
07/10/2025
𝐃𝐨𝐭𝐭𝐨𝐫𝐞, 𝐥𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐢𝐥 𝐯𝐚𝐜𝐜𝐢𝐧𝐨 𝐚𝐧𝐭𝐢𝐧𝐟𝐥𝐮𝐞𝐧𝐳𝐚𝐥𝐞?
Ve lo racconto con una storia vera, di gennaio 2024.
Ero di turno in uno dei Pronto Soccorso Pediatrici dove lavoravo raramente, freddo e lontano da casa.
Ero “montato” alle ore 17:00 e stavo visitando nell’ambulatorio PS che si trovava all’interno del reparto di pediatria, come è consuetudine negli ospedali periferici.
Verso le 19:00 mi chiama un papà: suo figlio di 18 mesi ha febbre alta dalla sera prima, è stato visitato dalla propria Curante in tarda mattinata la quale ha sospettato una forma influenzale.
Il papà mi chiama perché il bimbo, dopo aver assunto l’ibuprofene, l’aveva vomitato con tutta la cena.
Consiglio quindi di ridarlo, restando a disposizione.
Vado avanti con le mie visite in ambulatorio PS dove, oltre il 90% dei casi, sono codici bianchi differibili all’indomani. Un classico.
Verso le 21:00 mi chiamano dal PS centrale: 𝒃𝒂𝒎𝒃𝒊𝒏𝒐 𝒅𝒊 2 𝒂𝒏𝒏𝒊 𝒄𝒐𝒏 𝒅𝒊𝒔𝒑𝒏𝒆𝒂, 𝒄𝒐𝒅𝒊𝒄𝒆 𝒓𝒐𝒔𝒔𝒐!
Penso al solito broncospasmo acuto.
Penso al solito codice rosso assegnato impropriamente, ma sono conscio di trovarmi in un ospedale periferico e dell'inevitabile effetto che fa, all'infermiere di triage, un bambino che respira male.
Penso che probabilmente potrò “portarmelo” in reparto e gestirlo al meglio lì, semmai dopo un bell’aerosol.
Mentre faccio questi pensieri sto correndo giù per le scale. Dal PS centrale mi separano 2 piani e un lungo corridoio nell'interrato.
Quando arrivo in Shock Room la situazione mi appare inizialmente tranquilla: il bambino è sì dispnoico, ma la saturazione non è pessima e risponde bene alla somministrazione di poco ossigeno e del broncodilatatore già avviato in aerosol, il colorito è roseo, ha gli occhi aperti.
Ha gli occhi aperti ma risponde poco agli stimoli. La glicemia è buona, ipotizziamo possa avere in corso una crisi epilettica non convulsiva e decidiamo di somministrare la terapia del caso, senza beneficio.
Per sostenere il circolo stiamo infondendo liquidi.
Nel sospetto di una meningo-encefalite somministriamo antibiotico e antivirale.
La TAC encefalo risulta negativa (nella norma).
Gli esami del sangue depongono invece per una grave infezione (aveva 74.000 GB/mm3!).
Probabilmente non si tratta “solo” di una convulsione febbrile complessa.
Tutto sembra però consentirci di poter attendere "tranquillamente" il trasporto, che sta arrivando.
Finché non peggiora rapidamente dal punto di vista respiratorio e gli anestesisti procedono all’intubazione, senza difficoltà.
Le vie aeree sono stabilizzate. Un bene, in vista del trasporto.
Dopo un quarto d'ora circa, come un fulmine a ciel sereno, 𝒂𝒔𝒊𝒔𝒕𝒐𝒍𝒊𝒂: arresto cardiaco.
Avviamo la rianimazione avanzata senza perdere un istante. Siamo nel posto giusto al momento giusto. Massaggio cardiaco, ventilazione, farmaci. Niente può andare storto.
E invece sì.
Dopo 45 minuti di rianimazione di alta qualità, nessun segnale di ripresa. Nessuna risposta di quel cuoricino alle manovre e ai farmaci. Nemmeno transitoria. Nemmeno una volta.
Non ci capacitiamo che possa essere successo. Cosa è andato storto?
Eppure tutte le verifiche fatte e rifatte durante la rianimazione non avevano evidenziato alcun buon motivo per cui quel cuoricino non dovesse ripartire.
Diagnosi? Encefalite fulminante da Influenza A + adenovirus.
Una combo che, nella scarsa letteratura presente, ho visto essere particolarmente aggressiva.
Un bambino di 18 mesi, di base sano, mi è morto davanti agli occhi nel giro di un paio d’ore a causa di una infezione per la quale, la vaccinazione, l’avrebbe quasi certamente salvato.
𝐃𝐨𝐭𝐭𝐨𝐫𝐞, 𝐥𝐞𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐢𝐥 𝐯𝐚𝐜𝐜𝐢𝐧𝐨 𝐚𝐧𝐭𝐢𝐧𝐟𝐥𝐮𝐞𝐧𝐳𝐚𝐥𝐞?
ASSOLUTAMENTE SÌ!
Il vaccino è 𝐫𝐚𝐜𝐜𝐨𝐦𝐚𝐧𝐝𝐚𝐭𝐨 per tutti i bambini nella fascia 6 mesi-6 anni (e ai fragili oltre quella età, come anche agli ultra 60enni).
Raccomandato significa che noi pediatri dovremmo raccomandarlo, non suggerirlo timidamente.
Saranno disponibili 2 tipologie di vaccino:
- spray nasale, vivo attenuato: per bambini di almeno 2 anni;
- intramuscolo: dai 6 mesi.
La prima volta sono previste 2 dosi a distanza di circa 1 mese una dall’altra, una sola dose dall’inverno successivo in poi.
Se l’encefalite fulminante è evento raro (ne sono descritte diverse in letteratura, ma non quella che vi ho raccontato che purtroppo è rimasta in bozza e non per mia scelta) l’influenza causa spesso febbre alta per svariati giorni (anche 8-10) e può complicarsi in polmonite interstiziale con necessità di ossigeno.
Che per me sarebbe già abbastanza.
Dott. Giorgio Cuffaro
Immagine: https://onlinelibrary.wiley.com/doi/book/10.1002/9781119716181