12/06/2020
Tecnica Bowen
Il tocco che sblocca le tensioni. E ridà energia
Arriva dall'Australia questa tecnica dolce ed efficace, indicata per affrontare molti problemi legati alla postura e allo stress. Messo a punto da Thomas Bowen negli anni ‘70, è basato su piccoli tocchi che lavorano su punti chiave della muscolatura e dei legamenti tendinei, fornendo lo stimolo per riportare il corpo in equilibrio.
Quali sono i benefici.
Come viene praticato.
Il Bowen, o Bowtech®, è un trattamento che viene eseguito in specifiche aree lungo tutto il corpo e consiste in una serie di tocchi, molto delicati, alternati a pause di 2-3 minuti durante le quali la persona che riceve il trattamento viene lasciata riposare comodamente sul lettino.
I tocchi sono sempre leggeri, mai manipolativi, perchè lo scopo del trattamento è quello di trasmettere un input che viene raccolto dai recettori del sistema nervoso e portato immediatamente al cervello. È proprio qui, nel cervello, che noi andiamo a stimolare quella che i naturopati chiamano “vis medicatrix”, cioè la capacità di guarigione che ogni corpo possiede e che è strettamente legata alla propria forza vitale.
Lo scopo del Bowen è quindi quello di stimolare il corpo a ritrovare la propria armonia psicofisica attraverso l’autoguarigione.
Per quali problemi è adatto?
Il Bowen può essere utilizzato per ogni tipo di problematica, da quella più prettamente fisica a quella emotiva o psicologica.
Può essere efficace su molti dei malesseri che ci troviamo ad affrontare quotidianamente: disagi posturali, dolori muscolari, ossei, articolari e nevralgici, problemi legati all’apparato respiratorio, a stomaco e intestino.
È indicato anche per le patologie legate all’apparato riproduttivo: se lo si pratica in gravidanza rende meno doloroso il parto, mentre al momento della nascita, in caso di difficoltà, può essere risolutivo, ma esiste anche una specifica procedura per facilitare il concepimento. Si è rivelato molto utile anche per bambini e neonati, il trattamento li aiuta a tranquillizzarsi e spesso a placare il dolore legato alle coliche.
Viene utilizzato dagli sportivi per risolvere in tempi brevi le eventuali lesioni, non a caso: Tom Bowen ha ideato questo metodo proprio osservando il modo in cui venivano trattati i giocatori di football infortunati. Se poi si guarda alla sfera emotiva, l’esperienza ha dimostrato che il Bowen aiuta a fare chiarezza tra i propri pensieri ed emozioni, a dare la giusta priorità ed importanza ai problemi da affrontare e a ciò che può essere fonte di stress.
Quali risultati si ottengono?
Lo scopo, ovviamente, è quello di aiutare la persona a risolvere il disagio che l’ha spinta a rivolgersi ad un operatore. Per ottenere questo risultato l’operatore non fa un’azione diretta ma chiede semplicemente al corpo di manifestare i disagi, di esprimere le ragioni alla base del problema e di reagire allo scopo di guarire, va da sé che ogni persona reagisce in modo proprio, nei propri tempi e nelle proprie modalità.
Posto che in linea generale la persona percepisce un profondo rilassamento durante il trattamento, si possono verificare reazioni tra le più disparate, sia di tipo emotivo, mentale che fisico. Di norma dopo i primi tocchi il “paziente” ha dei segnali rivelatori, gli vengono alla mente fatti, situazioni o sensazioni che aiutano a rivelare la ragione dello stato si trova. Il corpo riconosce il Bowen come un linguaggio primordiale, che risale ancora al tempo in cui era un feto, e si sente perciò libero di esprimersi, attraverso dei dolori o dei disagi.
Sono proprio questi che richiamano l’attenzione dell’operatore sulle strutture che necessitano di essere trattate. Al termine della seduta generalmente la persona percepisce un diffuso benessere, si sente più corretta nella postura e dichiara di sentirsi bene.
Quante sedute ci vogliono per ottenere dei risultati?
La risposta è molto soggettiva, nei tempi e nei modi. Il suggerimento è di sottoporsi al trattamento non appena si è avuto un trauma o si presenta un problema, in modo tale da non dare il tempo al corpo di instaurare processi compensativi e rendere la guarigione più veloce. Molto spesso poche sedute, 4 o 5, sono sufficienti per alleviare o risolvere definitivamente la maggior parte dei disturbi, siano essi di natura strutturale piuttosto che funzionale; in alcune situazioni, soprattutto quando la problematica è complessa e ormai radicata, possono essere necessari più trattamenti. I risultati che si ottengono in genere, durano a lungo.