30/07/2025
Gouyen nacque nel 1857, nella banda Chihenne dei Chiricahua Apache. Il suo nome, Góyą́ń, significa "Donna saggia". E quella saggezza, unita al coraggio feroce, l’avrebbe trasformata in leggenda.
Un giorno, suo marito venne ucciso durante un raid dei Comanche. Molti avrebbero pianto. Lei, invece, si preparò. Indossò un abito cerimoniale in pelle di cavallo e si infiltrò nel campo nemico, proprio durante la loro danza della vittoria. Sedusse il capo Comanche responsabile della morte del marito. Lo attirò lontano dal gruppo. E lo uccise.
Poi gli fece lo scalpo. Gli tolse i mocassini. E tornò con quei simboli di vendetta per presentarli ai genitori del marito, in segno di giustizia compiuta. Una donna da sola, nel cuore del nemico, armata solo della sua determinazione. Nessuna vendetta fu mai più onorevole.
Ma non finisce qui.
Nel 1880, durante un attacco messicano a Tres Castillos, in Nuovo Messico, Gouyen p***e sua figlia. Lei stessa sopravvisse fuggendo nel deserto con il suo figlio piccolo, Kaywaykla. Pochi riuscirono a scampare a quella strage.
Più tardi, si unì a Kaytennae, guerriero anche lui sopravvissuto. Insieme combatterono con Nana e Geronimo nella resistenza Apache contro le forze americane. Gouyen salvò la vita a Kaytennae, uccidendo un nemico che stava per tendergli un agguato. Ancora una volta, fu lei a colpire per prima.
Nel 1886, quando Geronimo e i suoi seguaci furono infine catturati, anche Gouyen fu presa e deportata a Fort Sill, in Oklahoma. Vi rimase fino alla morte, nel 1903.
Oggi, pochi conoscono il suo nome. Ma tra le donne che non si sono piegate, che hanno lottato, amato, perso e continuato a combattere… Gouyen brilla come un simbolo di forza silenziosa.
Non tutte le guerriere portano un’armatura. Alcune indossano pelle di cavallo, camminano da sole nel buio…
e cambiano la storia senza mai cercare gloria.
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