Centro Fisioterapico Bettella Giuseppe

Centro Fisioterapico Bettella Giuseppe Salute/bellezza

Metodologia e macchinari avanzati. Affidati ai nostri fisioterapisti, chiamaci!
28/03/2019

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Preparati al meglio per la bella stagione !! Prenota le tue sedute per dei massaggi modellanti!
13/03/2019

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  augura a tutte le Donne una splendida giornata!
08/03/2019

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La tua postura ti causa dolori..fatti aiutare a star meglio!!
04/03/2019

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Vi auguriamo un buon weekend dandovi alcune informazioni sempre utili..
22/02/2019

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Massaggio e mal di testa: il trattamento dei trigger points con la massoterapia è efficace nel trattamento di una cefalea cronica di tipo tensivo?

Lasciati trasformare dalle nostre mani esperte: contattaci per prenotare la tua consulenza.
11/02/2019

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Apriamo la settimana dandovi delle Fisionotizie..
04/02/2019

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La tendinopatia può risultare resistente al trattamento e spesso si ripresenta, ciò suggerisce che gli attuali approcci alla terapia sono subottimali.

Il Centro Fisioterapico Bettella Giuseppe ti aspetta con un pacchetto di massaggi dedicati alla prova costume.. prenota ...
29/01/2019

Il Centro Fisioterapico Bettella Giuseppe ti aspetta con un pacchetto di massaggi dedicati alla prova costume.. prenota per tempo!!

A volte il l'allenamento può non bastare! per vincere può servire l'aiuto di un fisioterapista. Per questo ci siamo noi!...
28/01/2019

A volte il l'allenamento può non bastare! per vincere può servire l'aiuto di un fisioterapista. Per questo ci siamo noi!

Lasciati guidare da mani esperte, ritrova il tuo benessere in poche sedute! Prenota la tua consulenza!
25/01/2019

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Oggi vogliamo condividere con voi una FISIONOTIZIA da leggere con attenzione, può riguardare tutti..
23/01/2019

Oggi vogliamo condividere con voi una FISIONOTIZIA da leggere con attenzione, può riguardare tutti..

Introduzione L’osteoartosi (OA) del ginocchio è la malattia artritica più comune, ma non esiste oggi un trattamento farmacologico convincente che influenzi la progressione del processo patologico. Ci sono molte ragioni per questo, compresa la mancanza di comprensione di ciò che guida il process...

Buone Feste a tutti!🎄🎉🥂
26/12/2018

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Contattaci per un pacchetto personalizzato..         #
17/12/2018

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Per una settimana all’insegna dello star bene.. ti invitiamo a passare nel nostro studio!!
26/11/2018

Per una settimana all’insegna dello star bene.. ti invitiamo a passare nel nostro studio!!

Sei impossibilitato a spostarti? Contattaci: un nostro professionista potrà effettuare le pratiche fisioterapiche al tuo...
22/11/2018

Sei impossibilitato a spostarti? Contattaci: un nostro professionista potrà effettuare le pratiche fisioterapiche al tuo domicilio! Non perdere tempo!!

Siamo a tua disposizione per aiutarti a risolvere le tue problematiche e per rimetterti in forma! Ti aspettiamo per un c...
16/11/2018

Siamo a tua disposizione per aiutarti a risolvere le tue problematiche e per rimetterti in forma! Ti aspettiamo per un consulto!

Fisioterapia riabilitativa e protesi all’anca. Notizie importanti. Leggi L’articolo!Mettere una protesi all’anca: a diff...
08/11/2018

Fisioterapia riabilitativa e protesi all’anca.

Notizie importanti. Leggi L’articolo!

Mettere una protesi all’anca: a differenza di quanto si possa immaginare l’impianto di una protesi d’anca rappresenta uno degli interventi di chirurgia più frequenti nel nostro paese: pensate che stiamo parlando di circa 70.000 protesizzazioni l’anno. Questo perché le patologie che comportano un’alterazione di quest’area sono numerose e molto frequenti, soprattutto dopo i 50 anni. Ci spiega il tutto il dott. Paolo Filippini, specialista in Ortopedia e traumatologia:
Quali patologie provocano la necessità di una protesi all’anca?
“Tutte le cosiddette coxoartrosi, per fare esempi concreti: l’artrosi, le malattie reumatiche, la displasia dell’anca, ma anche alcuni traumi possono causare una limitazione funzionale e dolore localizzato alle anche. Ciò determina un’impossibilità a camminare a lungo e compiere dei movimenti liberi e non dolenti del bacino. Praticare attività fisiche anche se non particolarmente impegnative (cosa fondamentale dopo la mezza età ndr) diventa impossibile. Anche salire e scendere le scale o allacciarsi le scarpe può diventare complesso. Quando la fisioterapia ed i farmaci non sono efficaci vi è indicazione alla sostituzione dell’articolazione dell’anca con un impianto protesico. L’ obiettivo dell’intervento è di ritrovare una ripresa delle normali attività quotidiane senza dolore, inclusa una blanda attività sportiva”.
L’intervento chirurgico di protesi d’anca (durata, ricovero, anestesia, post-operatorio)
L’intervento consiste nella rimozione dell’articolazione malata e della sua sostituzione con un materiale artificiale (leghe metalliche e materiali plastici e/o ceramiche), volta ad eliminare definitivamente il dolore persistente. Benché necessario, si tratta di un intervento chirurgico invasivo, che quindi molti pazienti tendono a rimandare, evitano, con ripercussioni importanti sulla qualità della vita, che non può che peggiorare. Ma in cosa consiste dunque l’intervento in questione? E’ effettivamente doloroso?
“Troppo spesso si assiste ad una grande disinformazione circa l’intervento di artroprotesi dell’anca. Abitualmente il paziente viene ricoverato il giorno precedente all’intervento per eseguire gli esami pre-operatori e la visita anestesiologica. Il giorno seguente il paziente viene accompagnato in sala operatoria dove rimarrà in tutto per circa 2 ore, durante le quali si preparerà all’intervento con l’anestesista, verrà operato e poi risvegliato. L’intervento può essere eseguito in anestesia periferica e sedazione o in anestesia generale. L’intervento chirurgico consiste nell’asportare la testa malata del femore che viene sostituita da una protesi articolata nel cotile applicato all’interno del bacino. I tempi di questa pratica mediamente non superano i 60 minuti. La ripresa funzionale dopo l’intervento è molto rapida. Si inizia nella stessa giornata dell’intervento la ginnastica a letto, poi il paziente assistito dai bastoni canadesi, si alza già dal secondo giorno post-operatorio e spesso dopo 7 – 8 giorni può lasciare il ricovero per tornare autonomamente al proprio domicilio”.
Per il dolore dovuto all’intervento chirurgico vengono usati nell’immediato post operatorio degli antidolorifici.
E’ necessaria la fisioterapia dopo l’intervento di protesi all’anca?
“Sì. E’ utile una breve fisioterapia mirante al recupero della corretta deambulazione che può essere svolta solitamente anche al domicilio del paziente. Dopo 3-6 mesi, secondo le peculiarità dei diversi pazienti, si possono riprendere a fare anche passeggiate lunghe ed impegnative, poi anche tennis ed altri sport similari”.
Va detto che la maggior parte delle strutture pubbliche (e private ovviamente) prevede dei periodi di ricoveri in centri fisioterapici convenzionati specifici volti alla riabilitazione, cioè al rapido raggiungimento della vita normale, ma tutto dipende dai singoli casi.
Esiste un’alternativa alle protesi all’anca?
Indubbiamente chi ci è passato è a conoscenza del fatto che l’alternativa alla protesi d’anca è il sopportare ulteriormente il dolore, ma è importante anche tranquillizzare, laddove questo non sia più fattibile:
“La protesizzazione dell’anca, che viene oggi eseguita con tecniche mininvasive, non è più un intervento da evitare o posticipare ad ogni costo, bensì rappresenta la soluzione di un grave problema che il paziente può affrontare serenamente”.
Benché rimanga sempre un intervento chirurgico con tutti i suoi rischi, di cui vi parleremo prossimamente.

Avere un fisioterapista di fiducia all'interno della propria società sportiva è importante.Leggete questo articolo.Fatto...
06/11/2018

Avere un fisioterapista di fiducia all'interno della propria società sportiva è importante.

Leggete questo articolo.

Fattori patogenetici associati al morbo di Osgood-Schlatter in calciatori maschi adolescenti.

l calcio è uno sport attualmente apprezzato in tutto il mondo e può essere giocato dall’infanzia fino all’età adulta. In quanto tale, il calcio è efficace nell’aumentare l’attività fisica di bambini e anziani. Tuttavia, i calciatori adolescenti soffrono di molti disturbi muscoloscheletrici derivanti da ripetuti stress biomeccanici. I bambini che sono attivi durante la crescita ossea possono sviluppare più siti di epifisite e molte lesioni sportive negli atleti adolescenti sono causate dalla fragilità architettonica dell’epifisi ossea, ad esempio, le lesioni dell’articolazione del gomito nei giocatori di baseball e le lesioni alle articolazioni del ginocchio nei calciatori.

Il morbo di Osgood-Schlatter (OSD), chiamata così dai medici che l’hanno descritta per la prima volta nel 1903, è un tipo di osteocondrosi. Il morbo di Osgood-Schlatter è l’apofisite da trazione risultante dalla contrazione ripetuta del muscolo quadricipite femorale nella tuberosità tibiale. L’inizio del morbo di Osgood-Schlatter è legato alle attività e alle prestazioni specifiche per lo sport come il calcio, il basket e la pallavolo. In particolare, il morbo di Osgood-Schlatter rappresenta la più alta incidenza di lesioni articolari del ginocchio nei calciatori maschi adolescenti. Fino ad oggi, i fattori patogeni che sono stati associati al morbo di Osgood-Schlatter negli atleti adolescenti includono l’aumento della tensione muscolare del quadricipite, mal allineamento della gamba e sviluppo di apofisite nella tuberosità tibiale. Tuttavia, questi rapporti si basano sui risultati di studi trasversali che indicano la funzione fisica e le caratteristiche di prestazione dopo l’insorgenza della malattia.

L’insorgenza della malattia di Sever, nota anche come apofisite calcaneale, si verifica in una fase evolutiva precedente rispetto all’OSD. Uno dei fattori di rischio dell’apofisite è l’aumento dell’attività; quindi, gli atleti adolescenti con malattia di Sever possono avere maggiori probabilità di sviluppare il morbo di Osgood-Schlatter. Per questo motivo, la conferma dell’esistenza della malattia di Sever può costituire un fattore di rischio per l’insorgenza del morbo di Osgood-Schlatter.

È stato riportato che l’entità del momento di estensione del ginocchio differisce tra la gamba di supporto e la gamba di spinta quando viene eseguito un tiro nel calcio. Lo spostamento all’indietro del centro di gravità (COG) durante il calcio aumenta il momento di estensione del ginocchio della gamba di supporto. Poiché i giocatori di calcio adolescenti cercano di usare la gamba destra e sinistra ugualmente durante il calcio, questo spostamento del COG e un maggiore momento di estensione della gamba di supporto può contribuire alla comparsa dell’OSD. Tuttavia, non è chiaro se un COG spostato all’indietro durante il calcio sia un fattore patogeno diretto nei calciatori adolescenti. L’obiettivo di questo studio è stato quello di esaminare i fattori patogenetici associati all’OSD in uno studio di coorte longitudinale valutando la funzione fisica, l’influenza della malattia di Sever e i risultati dell’analisi di calcio biomeccanico tridimensionale (3D).

Scopo

Per confermare questi fattori patogeni associati al morbo di Osgood-Schlatter in uno studio longitudinale per quanto riguarda la funzione fisica e le prestazioni.

Metodi

In questo studio, 37 ragazzi (età media, 10,2 ± 0,4 anni) sono stati reclutati da 2 squadre di calcio in una scuola elementare. Questo studio di coorte è stato condotto su un periodo di osservazione di 1 anno, con misurazioni registrate al basale, seguite da screening per il morbo di Osgood-Schlatter ogni 6 mesi. Le variabili valutate al basale includevano la funzione fisica (morfometria, flessibilità articolare e allineamento degli arti inferiori), presenza di malattia di Sever e movimento dei calci.

Risultati

I fattori patogeni associati all’OSD nella gamba di supporto dei calciatori adolescenti includevano l’altezza, il peso, l’indice di massa corporea, la tensione muscolare del quadricipite femorale nei piedi di appoggio e di supporto, la tenuta del muscolo gastrocnemio, la rigidità del muscolo soleo e l’arco longitudinale mediale nella gamba di supporto. Altri fattori includevano una diagnosi della malattia di Sever e la distanza dal malleolo laterale della fibula della gamba di supporto al centro di gravità durante il calcio.

Conclusione

L’insorgenza del morbo di Osgood-Schlatter è risultata influenzata da molti fattori, tra cui lo stadio di sviluppo, gli attributi fisici e l’apofisite preesistente. In particolare, una diagnosi di malattia di Sever e lo spostamento all’indietro del centro di gravità durante l’atto del calciare hanno aumentato il rischio di insorgenza successiva di OSD, suggerendo che questi fattori sono molto importanti come possibile focus per gli interventi.

Indirizzo

Ponte San Nicolò
35020

Orario di apertura

Lunedì 08:30 - 12:00
15:00 - 19:30
Martedì 08:30 - 12:00
15:00 - 19:30
Mercoledì 08:30 - 12:00
15:00 - 19:30
Giovedì 08:30 - 12:00
15:00 - 19:30
Venerdì 08:30 - 12:00
15:00 - 19:30
Sabato 08:30 - 12:00

Telefono

049 8961029

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La nostra storia

Il Centro Fisioterapico Giuseppe Bettella opera nel territorio di Padova dal 1985. Da sempre dà importanza alle persone, le aiuta a stare meglio e le cura con professionalità.

E’ in continuo aggiornamento sia nell’ ambito strumentale che professionale per dare la massima soddisfazione al cliente e andare incontro a tutte le sue esigenze.

Molteplici sono i servizi offerti:


  • Visite specialistiche: fisiatra, ortopedico, consulenze neurochirurgiche, medicina del lavoro