D.ssa Maria Pirozzi Psicoterapeuta Psicodrammatista

D.ssa Maria Pirozzi Psicoterapeuta Psicodrammatista "Se cadi ti rialzo. Oppure mi sdraio accanto a te". Julio Cortàzar Pratico psicoterapia individuale e di gruppo.

Sono una psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico, con formazione in psicodramma classico integrato. L'integrazione consiste, nel mio orientamento, all'utilizzo inevitabile della lente psicoanalitica nel mio approccio al gruppo. Lavoro come actor trainer - psicodrammaturgia attoriale - per scuole di formazione attori di cinema e teatro a Napoli e Caserta. Amo la mia professione e tutti coloro che mi permette di incontrare sul mio cammino. Dr.ssa Maria Pirozzi
Ordine Psicologi Regione Campania n.6889

NESSUNO È RESPONSABILE DEL COMPORTAMENTO ALTRUICiò che di lesivo è diretto alla nostra persona come un grave insulto, un...
25/11/2025

NESSUNO È RESPONSABILE DEL COMPORTAMENTO ALTRUI

Ciò che di lesivo è diretto alla nostra persona come un grave insulto, un'offesa, una menzogna reiterata, un gesto vendicativo in pensieri o azioni non è ascrivibile alla responsabilità personale ma all'autore di ogni singolo atto citato.
Così, allo stesso modo, possiamo e dobbiamo ritenerci responsabili dell'effetto che questi atti possono generare dentro di noi ed eventualmente tradursi in un comportamento esterno.

Dichiarazioni come:

"Guarda che mi hai fatto fare"
"L'ho fatto perché mi hai spinto tu a farlo"
"Mi ha spinto la rabbia che il tuo comportamento mi ha creato"
"L'ho fatto per evitare la tua reazione",

sono un subdolo tentativo di esercitare il controllo su eventi di cui non si vuole riconoscere la potestà esorcizzando la propria colpa a sfavore di un altro.

Un deterrente per coloro che cercano un capro espiatorio ad un loro comportamento scorretto, pregiudizievole o lesivo dell'altro.

NON SIAMO RESPONSABILI DEL COMPORTAMENTO ALTRUI.

WE ARE NOT RESPONSIBLE FOR THE BEHAVIOR OF OTHERS

NO SOMOS RESPONSABLES DEL COMPORTAMIENTO DE OTROS.

𝟮𝟱 𝗻𝗼𝘃𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 - 𝗚𝗶𝗼𝗿𝗻𝗮𝘁𝗮 𝗜𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗣𝗲𝗿 𝗟'𝗲𝗹𝗶𝗺𝗶𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗗𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗩𝗶𝗼𝗹𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗖𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗟𝗲 𝗗𝗼𝗻𝗻𝗲.

"Cosa significa essere accolti?È quando ti senti interoanche se dentro hai frane che non sai nominare.È trovare una pers...
20/11/2025

"Cosa significa essere accolti?

È quando ti senti intero
anche se dentro hai frane che non sai nominare.
È trovare una persona
che non ti aggiusta le pieghe,
ma le guarda con rispetto
come fossero mappe del tuo viaggio.
È quando qualcuno percepisce
il peso che porti nelle spalle
prima che tu dica “sto bene”
per abitudine, non per verità.
È quel frammento di silenzio
in cui capisci
che non devi dimostrare niente.
È quando ti dicono “resto”,
e lo fanno davvero —
col corpo, col tempo,
con la calma.
È quando il tuo disordine
non viene giudicato,
ma sfiorato con delicatezza
come si fa con un vaso antico.
È qualcuno che nota
la stanchezza che nascondi nelle mani
senza chiederti spiegazioni.
È essere ascoltati
anche quando la tua voce è un sussurro,
e vale comunque quanto un grido.
È non sentirti troppo,
né poco,
ma esattamente come sei.
È un messaggio che arriva
nel momento giusto
senza che tu abbia trovato il coraggio
di chiedere aiuto.
È quando ti pronunciano il nome
come se fosse un porto sicuro.
È chi rimane
quando non hai scintille da regalare,
né battute,
né sorrisi pronti per cortesia.
È qualcuno che lascia spazio
ai tuoi pensieri che inciampano,
senza fretta di raddrizzarli.
È trovare sguardi
che non hanno paura
del tuo buio temporaneo,
perché sanno che anche il buio
fa parte della storia.
Essere accolti
è sentirsi visti
senza dover diventare più belli,
più forti,
più leggeri.
È scoprire, finalmente,
che esisti
anche quando non brillano
le parti luminose di te".

Maeve Lindström

[Attori e Psicodramma]𝙋𝙚𝙧𝙘𝙝𝙚́ 𝙨𝙤𝙣𝙤 𝙞𝙢𝙥𝙤𝙧𝙩𝙖𝙣𝙩𝙞 𝙜𝙡𝙞 𝙚𝙨𝙚𝙧𝙘𝙞𝙯𝙞 𝙙𝙞 𝙞𝙢𝙥𝙧𝙤𝙫𝙫𝙞𝙨𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙣𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙛𝙤𝙧𝙢𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡'𝙖𝙩𝙩𝙤𝙧𝙚?Pensiamo ad u...
13/11/2025

[Attori e Psicodramma]

𝙋𝙚𝙧𝙘𝙝𝙚́ 𝙨𝙤𝙣𝙤 𝙞𝙢𝙥𝙤𝙧𝙩𝙖𝙣𝙩𝙞 𝙜𝙡𝙞 𝙚𝙨𝙚𝙧𝙘𝙞𝙯𝙞 𝙙𝙞 𝙞𝙢𝙥𝙧𝙤𝙫𝙫𝙞𝙨𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙣𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙛𝙤𝙧𝙢𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 𝙙𝙚𝙡𝙡'𝙖𝙩𝙩𝙤𝙧𝙚?
Pensiamo ad un attore che, immedesimandosi nella parte che il regista gli ha affidato, si accorge che inevitabilmente "pesca" nel suo mondo affettivo, nell'intimità dei suoi ricordi personali, dei suoi sentimenti più inconfessati. Questa partecipazione personale, imprevedibile e sorprendente, spesso tormentosa, può rendere la sua interpretazione impossibile, può condurlo a rinunciare alla parte, oppure può condurlo ad un'interpretazione più ricca, più profonda, più vera, a patto che questa eventualità venga 𝘢𝘭𝘭𝘦𝘯𝘢𝘵𝘢.
Perché ogni artigiano nella sua opera deve "metterci l'anima".

“Esistono tre modi con cui l’uomo tenta di superare il senso di solitudine: la sessualità, il conformismo e l’attività c...
12/11/2025

“Esistono tre modi con cui l’uomo tenta di superare il senso di solitudine: la sessualità, il conformismo e l’attività creativa. Nel primo caso il risultato è un sempre crescente senso d’isolamento, poiché l’atto sessuale, senza amore, non riempie mai il baratro che divide due creature umane, se non in modo assolutamente momentaneo.

La soluzione più frequente scelta dall’uomo è l’unione col gruppo. Se io sono uguale agli altri, sia nelle idee che nei costumi, non posso avere la sensazione di essere diverso. Sono salvo: salvo dal terrore della solitudine. L’unione ottenuta mediante il conformismo, non è intensa né profonda; è superficiale e, poiché è il risultato della routine, è insufficiente a placare l’ansia della solitudine.

Un terzo modo per raggiungere l’unione è l’attività creativa: sia che il contadino coltivi il grano o il pittore dipinga un quadro, l’uomo si unisce col mondo nel processo di creazione. Questo, tuttavia, vale solo per il lavoro produttivo, per il lavoro nel quale io progetto, produco, vedo il risultato della mia fatica. Ma nel moderno processo di lavoro, il dipendente, anello di una catena senza fine, è un’appendice della macchina o dell’organizzazione burocratica”.

Erich Fromm
“L’arte di amare”

"Sei venuto senza nulla,solo con il respiro e il pianto di un inizio.Te ne andrai senza nulla,lasciando dietro di te le ...
10/11/2025

"Sei venuto senza nulla,
solo con il respiro e il pianto di un inizio.
Te ne andrai senza nulla,
lasciando dietro di te le orme leggere del tempo.
Non porterai con te le case,
né i campi, né le ricchezze,
non porterai con te i titoli,
né le parole dure o le vittorie vuote.

Tutto ciò che appartiene alla terra
rimarrà alla terra,
tutto ciò che è polvere
tornerà polvere.
E allora perché accumulare rancore?
Perché seminare invidia e orgoglio,
quando la vita stessa
è solo un passaggio,
una sosta breve tra due silenzi?

Ciò che conta
non si pesa con l’oro
e non si custodisce in scrigni.
Conta la carezza che hai donato
a chi tremava nella solitudine.
Conta il perdono che hai concesso
quando avresti potuto ferire.
Conta la compassione
che hai mostrato a chi era più fragile di te.
Conta la gentilezza silenziosa,
le parole che hanno sollevato,
gli sguardi che hanno incoraggiato,
il tempo che hai scelto di regalare
senza chiedere nulla in cambio.

Questo è ciò che ti sopravviverà.
Questa sarà la tua vera eredità:
non le cose accumulate,
ma l’amore che hai saputo offrire,
la gratitudine che hai coltivato,
la luce che hai lasciato nelle vite altrui.

E quando le tue mani
saranno vuote davanti all’ultimo orizzonte,
scoprirai che sono proprio quelle mani
- svuotate del superfluo -
a poter finalmente stringere
ciò che non muore:
la memoria del bene compiuto,
la delicatezza dei gesti,
la semplicità di un cuore umano
che ha imparato ad amare".

Elias Morven

Ho visto una rappresentazione teatrale che mi ha profondamente colpito. Sarà perché si tratta di un lavoro autobiografic...
08/11/2025

Ho visto una rappresentazione teatrale che mi ha profondamente colpito. Sarà perché si tratta di un lavoro autobiografico, fatto sta che le mie antenne di psicodrammatista si sono drizzate e hanno vibrato proprio forte.
Il mio sguardo ha visto Io ausiliari, Doppi, e Soliloqui fino ad un Surplus di Realtà, sperato e desiderato.

L'opera d'arte teatrale, secondo il mio punto di vista, si valuta anche dietro le quinte.
Diventa un'Opera quando ogni interprete partecipa intimamente e con passione all'idea del suo maestro e quando questi sa rispettare il potenziale di ognuno di loro.
Non è vero che l'emozione non ha voce e chi ha ha avuto la fortuna di vedere 𝙄𝙡 𝙂𝙞𝙖𝙧𝙙𝙞𝙣𝙤 𝙂𝙞𝙖𝙥𝙥𝙤𝙣𝙚𝙨𝙚 di Crescenzo Autieri lo sa.
Sulla scena è protagonista il non detto e l'indicibile.
Una rappresentazione potentissima nell'assolvere alla principale funzione del teatro, quella di servirsi delle parole per tradurre e trasmettere emozioni.

Autieri sembra conoscere tutti i codici per svolgere questo lavoro di paziente traduzione e trasmissione. Al pari i suoi attori, seri, impegnati, fieri di appartenere alla famiglia del Teatro Burlesque .

Una messa in copione autobiografica senza dubbio terapeutica non solo per il pubblico fruitore ma anche per l'uomo "Enzuccio" che ripercorre a più riprese il suo romanzo familiare in presenza e in effigie, attraverso i suoi diversi Sé, bambino, adolescente, adulto.
Enzo uomo alle prese con una Nuvola dimenticata (la creatività, la spinta vitale), messa da parte, provocatrice salvifica che gli restituisce il senso di un nuovo punto di partenza dopo la tregua che il dolore umano impone, un vero e proprio 'punto di sutura' tra passato, presente e futuro e sullo sfondo la speranza di un sogno sempre vivo.

Una morale comune e auspicabile: coltivare e mai perdere di vista il proprio "Giardino Giapponese", il luogo del sogno, del progetto, dell'identità personale spogliata dell'eredità sociale spesso ingombrante, stridente, dolorosa.
È necessario fare il lutto del bisogno per accedere al proprio desiderio e guardarlo in faccia, stringergli le mani e accoglierlo secondo forme personali e uniche.
Radici e ali a più riprese in scena.
Ma sempre Ali che restituiscono valore alle Radici.

Che bellezza.
Touchè.

"𝘓'𝘢𝘮𝘰𝘳𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘥𝘢̀ 𝘯𝘶𝘭𝘭𝘢 𝘧𝘶𝘰𝘳𝘤𝘩𝘦́ 𝘴𝘦́ 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘰𝘨𝘭𝘪𝘦 𝘯𝘶𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘥𝘢 𝘴𝘦́ 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘰.𝘓'𝘢𝘮𝘰𝘳𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘪𝘦𝘥𝘦, 𝘯𝘦́ 𝘷𝘰𝘳𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘦𝘴...
08/11/2025

"𝘓'𝘢𝘮𝘰𝘳𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘥𝘢̀ 𝘯𝘶𝘭𝘭𝘢 𝘧𝘶𝘰𝘳𝘤𝘩𝘦́ 𝘴𝘦́ 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘰
𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘰𝘨𝘭𝘪𝘦 𝘯𝘶𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘥𝘢 𝘴𝘦́ 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘰.
𝘓'𝘢𝘮𝘰𝘳𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘪𝘦𝘥𝘦,
𝘯𝘦́ 𝘷𝘰𝘳𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘱𝘰𝘴𝘴𝘦𝘥𝘶𝘵𝘰
𝘱𝘰𝘪𝘤𝘩𝘦́ 𝘭'𝘢𝘮𝘰𝘳𝘦 𝘣𝘢𝘴𝘵𝘢 𝘢𝘭𝘭'𝘢𝘮𝘰𝘳𝘦".

- 𝘒𝘢𝘩𝘭𝘪𝘭 𝘎𝘪𝘣𝘳𝘢𝘯 -

Fortunato chi cammina nel mondo contando sulla forza del proprio amore senza aspettarsi nulla in cambio.
Fortunato perché saprà spendersi generosamente senza fare distinzioni e tenendo fede a sé stesso.
Fortunato poiché saprà giovarsi di ogni piccola cosa.
Fortunato perché l'amore è un boomerang che ritorna quando meno te lo aspetti.

28/10/2025

Ce lo insegna l'opera d'arte.
Se vuoi avere una prospettiva d'insieme, una visione completa, devi metterti a distanza.

[𝗟𝗮 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗮𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝘂𝗼̀ 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗰𝗶𝗻𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗮𝗹'𝗼𝘀𝘀𝗲𝗿𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝘀𝘂𝗼𝗶 𝗺𝗼𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗶]Inizia con più di un tuffo ...
26/10/2025

[𝗟𝗮 𝗳𝗼𝗿𝗺𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝗮𝘁𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝘂𝗼̀ 𝗽𝗿𝗲𝘀𝗰𝗶𝗻𝗱𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗮𝗹'𝗼𝘀𝘀𝗲𝗿𝘃𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝘀𝘂𝗼𝗶 𝗺𝗼𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗶𝗻𝘁𝗲𝗿𝗻𝗶]

Inizia con più di un tuffo al cuore questa prima lezione del 𝘤𝘰𝘳𝘴𝘰 𝘥𝘪 𝘗𝘴𝘪𝘤𝘰𝘥𝘳𝘢𝘮𝘮𝘢𝘵𝘶𝘳𝘨𝘪𝘢 𝘦 𝘛𝘳𝘢𝘪𝘯𝘪𝘯𝘨 𝘦𝘮𝘰𝘵𝘪𝘷𝘰 presso la Il Pendolo - Scuola di Teatro e Cinema diretta da Antonio Iavazzo che ringrazio per avermi nuovamente scelto come docente.

Doppio e Inversioni di ruolo propri della tecnica psicodrammatica hanno rivelato l'inaspettato e permesso di occupare con stupore posti comodi e scomodi. D'altronde, l'Attore è alla continua ricerca di ruoli sconosciuti ma molti di questi gli sono sempre stati familiari.

Un gruppo che ha fatto già legame e con il quale si sono ormai aperte le danze all'emozione, all'immaginazione e alla scoperta: gli INNESTI utili alla formazione di ogni attore .

Ringrazio i miei "big" del cuore, seri e appassionati come sempre Licia Iovine Antonio Villano Daniele Cardone e Raffaele Di Raffaele 🌹







Conclusione del 𝙒𝙤𝙧𝙠𝙨𝙝𝙤𝙥 "𝘿𝙀𝙉𝙏𝙍𝙊 𝙇'𝘼𝙏𝙏𝙊𝙍𝙀 - 𝙑𝙞𝙖𝙜𝙜𝙞𝙤 𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙨𝙘𝙤𝙥𝙚𝙧𝙩𝙖 𝙙𝙚𝙡𝙡'𝙄𝙤 𝙖𝙩𝙩𝙤𝙧𝙞𝙖𝙡𝙚. 𝙎𝙩𝙧𝙖𝙙𝙚 𝙣𝙤𝙩𝙚 𝙚 𝙞𝙜𝙣𝙤𝙩𝙚."Coaching di 𝘗...
20/10/2025

Conclusione del 𝙒𝙤𝙧𝙠𝙨𝙝𝙤𝙥 "𝘿𝙀𝙉𝙏𝙍𝙊 𝙇'𝘼𝙏𝙏𝙊𝙍𝙀 - 𝙑𝙞𝙖𝙜𝙜𝙞𝙤 𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙨𝙘𝙤𝙥𝙚𝙧𝙩𝙖 𝙙𝙚𝙡𝙡'𝙄𝙤 𝙖𝙩𝙩𝙤𝙧𝙞𝙖𝙡𝙚. 𝙎𝙩𝙧𝙖𝙙𝙚 𝙣𝙤𝙩𝙚 𝙚 𝙞𝙜𝙣𝙤𝙩𝙚."
Coaching di 𝘗𝘴𝘪𝘤𝘰𝘥𝘳𝘢𝘮𝘮𝘢𝘵𝘶𝘳𝘨𝘪𝘢 𝘢𝘵𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘦 𝘵𝘳𝘢𝘪𝘯𝘪𝘯𝘨 𝘦𝘮𝘰𝘵𝘪𝘷𝘰 per principianti attori e attori professionisti.
Riemergo da un'ondata di emozioni sperimentate in due weekend formativi che ho dedicato agli allievi della scuola di Teatro Burlesque, Dietro le Quinte Scuola di Teatro di Caivano con i gruppi Actor A e Actor C.

Un'oasi di pace, uno spazio per essere e pensare il teatro come arte comunicativa ma soprattutto come luogo di aggregazione.

Ogni lavoro di Psicodrammaturgia è per me un viaggio sotto la superficie, dietro la maschera del vivere quotidiano, dove è possibile rintracciare il bagaglio emotivo, lo zaino degli attrezzi di ogni attore e non solo quello perché il lavoro dell'attore non può prescindere da un lavoro su sé stessi.
Cosa abbiamo fatto?
Come ormai mi piace ripetere, abbiamo apportato 𝙄𝙣𝙣𝙚𝙨𝙩𝙞, utili ad aumentare il potenziale consapevole di ogni partecipante.
Abbiamo allenato il 𝘊𝘰𝘳𝘱𝘰 𝘢𝘵𝘵𝘰𝘳𝘪𝘢𝘭𝘦 (corpo fisico+corpo emotivo) a ricevere integrazioni di qualcosa che prima non era visibile né fruibile e che diventa ora una parte consapevole. Perché un attore deve essere disposto a guardare con occhi diversi tutto, ma, a partire da sé stesso (un pensiero rigido, un pregiudizio, una convinzione disfunzionale, un'abitudine) .
Attraverso lo Psicodramma abbiamo esplorato ruoli apparentemente familiari per scoprire vantaggi e svantaggi funzionali e/o disfunzionali all'interpretazione in scena. Abbiamo invertito ruoli in successione, perché il posto dell'Altro, è sempre insieme Altro da Sé e Sè nell'Altro.
E così la scoperta affascinante ha preso vita.

Ringrazio Crescenzo Autieri , direttore e maestro sensibile, per avermi affidato i suoi preziosi ragazzi, e tutti loro uno ad uno, per essersi resi disponibili ad un lavoro attoriale impegnativo e non convenzionale.
Abbiamo riso, abbiamo pianto, abbiamo creato, insieme.
Come mi piace sempre ripetere "Non c'è nulla di più personale di ciò che fa recitare un attore"(S. Meisner).

E stavolta alla mia solita domanda di saluto finale al gruppo: "Cosa porti con te di questa esperienza?" rispondo io con forza..
Mi porto la passione che può generare legami così intensi e partecipi da riuscire ad andare oltre ogni 'differenza'.





17/10/2025

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