07/03/2024
A proposito di KARMA
https://www.facebook.com/share/p/rHiR1j1CbuSo35oC/ Il Karma non dimentica!
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POSSO MODIFICARE IL MIO KARMA O SONO GIA’ PREDESTINATO?
“Il karma esiste perché tu lo fai nascere agendo fuori dal momento presente, oscillando meccanicamente dal passato verso il futuro e dal futuro, nuovamente, verso il passato. Così succede che tu vivi fuori dal presente senza tempo, l'eterno qui e ora.”
La risposta è si, puoi modificare il tuo karma.
Ma a una condizione…
Che tu intraprenda un cammino di risveglio; risveglio alla tua vera natura di essere umano.
Infatti chi è nel sonno è in balia del karma.
Più ti svegli, invece, meno spazio c’è per il karma e sei TU a scegliere.
Cosa intendo davvero con sonno?
Essenzialmente intendo il sonno della coscienza. Dell’anima. (Tieni presente che coscienza e anima sono sinonimi).
Essere addormentati significa semplicemente che la tua Coscienza, cioè il senso dell’Io, non è totalmente libero.
Non puoi decidere per te stesso, perché ci sono molti altri meccanismi inconsci e subconsci, a vari livelli, che producono dei veri e propri paradigmi che stanno scegliendo al posto tuo.
Se quando siamo nati, non ci è stato permesso di sviluppare la nostra Essenza, noi cresciamo come degli automi.
Delle macchine stimolo-risposta.
Ci identifichiamo solo con la personalità dell’ego, un abito che ci hanno cucito addosso, ma che ci stringe, ci fa prudere le braccia, ci fa soffocare.
Quella personalità non è la nostra Essenza. Non è noi.
Per questo vaghiamo per la vita, convinti che la sofferenza e i problemi ci piovano addosso.
Non è forse così?
Non è forse vero che se qualcuno ti fa una provocazione e tocca un tasto tu reagisci in un modo?
“Sei proprio una persona attraente.” Ecco che abbassi le difese e sorridi.
“Però non mi sembri così intelligente”. Adesso ti irrigidisci e inizio a non starti più simpatico come prima.
Non capita forse che se una persona dica qualcosa di banale, noi ci vediamo cose che non esistono e ci attacchiamo significati del tutto campati per aria?
Molte persone si sentono rifiutate e abbandonate solo perché qualcuno disdice un appuntamento…
Allora chi è che sta vivendo qui?
Una persona cosciente, che vive la propria vita con fiducia, spontaneità, cuore aperto e amore verso se stesso e gli altri?
O un robot, programmato per reagire sempre allo stesso modo, provare sempre le stesse emozioni, spinto a credere e ad assorbire ogni piccola cosa che gli viene detta o fatta?
Rifletti…
Un robot, un sonnambulo o un automa potranno mai scegliere davvero?
No.
E un essere umano?
Sì, se solo uscisse da quella condizione di prima, sì.
Solo che non lo sa. Rimane nell’ignoranza e viene centrifugato nel vortice dei tre veleni.
Ignoranza, Attaccamento, Avversione.
Osserva che, ciò che il Buddha chiamava “ignoranza” in quanto a causa di tutta la sofferenza presente e passata nell’uomo e nel mondo, lo possiamo tradurre anche come “inconsapevolezza”.
Dunque di nuovo il concetto di Sonno della coscienza. Coscienza addormentata.
Che significa:
Non essere consapevoli di se stessi e di se stessi in relazione agli altri.
Ricorda se hai mai avuto un’esperienza di vera consapevolezza. (Che non ha nulla a che fare con l’intelletto e con il pensiero discorsivo, perché si tratta di uno stato di coscienza che si raggiunge meditando e lavorando su se stessi).
Se sì, allora avrai sicuramente osservato che ti è impossibile arrabbiarti ed essere consapevole allo stesso tempo.
Come non ti sarà possibile provare gelosia, invidia, avidità, possesso, risentimento, frustrazione ed essere consapevole allo stesso tempo.
Perché questo?
Perché usciti dall’ignoranza, si spezza il legame con gli altri due veleni.
Ecco che tutte le emozioni negative si dissolvono e il karma perde terreno.
Questi fenomeni possono esistere solo quando non siamo consapevoli.
Quando non siamo coscienti del nostro mondo interiore in relazione a quello esteriore.
Consapevolezza e sofferenza sono inversamente proporzionali, se c’è uno non c’è l’altro.
E senza consapevolezza, non potrai mai raggiungere l’amore.
La consapevolezza unita all’accettazione, invece, spalanca i cancelli all’amore.
COME MODIFICO IL MIO KARMA?
“Fare del bene per ripulire il proprio karma non è fare del bene perché non viene dal cuore... E perciò non vale molto. L'errore è lavorare sulla moralità e non sul proprio cuore, sull'amore, sulla vera bontà.”
Molte persone mi chiedono: “Come posso ripulire il mio karma negativo?”
Cerchiamo di capire che non ha molto senso soffermarsi sull'idea di “ripulire il karma negativo”.
Questo tipo d'approccio è più legato alle credenze religiose.
All’idea di peccato.
Se faccio un’azione buona, evito punizioni in questa vita o in un quella ultraterrena.
Per quanto possa essere difficile da credere, questo non ha niente a che vedere con l’Amore o con il modificare il karma.
Se sei spinto a fare una buona azione per paura di essere punito o perché ti sentiresti in colpa se non la fai…
Non è esattamente agire dal cuore. O sbaglio?
Quindi vuol dire che non hai modificato il tuo karma negativo?
Esatto, non l’hai modificato.
Perché tu dentro provi ancora emozioni e intenzioni che non hanno niente a che vedere con l’amore e la consapevolezza.
Tieni presente che tu puoi anche “comportarti bene” con gli altri, ma dentro avere tantissima rabbia, odio e risentimento.
Il karma tiene conto di tutto, non solo del comportamento.
Se mi comporto bene per il 20%, ma dentro ho un 70-80% di rabbia irrisolta, frustrazione o paura, quel 80% sarà più potente del mio comportamento positivo. Ecco perché tante persone sostengono di comportarsi in modo giusto. eppure la vita gli va da schifo.
Cosa provano davvero queste persone? Cosa pensano? In cosa credono?
Amore e consapevolezza non possono esistere insieme ad altre emozioni distruttive come appunto la paura, la vergogna, la colpa…
Quando raggiungi uno stato di coscienza d’amore, le tue buoni azioni ti vengono spontanee.
Ti senti libero e felice di fare del bene e di stare nell’amore. Non c’è più senso di colpa, senso del dovere o paura. Solo amore. Amore che non chiede e non si aspetta nulla in cambio.
Qui si che si modifica il karma.
E non hai fatto pulizia del negativo che ti aspetta. Hai ripulito te stesso, dentro, dalla sofferenza.
Sei cambiato al tuo interno e, di conseguenza, è cambiato il tuo destino.
Si ma come arrivo a questo stato? Come posso modificare davvero il mio karma e destino?
L’errore è pensare di poterlo fare semplicemente agendo.
Mettendo in atto comportamenti oppure cercando strategie per gestire le proprie emozioni negative.
Il meccanismo classico è sempre questo. Forzo la realtà con le azioni senza un cambio di coscienza.
Ad esempio:
Voglio cambiare il mio rapporto con i miei figli? Cercherò le parole giuste da dire.
Voglio che il mio partner mi dia più attenzioni? Cercherò di mettere in atto le strategie e i giochetti giusti.
Voglio più amici? Cercherò di imitare gli altri e cambiare a loro piacimento per non rimanere escluso.
Questo non produce un vero cambiamento. Non basta.
Se continui a trovare le stesse relazioni/dinamiche vuol dire che dentro sei quello di prima.
Non hai elaborato.
Quando si parla di modificare il proprio karma, si intende modificare il proprio stato di coscienza, modificare il proprio modo di vedere, di pensare, di sentire e di reagire.
Dietro la formazione di un certo tipo di karma infatti c’è uno stato di coscienza, una mentalità, un modo di vedere la realtà che spinge a reagire in un certo modo e ad attirare un certo tipo di situazioni e di persone.
E allora come lo modifico?
La legge afferma che noi non possiamo modificare il karma sullo stesso piano in cui esso si manifesta, ma solamente lavorando sui piani superiori.
Ti invito a guardare l’immagine qua sotto per capire meglio cosa intendo.
Esistono sette piani energetici, psichici, spirituali, ma sintetizzo il tutto in tre piani:
materiale, energetico e spirituale.
Quello più basso è il piano materiale, dove noi viviamo ed è il luogo della manifestazione del karma, la nostra realtà tangibile, per intenderci.
Un po’ più in alto (alto non come spazio, ma in senso energetico e sottile) c’è il piano energetico sottile che ci fa da ponte con le energie spirituali.
Infine, c’è il piano spirituale, luogo della rielaborazione del karma.
Il luogo materiale in cui viviamo è il luogo in cui si manifesta il karma, dove noi viviamo il karma.
E osserva che finché abbiamo debiti karmici, dobbiamo tornare sul piano di manifestazione del karma, cioè sul piano materiale, terreno, proprio per maturare quei nodi.
Nel grafico, il primo omino è nel presente, dove noi creiamo la causa.
Vediamo che ha il primo corpo, scuro.
Poi ci sono altri tre corpi che rappresentano i vari livelli delle sue emanazioni, delle energie sottili; tutto ciò che io faccio, penso, dico, provo e metto in moto non si manifesta solamente sul piano umano di tutti i giorni, ma riverbera verso l’alto, sui piani sottili energetici.
Cioè, le informazioni passano attraverso vari livelli di energia, attraverso i nostri corpi sottili o la psiche… chiamiamole vibrazioni, e vengono elaborate dall’energia del karma.
Poi è questione di tempo e mi ritroverò quello che ho messo in moto, i problemi che ho creato agli altri, quello che ho subito e, nel futuro, vedrò l’effetto.
Ciò che è fuori non è altro che l'esternalizzazione di uno tuo stato mentale/ di uno stato di coscienza.
Quindi, tornando alla legge, non puoi modificare il karma sullo stesso piano in cui esso si manifesta.
Posso modificarlo solo lavorando sui piani sottili, che vuol dire adoperarsi molto, molto all’interno.
Vale lo stesso esempio che avevamo fatto qualche capitolo prima.
Quello del riflesso nello specchio.
Non puoi togliere il ciuffo dagli occhi pettinando lo specchio, ma devi per forza posare la spazzola sui capelli.
Se qualcosa si ripete e ti fa soffrire nella vita, l’unico modo per modificarla è lavorare direttamente sulla causa: il tuo stato di coscienza, te stesso.
Dentro e fuori sono Uno.
Dunque è importante comprendere che non si lavora mai sul sintomo, come fa il moralismo, ma sulla radice di tutti i problemi: l’inconsapevolezza.
Perché senza il suo potere, crei solo repressione e rassegnazione.
Non fermiamoci qui.
Andiamo sul pratico.
Come sciogli la ripetizione karmica?
Inserendo variabili coscienti (scelte, azioni, pensieri) unite al ricordo di sé.
Se scelgono le tue ferite, e le tue ferite sceglieranno sempre certe cose, è come se tutto fosse predestinato e tu non hai alcun potere di influenzare il tuo destino.
In questo senso si parla di karma: è la sofferenza che determina il tuo destino, non tu - tu non puoi scegliere.
Per scegliere bisogna essere liberi dalla sofferenza, liberi dal karma… e non è che servano poi mille vite.
Quindi chi può scegliere? Chi è libero dal karma. Cioè chi si ricorda qual è la sua vera natura di essere umano e quindi il suo potere di scegliere nella sua vita.
Per scegliere, quindi, devi ricordarti di te, di chi sei e che puoi scegliere.
“Eh ma io sono sempre stato così…”
“Non posso cambiare…”
“Mi hanno insegnato sempre così…”
“A me è sempre andata così…”
La famosa sindrome de “la mia è storia è differente, la mia vita è più difficile…”
Ma è davvero così?
WAKE UP è il mio nuovo percorso di crescita interiore, personale e relazionale, per uomini e donne in continua crescita e cambiamento.
Info. iscrizione e programma di studio: accademia.mes@gmail.com
ROBERTO POTOCNIAK