Dr Andrea Iengo Psicologo Psicoterapia Breve Strategica Online

Dr Andrea Iengo Psicologo Psicoterapia Breve Strategica Online Psicologo Psicoterapeuta formato presso il Centro di Terapia Strategica

Per molte persone, l’estate è relax. Per altre… è ansia.Più tempo libero, meno routine. Più possibilità, meno controllo....
03/04/2025

Per molte persone, l’estate è relax. Per altre… è ansia.

Più tempo libero, meno routine. Più possibilità, meno controllo. E il DOC sa infilarsi proprio lì, dove manca una struttura chiara.

Il problema non è solo il caldo o i ritmi sballati. È il pensiero che “l’estate porta scompiglio”, che “qualcosa andrà storto”, che “non sarò all’altezza”.

In terapia lavoriamo proprio su questo: non sul calendario, ma sul modo in cui leggiamo ciò che ci aspetta. Non possiamo cambiare le stagioni, ma possiamo cambiare il modo in cui le affrontiamo.

🌿 Se anche per te l’estate è più fonte di agitazione che di leggerezza, sappi che è possibile prepararsi. E alleggerire il carico mentale… prima che inizi davvero.

Instagram (singolo post):

☀️ Estate: per alcuni è libertà. Per altri, è confusione.

La mente perde riferimenti. Il DOC si fa più forte. Ma non sei costretto a viverla così.

🌿 L’arte di rallentare: tra senso di colpa e libertà 🌿Viviamo in una società che premia la produttività, il multitasking...
25/03/2025

🌿 L’arte di rallentare: tra senso di colpa e libertà 🌿

Viviamo in una società che premia la produttività, il multitasking e l’essere sempre impegnati. Ma cosa succede quando, per scelta o per circostanze, ci troviamo con più tempo libero?

Molti di noi sognano giornate senza orari rigidi, momenti da dedicare alle proprie passioni e la possibilità di gestire il proprio tempo con maggiore libertà. Eppure, quando arriva questa opportunità, il senso di colpa bussa alla porta: “Sto facendo abbastanza?” “Me lo merito?” “Cosa penseranno gli altri?”

💡 E se imparassimo a vivere il tempo libero senza ansia?
🔹 Accogliere il cambiamento come un’opportunità, non come una perdita di controllo
🔹 Dare valore anche ai momenti di pausa, senza sentirsi “inutili”
🔹 Scoprire nuove abitudini che nutrono il benessere, senza il bisogno di essere sempre performanti

Il tempo non va solo riempito, ma vissuto con intenzione. E tu, riesci a goderti i momenti di pausa senza sensi di colpa?

Condividi la tua esperienza nei commenti! 💬✨

"Non guarderò film thriller" "Eviterò di prendere in mano i coltelli" "Non passerò vicino al balcone" Ti suona familiare...
22/03/2025

"Non guarderò film thriller" "Eviterò di prendere in mano i coltelli" "Non passerò vicino al balcone" Ti suona familiare? L'evitamento può sembrare una soluzione, ma in realtà rafforza le tue paure. La chiave non è fuggire dai pensieri intrusivi, ma imparare ad affrontarli con gli strumenti giusti. Dal DOC si può uscire, un passo alla volta.

Hai mai notato che più cerchi di controllare l'ansia, più questa ritorna? È come un'onda che si alza e si abbassa: quand...
20/03/2025

Hai mai notato che più cerchi di controllare l'ansia, più questa ritorna? È come un'onda che si alza e si abbassa: quando esegui un rituale (come lavarti le mani o controllare la porta), l'ansia scende momentaneamente, ma torna più forte dopo pochi minuti. La ricerca ci mostra qualcosa di sorprendente: se resisti alla compulsione, l'ansia inizialmente sale più in alto, ma poi scende naturalmente a livelli più bassi di prima. È come attraversare una tempesta: il momento peggiore dura circa un'ora, ma poi arriva la calma. E questa volta dura davvero.

Ti è mai capitato di avere pensieri che consideri "inaccettabili" e che proprio per questo motivo non riesci a toglierti...
17/03/2025

Ti è mai capitato di avere pensieri che consideri "inaccettabili" e che proprio per questo motivo non riesci a toglierti dalla testa?
Questo è un meccanismo psicologico molto comune che spesso passa inosservato, ma che può trasformare semplici pensieri in vere e proprie ossessioni.
Ecco alcuni esempi:

Sogni il tuo ex e che state bene insieme → "Non posso accettarlo"
Sogni di lasciare il tuo fidanzato → "Non posso accettarlo"
Pensi che il tuo ragazzo non ti manchi → "Non posso accettarlo"
Baci il tuo ragazzo e pensi ad un'altra persona → "Non posso accettarlo"

Cosa succede in questi casi? Quando etichettiamo un pensiero come "inaccettabile", la nostra mente lo contrassegna come qualcosa da monitorare attentamente. È come mettere un allarme su quel pensiero specifico.
Paradossalmente, più tentiamo di sopprimere o allontanare questi pensieri, più essi acquisiscono forza e persistenza. È il fenomeno che in psicologia chiamiamo "effetto dell'orso bianco" (provate a non pensare a un orso bianco per i prossimi 60 secondi e vedrete cosa accade).
Quando rifiutiamo di accettare un pensiero:

Lo rendiamo più rilevante per la nostra mente
Aumentiamo l'ansia associata ad esso
Creiamo un ciclo di controllo ossessivo
Rafforziamo involontariamente proprio ciò che vogliamo evitare

La vera libertà psicologica non sta nel controllare i nostri pensieri, ma nell'apprendere a osservarli con curiosità e senza giudizio. Accettare un pensiero non significa approvarlo o agire di conseguenza - significa semplicemente riconoscere che è presente, permettergli di esistere e di passare naturalmente.
Ricorda: i nostri pensieri non sono fatti, non sono azioni, e non definiscono chi siamo. Sono solo eventi mentali transitori, come nuvole nel cielo della nostra mente.
La prossima volta che ti sorprendi a etichettare un pensiero come "inaccettabile", prova invece a dirgli: "Ti vedo, pensiero. Sei qui e va bene così". Potresti scoprire che, privato dell'urgenza di essere combattuto, quel pensiero perde gran parte del suo potere.
E tu, quali pensieri hai etichettato come "inaccettabili" nella tua vita?

Hai mai avuto l'impressione che più cerchi soluzioni per il tuo problema, più finisci per sentirti perso e confuso?Spess...
14/03/2025

Hai mai avuto l'impressione che più cerchi soluzioni per il tuo problema, più finisci per sentirti perso e confuso?
Spesso, quando stiamo male, vogliamo risolvere tutto immediatamente. Cambiamo specialisti, terapie, trattamenti… e finiamo per sentirci peggio di prima.

E se la soluzione fosse fermarsi un attimo?
Seguire un solo percorso, ma con pazienza e senza aspettarsi miracoli immediati. Spesso è proprio l'urgenza di guarire che ci impedisce di stare meglio.

Prova a rifletterci: quale strada stai percorrendo? Stai cercando soluzioni veloci o stai dando al tuo corpo e alla tua mente il tempo di guarire davvero?

Ti è mai successo di percepire dolori intensi dopo aver vissuto un momento di forte stress o ansia?Immagina di avere un ...
12/03/2025

Ti è mai successo di percepire dolori intensi dopo aver vissuto un momento di forte stress o ansia?
Immagina di avere un crampo improvviso che ti blocca, un dolore forte che ti manda in panico. Poi l'ansia cresce, e quel dolore, in realtà, si moltiplica. Non sai più se è reale o frutto del tuo cervello in allarme.

È vero, a volte il nostro corpo somatizza le emozioni e le preoccupazioni. La tensione psicologica si trasforma in contratture muscolari, dolore, e disagio fisico.
Ma ecco la buona notizia: riconoscere questa connessione è già il primo passo verso il cambiamento.

Hai mai considerato che il tuo dolore possa essere amplificato dall'ansia? Se ti riconosci in questa descrizione, prova a rallentare e osservare: forse il problema non è solo nel tuo corpo.

Hai mai avuto un dolore che non riesci a spiegare e che nessun medico sembra comprendere fino in fondo?Magari hai girato...
11/03/2025

Hai mai avuto un dolore che non riesci a spiegare e che nessun medico sembra comprendere fino in fondo?
Magari hai girato specialisti, fatto esami, cambiato continuamente terapia, ma niente sembra funzionare. E a un certo punto la confusione diventa paura, la paura diventa ossessione, e il dolore non è più solo fisico: è un pensiero costante che paralizza la tua vita quotidiana.

Il nostro cervello, quando è in ansia, amplifica tutto. Può sembrare assurdo, ma il dolore fisico può aumentare proprio a causa della paura che abbiamo di sentirlo.
Come si esce da questo loop? Fermandosi. Scegliendo una strada e seguendola con calma, senza la fretta di cambiare continuamente.

Ti riconosci in questa situazione? Non restare nel dubbio, prenditi un momento per riflettere: forse ciò di cui hai davvero bisogno è interrompere questo circolo vizioso.

Il bisogno di confessare: quando la morale diventa una prigioneSe ti senti obbligato a confessare ogni pensiero o azione...
10/03/2025

Il bisogno di confessare: quando la morale diventa una prigione

Se ti senti obbligato a confessare ogni pensiero o azione che, secondo i tuoi criteri, potrebbe essere sbagliata, potresti non essere semplicemente una persona onesta, ma un prigioniero di una rigidità morale eccessiva.

Nel DOC, il bisogno di confessare nasce proprio da questo: un senso di colpa che non si basa su errori reali, ma su un’asticella morale posizionata troppo in basso. Se fosse a un livello “ragionevole”, proveresti senso di colpa per cose che oggettivamente lo meritano. Ma quando si abbassa troppo, anche il più piccolo pensiero fuori posto diventa un crimine da espiare.

E così, finisci in un circolo vizioso: pensi qualcosa → ti senti in colpa → senti il bisogno di confessare → ottieni un sollievo momentaneo → il ciclo ricomincia.

Ma la soluzione non è confessare tutto, sperando di liberarsi dall’ansia. È imparare a mettere in discussione l’asticella e capire che avere un pensiero non significa essere colpevoli di qualcosa.

Forse, invece di confessare, dovresti iniziare a chiederti: questa colpa è reale o è solo un'illusione creata dalla mia rigidità morale?

Comunicare non è solo dire la veritàQuando hai un pensiero fastidioso, magari qualcosa che non vorresti avere, il primo ...
09/03/2025

Comunicare non è solo dire la verità

Quando hai un pensiero fastidioso, magari qualcosa che non vorresti avere, il primo istinto potrebbe essere condividerlo col partner per sentirti “onesto” o “trasparente”. Ma cosa succede dopo?

Se dici al tuo partner “oggi mentre eravamo a pranzo ho pensato al mio ex”, la sua domanda non sarà “perché hai pensato al tuo ex?”, ma “perché hai deciso di dirmelo?”. Ed ecco che il problema si sposta su un altro piano, creando fraintendimenti inutili.

Chi soffre di DOC spesso si sente spinto a confessare ogni minimo pensiero per placare l’ansia, senza considerare l’impatto che avrà su chi ascolta. E se il partner non ha mai sentito parlare di DOC, la sua reazione sarà quella di chi non capisce il bisogno di esternare pensieri fugaci e senza conseguenze.

Ecco perché è utile coinvolgere chi ci sta accanto nel percorso terapeutico. A volte basta una chiacchierata con uno specialista per chiarire dinamiche che, altrimenti, rischiano di essere interpretate nel modo sbagliato.

Comunicare non è solo “dire tutto”. È anche considerare l’effetto che le nostre parole avranno su chi ci ascolta.

Pensieri e impulsi: amici o nemici?Se un giorno mi sveglio e provo attrazione per qualcuno che non è il mio partner, dov...
08/03/2025

Pensieri e impulsi: amici o nemici?

Se un giorno mi sveglio e provo attrazione per qualcuno che non è il mio partner, dovrei preoccuparmi? No. Eppure, spesso confondiamo pensiero e azione, trattandoli come se fossero la stessa cosa.

Pensare una cosa non significa necessariamente volerla fare. Un'attrazione non è un tradimento, così come immaginare di mollare tutto e trasferirsi ai Caraibi non significa che domani sarai su un volo di sola andata.

Il problema non è l’impulso, ma l’idea che vada "combattuto" a tutti i costi. E qui caschiamo in una trappola mentale: se per tradire serve provare attrazione per qualcun altro, non significa che provare attrazione implichi il tradimento. È una condizione necessaria, ma non sufficiente.

Eppure, chi ha un pensiero ossessivo-compulsivo spesso mette tutto sullo stesso piano. Ma la soluzione non è reprimere o combattere i pensieri: è accettarli. E lasciarli lì, senza farci la guerra.

Lo stesso vale per qualsiasi contenuto mentale: accogliere, osservare e andare avanti.

Riflessione e Approfondimento sulla TerapiaI nostri pensieri e le nostre emozioni non nascono solo da ciò che viviamo “l...
07/03/2025

Riflessione e Approfondimento sulla Terapia

I nostri pensieri e le nostre emozioni non nascono solo da ciò che viviamo “là fuori”, ma anche da come il nostro cervello elabora e immagina queste esperienze. Ecco perché a volte un semplice pensiero negativo può provocare reazioni intense, come se stessimo affrontando una reale minaccia:
-Circuiti Condivisi: Studi di neuroimaging mostrano che le stesse aree cerebrali coinvolte nelle esperienze reali si attivano anche quando immaginiamo vividamente un evento.
-Amigdala e Risposta Emotiva: L’amigdala, importante per la gestione di paura e ansia, risponde non solo a situazioni concrete, ma anche a scenari che costruiamo mentalmente.
-Neuroplasticità: Più ripetiamo un pensiero (positivo o negativo), più rafforziamo il circuito che lo sostiene. Il nostro cervello si adatta a ciò su cui ci concentriamo.

Il punto fondamentale? Scegli con cura dove posare la tua attenzione. Se continuiamo a dare spazio a paure e convinzioni infondate, la nostra mente finisce per “ingannarsi” e reagire di conseguenza. Fermarsi, annotare i pensieri e scegliere di concentrarsi sul momento presente può aiutare a riportare equilibrio e benessere.

Ricorda, la tua realtà interiore è fortemente influenzata dalle immagini e dai pensieri che nutri giorno dopo giorno.

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Portici

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Martedì 15:30 - 19:00
Mercoledì 15:30 - 19:00
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