
20/08/2025
‘Viviamo in una società che è culturalmente ed economicamente fondata sul detrimento dell’altro, sull’istigazione all’insicurezza, sulla corrosione progressiva della stima in se stessi. Sono convinto che ciascuno di noi sia un miracolo vivente, nella sua forza, nelle sue debolezze, nella sua grandezza, persino nelle piccolezze e meschinità che compie, inconsapevolmente, per paura o per solitudine. Il mondo intorno a noi è spietato: devi essere magro, bello, veloce, di successo, ricco, in forma, felice, sano ecc.
Devi pagare ogni giorno di più per avere ogni giorno qualcosa in meno. Se ciascuno capisse che va bene così come è, e che così come è merita rispetto, ricchezza, dignità e felicità, saremmo nell’età dell’Oro. Ed è lì che stiamo ritornando! Tutto ciò che è fuori dal Dharma si sta sbriciolando rapidamente. Se non siamo buoni, solidali e gentili gli uni con gli altri, non c’è futuro per noi. Molti falsi maestri fanno leva sul bisogno degli altri per nutrire con quelle loro energie il proprio ego mostruoso, dicendo che gli altri sono addormentati o peggio ancora morti che camminano. Chi non ha rispetto per la vita e la dignità altrui non ne merita. Per fortuna, i tempi stanno cambiando molto in fretta. Ciascuno è sul suo cammino alla velocità che può sostenere e che ha scelto: il rispetto è il principio dei principi. Ognuno si sta risvegliando al suo miracolo interiore: nessuno ha bisogno di niente. Non di cure, perché non si guarisce mai dalla vita. Non di falsi maestri, perché è meglio soli che male accompagnati.
Non di medici, psicologi e specialisti, specie televisivi, perché solo se c’è un vero problema è bene chiedere aiuto. E il problema di molti è pensare che il proprio equilibrio, raggiunto a fatica e con grandi sforzi, sia per qualche motivo sbagliato; che ciò che va bene agli altri debba essere buono per forza anche per sé; che non c’è nulla che non vada bene in noi e che il nostro problema è molto spesso non accorgerci di non avere alcun vero problema.’
Di Gabriele Policardo