Dott. Dario Furgiuele - Oculista

Dott. Dario Furgiuele - Oculista Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Dott. Dario Furgiuele - Oculista, Oculista, Via colle san Bartolomeo 50, Pompei.

La pagina contiene estratti della mia attività professionale quotidiana: foto, video e contenuti sono autentici ed originali, registrati da me, al fine di documentare casi clinici, condividere patologie infrequenti con i colleghi, illustrare ai pazienti le patologia che si va a curare.

L'emorragia submaculare consiste nell'accumulo di sangue al di sotto della macula, la struttura più importante dell'occh...
04/10/2025

L'emorragia submaculare consiste nell'accumulo di sangue al di sotto della macula, la struttura più importante dell'occhio per la visione nitida, in particolare tra i fotorecettori e l'epitelio pigmentato. Spesso è associata ad una vascolarizzazione anomala in corrispondenza della macula (CNV), in occhi già affetti da degenerazione maculare umida, ma può colpire improvvisamente anche occhi senza altre patologie predisponenti. Il quadro è subito molto grave con compromissione della funzione visiva: per questo motivo può capitare di osservare dei casi poche ore dopo il verificarsi dell'emorragia proprio per l'allarme che i sintomi accendono nel paziente e lo fanno correre dall'oculista.
La prognosi è molto scadente: nel giro di pochi giorni, 7 o 10 al massimo, il sangue va incontro a tutte quelle trasformazioni fisiologiche che, inevitabilmente, causeranno la totale atrofia dei fotorecettori maculari e la definitiva perdita funzionale dell'area coinvolta. L'unica soluzione sarebbe, entro quei primi giorni, rimuovere il sangue da sotto la macula prima che la danneggi definitivamente. Purtroppo in pochi secondi il sangue coagula e rimuoverlo diventa meccanicamente impossibile senza gravi lesioni iatrogene. L'unica soluzione che attualmente concede buone speranze per migliorare la prognosi di tale patologia è un intervento che consiste nel causare un distacco di retina circoscritto alla regione interessata, quindi iniettare in quello spazio del tPA, una sostanza che scioglie il coagulo ematico, ed utilizzare del gas intraoculare per spostare il sangue in una zona dove il danno sarà meno significativo per la vista del paziente. Se può sembrare difficile comprendere la descrizione, vi assicuro che ancora più difficile è l'esecuzione dell'intervento.
Il caso che riporto in foto è giunto alla mia attenzione a settembre: in prossimità di ferragosto, il paziente sviluppa l'emorragia submaculare; il suo oculista, con grande perizia e diligenza, lo invia urgentemente in un prestigioso centro dove si poteva effettuare questo trattamento ma, essendo ferragosto, il chirurgo più esperto nella procedura era lontano in ferie: non potendo aspettare, un chirurgo più giovane si è cimentato in queto eroico tentativo di salvare la vista al paziente... ma ha incontrato difficoltà soverchianti che hanno impedito il completamento della procedura.
Purtroppo tanto lavoro infruttuoso ha avviato lo sviluppo di complicanze e, quando ha varcato la porta del mio ambulatorio, l'occhio, come si vede nel fotogramma in alto, non solo mostrava i segni dell'emorragia maculare in riassorbimento ma era gravato da un enorme membrana fibrinosa sottoretinica ed un distacco di retina subtotale con iniziale proliferazione anteriore inferiore. Per quanto non potessi salvare la visione centrale, sono intervenuto per salvare la visione periferica (che se si è maculopatici anche all'altro occhio può aiutare molto). Nel secondo fotogramma si vede il momento in cui una grande membrana fibrosa viene estratta dallo spazio sottoretinico, nel terzo il momento in cui, ultimato il lavoro, la retina viene riposta sul piano e si avviano le procedure di chiusura.
Non sempre ciò che facciamo per i pazienti corrisponde alle loro aspettative, raramente esaudisce i loro desideri di visione straordinaria, ma quando si tratta di invertire un processo che inevitabilmente porterà alla totale perdita funzionale o anatomica di un occhio, anche solo un piccolo recupero funzionale è un grande successo.

27/09/2025

Questo breve video registrato in corso di visita documenta un fenomeno chiamato "facodonesi": il cristallino, non ben sostenuto dai tendini che lo sospendono al corpo ciliare, si muove dietro il diaframma pupillare. Tale condizione, spesso ingravescente, è causata da molteplici patologie genetiche ma, in questo caso, è solo correlata ad una miopia elevata. Il reperto è del tutto occasionale: il paziente è giunto alla mia attenzione per l'altro occhio, in cui il cristallino è già lussato in camera vitrea (inserirò la foto nel primo commento). Per fortuna, verrà posto rimedio a tutto con interventi chirurgici ambulatoriali in poche settimane.

La lussazione del cristallino in camera anteriore è una evenienza piuttosto rara, solitamente conseguente ad un trauma, ...
21/09/2025

La lussazione del cristallino in camera anteriore è una evenienza piuttosto rara, solitamente conseguente ad un trauma, in occhi già affetti da una forma di debolezza a carico dei tendini che mantengono la lente sospesa dietro il diaframma irideo. Rispetto alla lussazione in camera vitrea, questa comporta maggiori rischi di danneggiare la cornea e sviluppare ipertono oculare. Richiede un intervento chirurgico di estrazione del cristallino e impianto di lente intraoculare protesica, piuttosto urgente, ma che, con le opportune competenze, può realizzarsi anche con una tecnica minimamente invasiva senza richiedere suture.

Il termine "glaucoma" raggruppa una vasta famiglia di patologie dell'occhio caratterizzata dall'aumento della pressione ...
26/07/2025

Il termine "glaucoma" raggruppa una vasta famiglia di patologie dell'occhio caratterizzata dall'aumento della pressione endoculare. Sebbene i danni che tale patologia causa sono per definizione irreversibili, la maggior parte dei glaucomi, se diagnosticati in tempo, sono curabili e i difetti visivi che apportano possono essere arginati. Quello ritratto in foto, purtroppo, è un caso di glaucoma secondario a "rubeosi iridea", termine che definisce la crescita di vasi sanguinei in corrispondenza dell'iride e dell'angolo iridocorneale. Tale tipo di glaucoma è molto difficile da trattare in quanto sostenuto da una condizione ischemica cronica dell'occhio, come abitualmente avviene nelle retinopatia diabetiche agli stadi terminali o in rari gravissimi casi di occlusione della vena centrale retinica. Le cure ci sono, purché non si arrivi troppo tardi...

I distacchi di retina non sono tutti uguali.Tra i vari tipi di distacco, quello definito "regmatogeno" ha le maggiori ca...
04/07/2025

I distacchi di retina non sono tutti uguali.
Tra i vari tipi di distacco, quello definito "regmatogeno" ha le maggiori caratteristiche di urgenza a causa della sua possibile rapida evoluzione: in particolare, il coinvolgimento maculare può influenzare l'entità del recupero funzionale dopo la chirurgia.
Nelle due foto seguenti vediamo in alto quello che si definisce un distacco "macula on-off", cioè in cui il distacco lambisce la macula e, probabilmente, in poche ore la coinvolgerà riducendo irrimediabilmente la qualità della visione dopo la soluzione chirurgica. Operare quest'occhio nel minor tempo possibile migliora la prognosi funzionale e riduce i tempi di esecuzione dell'intervento (credo che questo intervento sia durato 40 minuti in tutto). La foto è una intraoperatoria, il paziente ha ricevuto l'intervento 6 ore dopo la diagnosi e, trascorse 3 settimane di convalescenza, il visus confermava 10/10.
Il secondo caso è un distacco di retina totale, probabilmente verificatosi un mese prima della diagnosi, nel quale al coinvolgimento maculare si è aggiunto un distacco di coroide essudativo: l'intervento è durato circa 2 ore e la prognosi era molto bassa. Per fortuna, dopo un mese dall'intervento, il visus era tornato ai 10/10, sebbene gravato da una visione leggermente "ondulata" (tipico dei distacchi di retina in cui viene coinvolta la macula).
Non va sempre così bene: alle volte, una reazione organica all'intervento causa complicanze che il chirurgo, anche se esperto, scrupoloso e diligente, non riesce a prevedere. Qui entra in gioco la pazienza del paziente, che deve comprendere come, per raggiungere il miglior risultato, possa essere necessario intervenire in più riprese.
Resta un dato di fatto: prima si interviene, maggiori sono le probabilità di avere un unico intervento risolutivo, rapido e coronato da ottimo risultato finale.

Le geometrie ed i riflessi di questo cristallino artificiale sono di una bellezza magnetica... Peccato tutto ciò sia vis...
25/05/2025

Le geometrie ed i riflessi di questo cristallino artificiale sono di una bellezza magnetica... Peccato tutto ciò sia visibile a causa di un trauma che ha spostato la lente dalla posizione in cui era stata collocata dal chirurgo, e dove funzionava egregiamente, ad una nuova, incompatibile con una buona visione. Purtroppo ho dovuto sostituire questa splendida lente, non più idonea alle mutate condizioni del globo oculare, con una che possa fornire la medesima funziona senza i supporti endoculari danneggiati dall'urto che ha causato la lussazione.

La proliferazione vitreoretinica consiste nello sviluppo di membrane cicatriziali, più o meno vascolarizzate, che coinvo...
30/04/2025

La proliferazione vitreoretinica consiste nello sviluppo di membrane cicatriziali, più o meno vascolarizzate, che coinvolgono la retina e la ialoide (lo strato esterno del gel vitreale che riempie l'occhio). Nella retinopatia diabetica proliferante lo sviluppo di tali membrane, caratteristicamente molto vascolarizzate, può evolvere verso trazioni responsabili del distacco di retina trazionale e, di conseguenza, comportare un grave deficit visivo.
La soluzione è chirurgica.
Le immagini riprodotte sono delle istantanee intraoperatorie e mostrano i cambiamenti durante la chirurgia del polo posteriore coinvolto da distacco di retina trazionale: nel fotogramma superiore si nota come le proliferazioni, sebbene isolate dalla componente trattiva anteriore, causino un totale distacco della retina posteriore; nel fotogramma al centro, dopo la rimozione delle membrane fibrovascolari anteriori alla retina, si osserva ancora sollevamento a causa di gliosi epiretinica maculare e "corde" sottoretiniche che coinvolgono la macula; nell'ultimo fotogramma, dopo la rimozione della gliosi maculare e delle corde sottoretiniche, si vede che la retina ha un aspetto molto più rilassato, si è distesa posteriormente ed è pronta a riattaccarsi ripristinando, per quanto possibile, la funzione visiva perduta.

Paesaggi lunari. Questa cataratta ipermatura sclerotica sublussata giaceva in un occhio non vedente da oltre 10 anni: ne...
18/04/2025

Paesaggi lunari.
Questa cataratta ipermatura sclerotica sublussata giaceva in un occhio non vedente da oltre 10 anni: nessun chirurgo aveva voluto rischiare un intervento difficile per un occhio che probabilmente non avrebbe visto. Quando è giunta alla mia attenzione, l'unica finalità dell'intervento era quella di rimediare alla leucocoria (pupilla bianca), in questo caso ancora più evidente a causa dell'atrofia iridea. Per quanto questo scatto intraoperatorio abbia un ché di artistico, non è proprio ciò che un chirurgo vorrebbe vedere nel suo microscopio quando entra in sala operatoria. In ogni caso, l'intervento si è concluso in pochi minuti con successo e l'inestetismo è stato risolto.

Distacchi di retina inveterati come questo sono piuttosto rari (per fortuna). Quello in foto, in particolare, era stato ...
13/04/2025

Distacchi di retina inveterati come questo sono piuttosto rari (per fortuna). Quello in foto, in particolare, era stato nascosto per anni da una cataratta molto avanzata: la sua scoperta, meramente ecografica, è giunta quando la vista dell'occhio adelfo si è deteriorata per altra patologia. Le aspettative funzionali di un occhio del genere sono modeste, ma, quando si corre il rischio di perdere anche l'altro, poco è molto meglio di nulla. Ho lavorato a quest'occhio per circa tre ore, sapendo che avrei dovuto, successivamente, ritornare ad operarlo dopo qualche mese per completare quanto iniziato. Per quanto possa essere faticoso e poco gratificante, non smetterò mai di farlo con il massimo del mio impegno.

La chirurgia episclerale del distacco di retina ha, negli ultimi tempi, perso popolarità a favore della vitrectomia. Epp...
14/03/2025

La chirurgia episclerale del distacco di retina ha, negli ultimi tempi, perso popolarità a favore della vitrectomia. Eppure, io che la eseguo con strumenti all’avanguardia ed in maniera realmente “mini invasiva”, la trovo una soluzione molto elegante e tanto versatile. Nella foto si vede come una spugna radiale venga fissata alla sclera e come appaia centrata rispetto alla lacerazione retinica sotto osservazione oftalmoscopica diretta con il microscopio operatorio: sebbene non venga effettuata alcuna operazione sul vitreo, l’indomani la retina è perfettamente sul piano.

Love is everywhere!Alle volte il lavoro ricambia l'amore che profondi in esso anche in maniera "figurata"...Questa proli...
10/02/2025

Love is everywhere!
Alle volte il lavoro ricambia l'amore che profondi in esso anche in maniera "figurata"...
Questa proliferazione epiretinica aveva creato un cuore al posto della macula cui ha deformato il profilo. Rimuoverla mi è quasi dispiaciuto!

Mi capita di valutare, prevalentemente su richiesta dei colleghi, casi disperati di occhi dati per "persi". Il più delle...
10/01/2025

Mi capita di valutare, prevalentemente su richiesta dei colleghi, casi disperati di occhi dati per "persi". Il più delle volte, non posso che confermare la sentenza già emessa da altri: non c'è nulla da fare. Qualche volta, malgrado la difficoltà estrema degli interventi richiesti, si possono attuare soluzioni che restituiscano un minimo di vista ad occhi considerati "persi". E' il caso di questo paziente spinto a recarsi dall'oculista per la quasi totale perdita della funzione visiva: l'occhio buono gravato da miopia elevata, maculopatia e cataratta avanzatissima; l'occhio adelfo abbandonato da anni a causa di un distacco di retina totale poi complicatosi con cataratta ipermatura, seclusione pupillare, membrana ciclitica ecc...
Ho deciso di salvare "l'occhio perso". Per quanto possa poi vedere poco, l'occhio "ritrovato" potrebbe tornare molto utile in futuro, specialmente in caso l'altro occhio sviluppi patologie affini.
Le foto riassumono in sequenza lo svolgimento dell'intervento di rimozione della della cataratta e la risoluzione, mediante vitrectomia, del distacco di retina "ad imbuto".

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Martedì 09:00 - 19:30
Mercoledì 09:00 - 19:30
Giovedì 09:00 - 19:30
Venerdì 09:00 - 19:00

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