20/11/2018
La propriocezione è la capacità di percepire e riconoscere la corretta posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli, anche senza il supporto della vista. Il significato di propriocezione e il suo rapporto con la gravità può essere rapportato alla figura di un albero che gode della sua stabilità grazie alle radici, così i movimenti del corpo si appoggiano alle informazioni propriocettive e il conseguente adattamento posturale a esse.
La qualità della vita di oggi tende a non avere più le sollecitazioni necessarie a mantenere questo sistema efficiente. Ci sono troppe comodità, troppo poco movimento. La popolazione occidentale è vittima di un vero impoverimento di esperienze motorie quotidiane, siano esse legate al raggiungimento del posto di lavoro, all'attività lavorativa stessa e a quella sportiva, di conseguenza arrivando ben pochi segnali propriocettivi dalla periferia, gli adattamenti posturali di tutto il sistema muscoloscheletrico tendono a essere inibiti.
La situazione riguarda giovani, adulti e anziani. Oggi la priorità dovrebbe essere orientata sulla corretta mobilità/articolarità dei vari distretti corporei, sviluppando un controllo propriocettivo in verticale, in appoggio monopodalico (mantenimento della stazione eretta su di un solo arto inferiore); trovare la stabilità posturale, dovrebbe avere la precedenza per tutti i soggetti, dal campione allo sportivo, all'anziano e al disabile. Gestire al meglio le situazioni posturali determina il controllo posturale, rendendo efficace l'azione dei muscoli posturali o antigravitari. La propriocezione è costituita da un flusso di segnali che arrivano dai recettori muscolari, tendinei, articolari e cutanei ed esiste una componente conscia e inconscia.