Dr. Giulia Cenci Psicologa Perugia

Dr. Giulia Cenci Psicologa Perugia PhD, Psicologa e Psicoterapeuta lavora privatamente a Perugia e Terni con bambini, adolescenti e adulti.

Collabora da diversi anni con enti pubblici e privati, tra cui l'Università di Perugia, il CONI Umbria, l'Istituto Benedetti. Una bacheca per conoscere, informare, leggere e scoprire il mondo della psicologia. Una pagina per psicologi, studenti di psicologia, curiosi e appassionati del magico mondo della psiche. All'interno potrete trovare notizie, attualità, contributi per lo studio e per la professione. Uno spazio per promuovere benessere e una partecipazione attiva, creativa e vitale a Perugia. Un momento per riflettere e sorridere, ma anche un punto di ascolto e di confronto con professionisti a vostra disposizione.

11/11/2025
La materia dell'invisibile ✨
03/11/2025

La materia dell'invisibile ✨

La scoperta premiata con il Nobel per la Fisica 2025: l’osservazione dell’effetto tunnel quantistico su scala macroscopica

02/11/2025

A 9 ANNI HANNO FONDATO UN “CLUB DEL SESSO”: se siete genitori, per favore prendetevi 10 minuti per leggere questo post.

Genitori ed educatori: il messaggio che segue richiede circa 10 minuti del vostro tempo. Ma potrebbero essere dieci minuti chi vi aiutano a comprendere cose che stanno succedendo nelle vite dei nostri figli e di cui è troppo importante riflettere insieme. Questo post parte dalla testimonianza di una collega che mi ha scritto così:

“Gentile dottore per la prima volta nella mia esperienza professionale mi trovo davanti una situazione per me difficile da affrontare. Nella nostra scuola ci sono bambini di 9 anni che vedono video pornografici dallo scorso anno e hanno creato un club del sesso. Chi vuole farne parte è obbligato a visionare materiali pornografici spinti, rapporti orali, a tre, con uso di oggetti. Tutto questo è stato scoperto da una mamma. Mi viene da dire maledetti cellulari e adulti incoscienti che comprano sempre prima questo oggetto e non supervisionano. Alcune bambine manifestano un disagio forte, Oggi una ha vomitato per lo schifo provato davanti a delle immagini, altre piangono. Io da tanti anni affronto il discorso della pornografia online, della mercificazione del corpo, porto poesie d'amore, mostro ciò che manca in quelle visioni di solo accoppiamento fisico. Lo faccio nella terza media. A quella età le parole mi escono facilmente, so come affrontare il discorso. Non mi è mai successo di trovarmi in una situazione simile, davanti a bambini di 9 anni. Ecco perchè ho bisogno di un confronto con lei.

Da anni, ogni settimana (e ribadisco: ogni settimana) ricevo mail con richieste di aiuto in cui un adulto rivela di sentirsi disorientato di fronte a ciò che ha scoperto esistere nella vita virtuale di un figlio, di uno studente, di una classe o all’interno di una chat. Molte di queste richieste hanno a che fare con l’esplorazione della sessualità da parte di minori che viene fatta sempre più precocemente e con modalità totalmente inadeguate rispetto all’età e alla maturità dei soggetti coinvolti. Questa settimana ho ricevuto questa mail e ho chiesto il permesso di poter condividere questa testimonianza con chi legge i miei post.

Avere 9 anni e fondare, nel proprio ambito di amicizie, il club del sesso imponendo ai coetanei – per farne parte – di visionare materiali molto spinti è un esempio di come l’abuso sessuale (sì, questo è abuso e non esplorazione fase-specifica) possa entrare nella vita dei nostri figli attraverso la combinazione di cinque elementi:
1) il bisogno di appartenenza al gruppo
2) la disponibilità di strumenti digitali che permettono con tre click di fare qualsiasi cosa
3) la superficialità con cui il mondo adulto ha sdoganato nella vita dei minori strumenti potentissimi senza avere alcuna contezza della loro potenza e della disfunzionalità che essa porta nella vita dei minori
4) l’aggressività con cui le piattaforme digitali entrano nelle vite di tutti, anche dei bambini, proponendo esperienze totalmente non fase specifiche e arrogandosi il diritto di dire che non hanno alcuna responsabilità, in quanto avvertono l’utente di contenere materiale riservato ad un pubblico di cui specificano l’età minima (da cui se ne deduce che gli unici responsabili per le navigazioni pericolose sarebbero i genitori che dovrebbero vivere dentro gli smartphones dei figli)
5) la totale mancanza di educazione affettiva e sessuale, che lascia i piccoli esposti a situazioni estreme in cui percepiscono disagio ed eccitazione allo stesso tempo nella totale incapacità di comprendere come orientarsi in tutto ciò e soprattutto a chi chiedere aiuto., visto che le agenzie educative e gli adulti in generale si rivelano vacanti in questo ambito educativo.

Condivido questa testimonianza in un giorno di festa, non per rovinarvelo, ma perché nei giorni festivi noi adulti abbiamo ritmi più lenti e più tempo per concentrarci su cose che la frenesia del lavoro a volte non ci fa considerare importanti. Io non so più come dirlo al mondo che là fuori c’è un problema enorme che entra nelle nostre vite attraverso lo sdoganamento della virtualità a cui bambini e bambine hanno accesso, navigando senza alcun criterio e supervisione.

So che molti dicono che basterebbe educare ad un buon uso dello smartphone, perché non è lo smartphone in sé il problema, ma l’uso che ne viene fatto. Beh, lasciatemi dire che invece è anche lo smartphone in sé il problema perché ha una potenza che nessun bambino sa governare e che nessun adulto sa educare nella relazione con un minore. Dentro al virtuale c’è troppa roba mentre nella mente dei nostri figli, prima dei 16 anni ci sono ancora troppe poche reti neuronali integrative in grado di avere un dominio efficace di quella “troppa roba”. E’ come far guidare una fuoriserie ad un ragazzo che ha appena preso la patente per guidare un motorino.

Per favore parlate di tutto questo ad altri genitori. Voi educatori condividete questa storia nelle vostre chat di classe. Rendete questa domenica una domenica di consapevolezza adulta, sia genitoriale che della comunità educante tutta. Troppe volte sento dire, anche da colleghi molto quotati, che io, con la narrazione che ho fatto del digitale in questi anni, non ho compreso nulla. Perché il problema secondo moltissimi sta nella fragilità di noi adulti.

Io penso che dobbiamo avere il coraggio di dire che il mondo virtuale ha reso i genitori fragili e la fragilità degli adulti ha reso il mondo virtuale sempre più capace di impossessarsi delle vite dei nostri figli. E’ un gatto che si morde la coda che però ha avuto il suo punto di inizio con la pervasività del digitale portatile dentro alle nostre vite di esseri umani del terzo millennio. E questo, Jonathan Haidt lo spiega benissimo nel suo volume “Generazione ansiosa” (Rizzoli ed.)

Su questo tema anch’io ho appena pubblicato un libro con Barbara Tamborini intitolato “Esci da quella stanza. Come e perché riportare i nostri figli nel mondo” (Mondadori ed.) dove cerchiamo di far capire ai lettori che oggi abbiamo bisogno di una totale inversione di rotta e che noi genitori ne dobbiamo essere consapevoli protagonisti. Vi prego, andatelo a cercare nella biblioteca più vicina a casa vostra, non c’è bisogno che lo compriate (chi sa quanti pensano che il mio unico interesse sia – in questo momento - vendere un libro. Ma se così fosse, vi siete mai chiesti come mai in più di dieci anni di vita nei social non ho mai – e ribadisco mai – messo un link ad alcuna libreria online che conduca all’acquisto automatico di un mio libro?). Scrivo libri non perché ho l’urgenza di venderli (cosa che naturalmente viene valutata come positiva da un autore), ma per fare cultura, per usare il mio posizionamento professionale e sociale (oltre che social) ai fini del miglioramento della vita e delle condizioni di crescita dei nostri figli. Lo dico da professionista e lo dico come padre di quattro figli.

Se anche voi pensate che fondare il club del sesso a 9 anni sia una spaventosa distorsione della crescita derivata da un mondo che non ha alcuna cura dei bisogni evolutivi di bambini e bambine del terzo millennio e che ciò non dipenda solo dalla fragilità di noi genitori, ma dalla potenza con cui quel mondo invade le nostre vite…… beh allora spero che questo post vi aiuti a correre ai ripari.

Se volete e potete, aprite il dibattito con più adulti possibili e condividete questo messaggio.

31/10/2025

Adolescenza, emozioni, sport: tre parole che, insieme, raccontano una fase complessa e preziosa della crescita.

🧠 Venerdì 7 novembre saremo al CONI Umbria con l'evento formativo "SPORTIVA-MENTE EMOZIONATI", per esplorare il ruolo delle emozioni in campo durante l’adolescenza e riflettere sullo sport come spazio di prevenzione per depressione e suicidio.

Siamo felici che tra i relatori ci sarà anche la Dott.ssa Giulia Di Marco, psicologa clinica e dello sport, e il Dott. Tommaso Giannelli, psicologo clinico, che portano avanti il nostro progetto .

📍 Appuntamento dalle 16:00 alle 19:00
📌 CONI Umbria - Via Martiri dei Lager 65, Perugia (6° piano)

Un incontro rivolto ad allenatori, dirigenti, genitori e a chiunque operi nello sport giovanile, per costruire insieme ambienti più consapevoli e capaci di accogliere.

Giulia Di Marco Psicologa
Tommaso Giannelli
Federazione Italiana Psicologi dello Sport
CONI Comitato Regionale Umbria

Rimettendo a posto i giorni, riemergono le parole di quelle due poltrone, una di fronte l'altra, di menti che si abbracc...
18/10/2025

Rimettendo a posto i giorni, riemergono le parole di quelle due poltrone, una di fronte l'altra, di menti che si abbracciano nella danza del percorso.

10/10/2025

🟢In un mondo che spesso ci chiede di essere performanti e perfetti, prendersi cura della propria salute mentale significa anche dare spazio alla spontaneità, alla creatività e al diritto di essere autentici.

Oggi, nella Giornata Della Salute Mentale, ricordiamo attraverso le parole di Winnicott, che giocare non è fuggire dalla realtà, ma imparare a viverla con libertà.

Volevamo ringraziare tutti coloro che martedì hanno partecipato all'incontro "𝗜𝗹 𝗖𝗼𝗿𝗽𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗦𝗲𝗻𝘁𝗲, 𝗹𝗮 𝗠𝗮𝗻𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗥𝗮𝗰𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮" ...
09/10/2025

Volevamo ringraziare tutti coloro che martedì hanno partecipato all'incontro "𝗜𝗹 𝗖𝗼𝗿𝗽𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗦𝗲𝗻𝘁𝗲, 𝗹𝗮 𝗠𝗮𝗻𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗥𝗮𝗰𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮" presso l'Associazione il Pellicano APS e promosso all'interno dell'undicesima edizione del 𝗣𝘀𝗶𝗰𝗼𝗹𝗼𝗴𝗶𝗮 𝗨𝗺𝗯𝗿𝗶𝗮 𝗙𝗲𝘀𝘁𝗶𝘃𝗮𝗹.

Insieme abbiamo respirato calma, creato bellezza e coltivato un po’ di pace 🌿

Ricordiamo a tutti il prossimo evento promosso dall'Associazione Il Pellicano APS "𝗡𝘂𝘁𝗿𝗶𝗿𝘀𝗶 𝗱𝗶 𝗲𝗺𝗼𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶" che si terrà venerdì 10 ottobre e sarà condotto dal dott. Benedetto e dalla dott.ssa Capalbo.

.perugia

05/10/2025

Si chiama microchimerismo ed è un'affascinante prova del legame unico tra madre e figlio. Scopriamo di più

30/09/2025
20/09/2025

In terapia me lo dicono sottovoce: “Prof, da quando ho il telefono non riesco più a dormire, non mi sento mai abbastanza, mi confronto sempre, mi sento vuoto.”
Non è un capriccio adolescenziale. È un dato che oggi la scienza conferma con chiarezza.

Secondo uno studio internazionale su oltre 100.000 giovani adulti (Sapien Labs, Global Mind Project, pubblicato su Journal of Human Development and Capabilities, settembre 2025), chi ha avuto lo smartphone prima dei 13 anni presenta peggiori indicatori di salute mentale: più ansia, più aggressività, più pensieri suicidi.
Le ragazze, soprattutto se hanno ricevuto il telefono già a 6 anni, riportano quasi il doppio dei pensieri suicidi gravi rispetto a chi lo ha avuto dopo i 13. Nei maschi aumentano distacco, impulsività, perdita di calma ed empatia.

Non è lo smartphone in sé: sono i social troppo precoci, il cyberbullismo, le notti senza sonno, la pressione di dover esserci sempre. Un cervello in formazione non regge un’onda che travolge così presto.

Agli adulti dico: non è proibizione, è protezione.
Rinviare l’età del primo smartphone, educare alla vita digitale, offrire alternative più semplici non è un limite, ma un atto d’amore.

Se non lo facciamo noi, lo farà il vuoto.

08/09/2025

🏃‍♀️ Domenica 14 settembre, sportiva-mente insieme per la prevenzione del suicidio.

Con la Podistica Lino Spagnoli, ti aspettiamo per una passeggiata tra le vie del centro storico di Perugia: uniti per creare una cultura adeguata e consapevole su depressione e rischio di suicidio perché lo sport, le relazioni, la socialità sono da sempre un aiuto concreto per far rinascere la gioia di vivere.

✅ GARA NON COMPETITIVA
➡️ Distanza: circa 3km
➡️ Aperta a tutti
🔵 Iscrizioni: online (fino al 12 settembre ore 23:59) o in loco (entro le ore 9:00 del giorno gara) https://www.icron.it/newgo/ #/evento/20254320 ICRON Evolution
➡️ Quota: 10,00 €
✅ Il ricavato sarà devoluto in beneficenza ✅
🔴 Premio di partecipazione: t-shirt della Fondazione Fabio e Simona Cancelloni “Nati per Vivere “per tutti gli iscritti all’evento.
‼️⚠️Partenza: ore 9:00, in coda alla competitiva

Indirizzo

Ponte San Giovanni

Orario di apertura

Lunedì 09:00 - 17:00
Martedì 09:00 - 17:00
Mercoledì 09:00 - 17:00
Giovedì 09:00 - 17:00
Venerdì 09:00 - 17:00
Sabato 09:00 - 13:30

Telefono

+393248674301

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