La mansarda lilla

La mansarda lilla La dott.ssa Simona Adorni psicologa psicoterapeuta e il dott. Massimiliano Compagnonepsicologo( 346 9565929) sono disponibili in presenza e anche online.
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Studio di psicologia e spazio multidisciplinare dove psicologi e psicoterapeuti lavorano con altri professionisti della salute per offrire un percorso completo di supporto e consapevolezza nelle varie fasi della vita e che dia ben-essere a 360 gradi.

17/11/2025
16/11/2025

Le relazioni non nascono mai per caso

Spesso, ci rendiamo conto solo alla fine della relazione, o a lungo andare, di quale tematica l’altro ci sta risvegliando. Questo è possibile solo se abbiamo lavorato seriamente su noi stesse, e siamo giunte alla consapevolezza che chi ci fa legare sentimentalmente è sempre colui che è in grado di liberare il carico di sofferenza che teniamo sotto controllo, facendoci paradossalmente soffrire nuovamente in modo da essere costrette ad affrontarla e porvi rimedio. Sennò ci innamoreremmo di chiunque, invece apriamo il cuore solo quando qualcuno trova la chiave. Quella chiave, finché restiamo per lo più sconosciute a noi stesse, non può che essere la sola capace di spalancare le nostre ferite irrisolte nascoste dietro le maschere protettive.
[…]
Ma il potere rievocativo della relazione rappresenta una preziosa opportunità per aiutarci a risolverle.
Nel corso della vita possiamo curarle e rimarginarle per sviluppare al massimo il nostro potenziale e diventare la miglior versione di noi stesse perché la relazione ha in sé un potenziale enorme di guarigione. Se questo concetto viene compreso e integrato da entrambi i partner, le possibilità di successo della relazione aumentano esponenzialmente, in quanto diviene un lavoro a due, oltre che individuale. Un lavoro fra persone sempre più consapevoli e desiderose di impegnarsi per far luce su queste zone d’ombra piene di dolore e rabbia, che, una volta portate alla luce e integrate, lasceranno libero l’amore imprigionato di entrambi, permettendo alla coppia di instaurare un legame molto intenso, sempre più profondo, più sano e appagante.
[…]
Quando invece la relazione finisce, dovrebbe lasciarci un insegnamento su quello che l’altro ci ha fatto scoprire di noi stesse. Se non facciamo né l’una né l’altra, né riusciamo a stanare la ferita all’interno della relazione, né a capire il messaggio che quella relazione ci poteva dare per migliorare noi stesse, non potremo fare altro che trovare un altro partner come il precedente e daremo la colpa al destino. Quindi, se pensiamo che il problema sia sempre e solo l’altro, dicendo ad esempio: “No, era lui irresponsabile, io ero giusta, il prossimo andrà meglio”, finiremo fatalmente per collezionare una serie infinita di fidanzati fatti con lo stesso stampino. O, ancor peggio, per il susseguirsi delle delusioni fuggiremo dalle relazioni, proclamando quanto si stia bene da sole, quanto sia bella la vita da single e che l’amore tanto non esiste.
Questi sono tutti meccanismi di difesa per non riprovare il dolore originario che è stato risvegliato dai rapporti che inconsciamente abbiamo scelto nel tentativo di guarire, ma abbiamo mancato perché non abbiamo saputo cogliere quel prezioso messaggio. Invece, dovremmo essere disposte a metterci in discussione e a chiederci: “Perché sono stata attratta da questa persona con queste caratteristiche? Quale parte ombra di me mi doveva svelare questa relazione? Quale parte mi sta rivelando che io non voglio vedere di me?”. L’altro va vissuto come uno specchio, una parte del nostro percorso, come un possibile maestro, attivatore e stimolo, non come meta, non come sistemazione, non come tentata soluzione al di fuori di noi. Questo non vale né per un farmaco, né per un uomo, né per una donna. Niente può essere utilizzato come medicina se non la consapevolezza, l’umiltà, l’impegno e in definitiva l’amore per noi stesse e per la nostra verità”.

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Tratto da “Manuale d’amore - Come costruire una relazione intensa e felice”
di Barbara Majnoni e Elisabetta Notaro,
edito da Giraldi Editore.

🔈🔔🔇Altro evento!!!! Vi aspettiamo!!!
15/11/2025

🔈🔔🔇Altro evento!!!! Vi aspettiamo!!!

13/11/2025

La gentilezza è un linguaggio universale.
Non ha bisogno di spiegazioni: si riconosce in uno sguardo, in un gesto, in una parola detta con attenzione.

Oggi, nella Giornata Mondiale della Gentilezza, ricordiamo che essere gentili non è solo un gesto verso gli altri, ma anche verso noi stessi.

La gentilezza costruisce relazioni, veicola il rispetto reciproco, apre spazi di ascolto e rafforza la fiducia.

11/11/2025

Buone notizie per l’educazione affettiva e sessuale.
È stato ritirato l’emendamento che ne limitava l’introduzione nelle scuole medie: un passo nella giusta direzione per il benessere psicologico e relazionale delle nuove generazioni.

La Presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine degli Psicologi e dell’Ordine della Toscana, Maria Antonietta Gulino, aveva espresso preoccupazione in una lettera inviata al Ministro Valditara lo scorso 17 ottobre, sottolineando come la scuola sia il luogo dove si costruiscono consapevolezza, rispetto e capacità di riconoscere le proprie emozioni.

Un segnale positivo per una società che vuole crescere nella conoscenza e nel rispetto reciproco.

Maria Antonietta Gulino - Presidente CNOP

11/11/2025

Educazione all’affettività nelle scuole: un passo nella giusta direzione.

La decisione di ritirare l’emendamento che limitava l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole medie rappresenta un segnale importante di attenzione verso il benessere psicologico e relazionale delle nuove generazioni.
Come avevamo sottolineato nella lettera inviata al Ministro Valditara, la scuola è il luogo dove si costruiscono consapevolezza, rispetto e capacità di riconoscere le proprie emozioni.
Un’educazione sessuale e affettiva fondata su basi scientifiche, condotta da professionisti competenti e in dialogo con le famiglie, è una tutela per i più giovani e un investimento per la società.
Accompagnare bambine, bambini e adolescenti nella crescita emotiva e relazionale significa proteggerli, non esporli.
È una responsabilità condivisa, che oggi trova un terreno più favorevole per essere realizzata.

08/11/2025

Per una persona che detiene un’ampia finestra di tolleranza, “l’evento scatenante” può essere un lutto, una perdita importante, il fallimento della sua azienda…
Una persona che non ha avuto modo di sviluppare un’ampia finestra di tolleranza, si ritrova a sprofondare anche per gli imprevisti comuni che la vita ci propone nel quotidiano e solo raramente la discesa si sussegue con una risalita fatta di elaborazione e accettazione. Piuttosto, chi ha una finestra di tolleranza ristretta, vede fallimenti ovunque, vive torti subiti inaccettabili e punitivi, anche se qualcuno in coda in autostrada lo sorpassa…. in questi casi non vi è alcuna curva di risalita ma solo rabbia, angoscia e frustrazione che si accumulano giorno dopo giorno. Queste persone affrontano la vita come se fossero in una perenne guerra perché vivono come sopravvissute.

07/11/2025

QUANTO DURA LA PSICOTERAPIA SECONDO FREUD?

Molti criticano la psicoterapia e la psicoanalisi per la lunga durata della cura. Quanto dura una psicoterapia secondo Freud? Ed oggi invece? È davvero un processo sempre lungo o addirittura “interminabile”?

Le analisi agli inizi del Novecento solitamente avevano una durata molto breve: i primi pazienti di Freud, si sottoponevano a trattamenti intensivi (circa cinque o sei sedute a settimana) della durata di alcune settimane, solo in certi casi di alcuni mesi.

I pazienti di Freud raggiungevano Vienna da tutta Europa per sottoporsi all’analisi, interrompendo per alcune settimane il regolare corso della loro vita.

Queste prime analisi, molto brevi rispetto a quelle di oggi, furono molto utili per il progresso della psicoanalisi: la scienza analitica si è sviluppata proprio a partire dai problemi emersi nel lavoro quotidiano con i pazienti.

Nell’articolo “Avvio del trattamento” (1913), Freud spiega l’importanza del “tempo preliminare” della cura; si tratta di un periodo di circa una o due settimane, necessario per poter capire se è possibile svolgere una vera e propria analisi.

Se l’interruzione del trattamento si verifica nelle prime sedute, indica Freud:

“in tal modo si risparmia al malato la penosa impressione di un tentativo di guarigione non riuscito.
Si è trattato appunto soltanto di un sondaggio per imparare a conoscere il caso e per decidere se fosse adatto alla psicanalisi.”

Terminato il periodo preliminare, lo psicoanalista dovrebbe avere un’idea più precisa del paziente e può iniziare il vero e proprio trattamento, a partire dalla diagnosi che orienta la cura.

Negli ultimi decenni, nella comunità analitica c’è consenso sull’allungamento dei tempi della terapia.

Quali fattori influenzano la durata di una terapia?

Per comprenderlo, è necessario considerare numerosi fattori:

-il “ritmo di lavoro”: già Freud indicava come fosse necessario trovare nella motivazione e nella capacità di lavoro analitico del paziente il fattore più importante per prevedere la durata del trattamento.
Ogni paziente infatti è diverso ed è necessario capire la sua motivazione a guarire.

-il desiderio di sapere: perché si sceglie di fare un’analisi? Ogni paziente porta con sé una domanda diversa. “Mettere a fuoco” la domanda del paziente è un aspetto centrale del trattamento.

-che posto occupa l’analisi nella vita del paziente? È importante che l’analisi sia per il paziente una priorità. Se il paziente rifiuta di dedicare energia e impegno sarà difficile superare le inevitabili resistenze che rendono l’analisi difficile e complessa.

Possiamo dire che in analisi abbia un maggior peso il tempo “logico” ed “emotivo”, piuttosto che quello “cronologico”, così da mettere in luce quanto tempo davvero dura una psicoterapia.

Come finiscono le analisi? Freud ha dedicato un’opera a questo tema (“Analisi terminabile ed interminabile”), senza tuttavia giungere ad una risposta conclusiva.

Quando finisce un’analisi?

Esploriamo alcune delle conclusioni possibili del lavoro analitico nell’articolo completo.

Per approfondire:

-Sigmund Freud – Tecnica della Psicoanalisi (1911-1912);
-Sigmund Freud – Analisi terminabile ed interminabile;
-Paul Roazen – Freud al lavoro.

02/11/2025

Indirizzo

Via Bagni 4
Podenzana
54010

Orario di apertura

Lunedì 08:00 - 20:00
Martedì 08:00 - 20:00
Mercoledì 08:00 - 20:00
Giovedì 08:00 - 20:00
Venerdì 08:00 - 20:00
Sabato 08:00 - 20:00

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