03/02/2023
MA PERCHÉ FAI ARTI MARZIALI?
Sicuramente molti praticanti si sono sentiti rivolgere questa domanda. Tante persone, infatti, non si capacitano del fatto che si possa fare questa scelta e mantenerla per molti anni, spesso per tutta la vita.
Alcuni pensano, magari, che esistono tante attività più “ricreative” o meno impegnative delle arti marziali; non vengono minimamente sfiorati dall’idea che, chi abbraccia una disciplina marziale, non lo fa per caso, per capriccio e, molto spesso, neanche per imparare a difendersi.
La maggior parte di coloro che decidono di dedicarsi a una disciplina marziale, lo fanno (alcune volte inconsapevolmente) perché sono alla ricerca… della “migliore versione di se stessi”.
Chi sceglie di praticare un’arte marziale non è pertanto attratto dalle più svariate forme di movimento, magari di moda, che sempre più di continuo sforna il mercato del fitness.
Un neofita si accosta a una disciplina marziale perché in essa vi vede racchiuso un universo affascinante e variegato. Un mondo dove filosofia, cultura, stile di vita e tecnica del movimento “finalizzato” si fondono mirabilmente. Si tratta di intraprendere un percorso duro e impegnativo, attraverso il quale, però, possono essere coltivate molte delle proprie potenzialità, ma anche esorcizzati molti dei propri timori, risolte molte debolezze caratteriali. Tutto questo perché un’arte marziale racchiude la complessa natura di palestra del corpo, disciplina del carattere e della mente, arte del movimento e, ovviamente, scienza e tecnica dell’autodifesa. Un'arte marziale tradizionale, infatti, forgia la volontà, nutre l’intelligenza corporea, esalta la concentrazione mentale, prepara al confronto interpersonale, ed accresce il benessere fisico.
Quindi, chi entra in un dojo per restarci, lo fa perché perché è alla ricerca di risposte concrete a bisogni reali e personali; perché è spinto dal legittimo desiderio di crescita che c'è in ognuno di noi. Chi pratica lo fa quindi per “migliorarsi”, ma anche – ed è bene sottolinearlo – per “stare meglio”, con gli altri e, soprattutto, con se stesso.