore materno sostituisce l'incubatrice, ma non è solo questo. I battiti cardiaci di madre e figlio si sincronizzano in una danza invisibile che stabilizza la respirazione del piccolo.

I batteri buoni della pelle materna colonizzano il neonato, creando un microbioma protettivo. È medicina che nasce dalla necessità e diventa scienza.

Oggi l'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda questa pratica in tutto il mondo. Il 15 maggio si celebra la Giornata Mondiale della Kangaroo Care.

I dati parlano chiaro: la mortalità nei neonati sotto i 1.500 grammi si riduce fino al 40% rispetto alle incubatrici tradizionali.

Ironia del destino: la soluzione "artigianale" di ospedali privi di risorse batte le tecnologie più avanzate dell'Occidente. Un abbraccio supera macchine da centinaia di migliaia di euro.

Forse la medicina più vera nasce quando torniamo all'essenziale. Quando ricordiamo che curare significa prima di tutto toccare, abbracciare, essere presenti.

💁‍♂️ Quel che non sapevi, in breve
👉 Colombia 1978: la carenza di incubatrici diventa scoperta medica
👉 40% in meno di morti nei prematuri sotto 1,5 kg
👉 I battiti madre-bimbo si sincronizzano naturalmente
👉 L'abbraccio trasferisce batteri protettivi al neonato

24/08/2025

IL CORPO È PROGRAMMATO PER AUTOGUARIRSI

C’è una verità che spesso dimentichiamo, soprattutto quando la paura prende il sopravvento... il corpo è programmato per autoguarirsi.
Non è uno sIogan motivazionale, non è un’idea astratta, è biologia pura. Ogni cellula, ogni tessuto, ogni organo ha inscritto dentro di sé un meccanismo di rigenerazione. E quando qualcosa si rompe, il corpo non resta a guardare: attiva immediatamente i suoi processi di riparazione.

Il problema è che oggi non gli lasciamo spazio per farlo. Lo bombardiamo di tossine, lo esauriamo con ritmi innaturali, lo soffochiamo con alimenti che non nutrono ma intossicano. E poi, quando si ammala, corriamo dal “Iuminare di turno” sperando che ci dia la piIIola magica che risolve tutto.

Ma la realtà è che non serve rincorrere il miracolo esterno, se non diamo al corpo la possibilità di fare il suo lavoro.

Partiamo dal cibo. Ogni boccone che mettiamo in bocca è un messaggio per le nostre cellule. Possiamo scegliere di mandare un messaggio di nutrimento, energia e riparazione… oppure un messaggio di infiammazione, accumulo tossico e fatica digestiva.

Non serve diventare ossessivi né estremisti, ma ci sono scelte che fanno davvero la differenza:

- Prediligere cibi biologici e naturali, nel limite del possibile, riduce il carico di pesticidi, erbicidi e sostanze chimiche che affaticano fegato e reni.

- Eliminare il cibo spazzatura, confezionato e processato: bibite gassate, snack industriali, farine raffinate, zuccheri in eccesso. Tutto questo non è alimento, è solo benzina sporca per il corpo.

- Semplicità a tavola: più un cibo è vicino alla sua forma naturale, più informazioni vitali porta con sé. Una mela biologica è un alimento, una merendina impacchettata è un insulto metabolico.

Quando il corpo riceve alimenti puliti, ricchi di fibre, minerali e antiossidanti, il fegato e l’intestino si alleggeriscono e l’infiammazione cala. Questo da solo è un enorme passo verso l’autoguarigione.

Viviamo in una società che glorifica l’essere sempre attivi. Dormire poco viene considerato un vanto, come se il riposo fosse una perdita di tempo. In realtà, il riposo è la più potente medicina rigenerativa che abbiamo.

Durante il sonno profondo, il corpo ripara i tessuti, elimina tossine dal cervello attraverso il sistema glinfatico, produce ormoni rigenerativi. È come se ogni notte venisse azionato un “programma di manutenzione” che ripulisce e rimette in ordine.

Se non dormiamo, o se il sonno è disturbato da stress, luci artificiali, abitudini sballate, quel programma non si attiva. È come lasciare il computer sempre acceso senza mai fare aggiornamenti... a un certo punto si blocca.

Proteggere il sonno non è un lusso, è un atto terapeutico. Spegnere i dispositivi almeno un’ora prima, mantenere una routine serena serale, tenere la stanza fresca e buia: piccoli gesti che aiutano il corpo ad attivare i suoi processi di autoguarigione notturna.

Non possiamo evitare lo stress, ma possiamo imparare a non viverci dentro 24 ore su 24. Lo stress cronico è come un rubinetto aperto che consuma costantemente le nostre riserve: attiva cortisolo e adrenalina, blocca la digestione, abbassa le difese immunitarie, infiamma i tessuti.

Ogni volta che respiriamo in modo profondo, che ci concediamo un momento di silenzio, che ridiamo con qualcuno che amiamo, il corpo registra: “sono al sicuro”.
E quando si sente al sicuro, abbassa l’allerta e riattiva la riparazione.

Gestire lo stress non significa vivere una vita perfetta, significa dare al sistema nervoso piccoli segnali quotidiani di calma. È un allenamento di autoregolazione che fa più di mille farmaci.

Il corpo non è fatto per stare fermo. Il movimento è ciò che stimola la circolazione del sangue, della linfa, dei nutrienti. Non serve fare sport estremi: basta muoversi. Camminare, respirare a pieni polmoni, allungarsi, ballare, salire le scale.

Il movimento è un “pulsante” che attiva la produzione di endorfine, migliora la sensibilità insulinica, ossigena i tessuti. Quando ci muoviamo, letteralmente diciamo al corpo: “Vivi”.

Viviamo in un mondo saturo di sostanze tossiche. Non possiamo evitarle tutte, ma possiamo ridurre il carico. Ogni scelta consapevole è un peso in meno che il corpo deve gestire.

- Detersivi naturali: evitiamo profumi sintetici e sostanze irritanti che respiriamo ogni giorno.

- Cosmetici puliti: la pelle assorbe quello che le mettiamo sopra. Creme e trucchi pieni di parabeni e siliconi non fanno bene a lungo termine.

- Cura della casa: attenzione alle muffe, spesso invisibili ma potentissimi attivatori infiammatori.

- Acqua: se possibile, filtrata o proveniente da fonti sicure.

Togliere tossine non è un gesto estetico, è un gesto di sopravvivenza cellulare. Meno carico esterno, più possibilità interna di riparare.

C’è un altro aspetto che dimentichiamo sempre quando parliamo di salute: l’anima.
Il corpo si ammala anche quando perde il senso di direzione, quando viviamo senza passioni, senza obiettivi, senza gioia.

La biochimica della felicità non è poesia, è scienza: quando facciamo qualcosa che amiamo, il corpo produce dopamina, ossitocina, serotonina. Sono molecole concrete che riducono infiammazione, abbassano dolore, stimolano plasticità neuronale.

Avere passioni, coltivare sogni, circondarsi di persone che ci fanno bene: tutto questo non è un lusso emotivo, è medicina preventiva.

Quando gli diamo la possibilità, il corpo attiva una serie di programmi incredibili:

- Apoptosi: le cellule danneggiate vengono eliminate e sostituite.

- Autofagia: i rifiuti cellulari vengono “riciclati” per produrre energia.

- Riparazione del DNA: enzimi specializzati correggono i danni causati da stress ossidativo.

- Rigenerazione tissutale: fegato, pelle, intestino si rinnovano continuamente.

- Sistema immunitario: quando non è più sotto assedio, riconosce e spegne infiammazioni inappropriate.

È tutto già scritto dentro di noi. Ma perché si attivi serve spazio: meno tossine, meno stress cronico, più nutrimento reale, più riposo, più movimento, più senso nella vita.

Questo non significa che la medicina non serva, anzi. Ma non possiamo delegare completamente la nostra salute aspettando il farmaco giusto. Nessun luminare può sostituire il lavoro che solo il nostro corpo può fare.

La vera rivoluzione è questa: ritornare ad essere partecipi della nostra guarigione. Non si tratta di cercare fuori, ma di ricreare dentro le condizioni che permettono al corpo di esprimere ciò per cui è stato programmato: rigenerarsi.

Il corpo è un sistema intelligente, programmato per autoguarirsi. Ogni giorno possiamo scegliere se ostacolarlo o aiutarlo. Non serve la perfezione, serve costanza.

Mangiare cibo vero, riposare bene, respirare e ridere, muoversi, ridurre tossine, coltivare passioni. Sono gesti semplici, alla portata di tutti, che non costano nulla e che nessun farmaco potrà mai sostituire.

Se gli diamo questa possibilità, il corpo fa il resto. Perché non dobbiamo insegnargli a guarire: dobbiamo solo smettere di impedirglielo.

XO - Patrizia Coffaro

13/08/2025
04/06/2025

⚠️Osteopatia e Dolori Mestruali

📢L' osteopatia può rivelarsi importante anche nel trattamento dei dolori mestruali che colpiscono le donne in maniera più o meno intensa, spesso arrivando a compromettere le normali attività della vita quotidiana.

👩‍⚕️Attraverso tecniche manuali possiamo ottenere una buona meccanica del bacino e della colonna.

🩸Possiamo migliorare il flusso sanguigno e linfatico, alleviando la congestione e interve**re per riequilibrare le strutture muscolari del pavimento pelvico,
riducendo così dolore e disfunzioni.

📍Per maggiori informazioni o per un appuntamento gratuito con la dott.ssa il 5 Giugno ➡️ contattaci in privato.

22/05/2025

Pensa al miracolo che tu vivi, mentre vivo io.
Che da tutti i tempi dell'esistenza abbiamo scelto lo stesso, per avere tu il tuo cuore, ed io il mio.

Pensa al miracolo di aver incrociato i nostri passi, tra quasi sedici miliardi di piedi. E alla giustezza che qualcosa in me non abbia permesso che io restassi sconosciuta, e che qualcosa in te mi abbia chiamata a saperti.

Pensa al miracolo di restarsi accanto e dirsi: "Questo pezzo di immenso facciamolo insieme. Per quanto dura, per quel che porta. Ma insieme."

Pensa al miracolo di ogni tempo prima, a tutta la vita che è servita perché accadesse questo. Ogni era, ogni errore, ogni scoperta, ogni respiro, ogni raggio di sole. Per essere qui ora.
Io e te.

Penso che se io fossi stata un filo d'erba e tu una stella: ci saremmo visti comunque. E chissà con quale linguaggio senza parole, ti avrei detto questo, chissà con quali occhi tu mi avresti riconosciuta.

Fermati un istante e pensa.

Pensa al miracolo che tu esisti, mentre esisto anch'io.

Gloria Momoli

[Fotografia di Chantal Convertini]

18/04/2025
28/03/2025

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