Dottoressa Francesca Cugurullo Medico Chirurgo Ginecologia e Ostetricia

Dottoressa Francesca Cugurullo Medico Chirurgo Ginecologia e Ostetricia Visite ginecologiche. Pap test. Ecografia pelvica transaddominale e transvaginale. Visite ostetriche. Incontinenza. Sterilità. Contraccezione. Diatermocoagulazione.

Ecografia ostetrica I, II, III trimestre 3D (Bitest, Morfologica, Accrescimento). IVG. Dirigente Medico Ospedale Civile Alghero (SS). Pronto soccorso. Sala parto. CTG. Interventi ginecologici. Tagli cesarei. Servizio di ecografia ginecologica e ostetrica. Amniocentesi. Interruzione volontaria di gravidanza.

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14/07/2025

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17/06/2025

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Ritenzione urinaria

La ritenzione urinaria è definita come l’incapacità a svuotare completamente la vescica a causa di alterazioni a carico dello sfintere uretrale o del muscolo detrusore con la conseguente formazione del cosiddetto globo vescicale per accumulo dell’urina normalmente prodotta dai reni fino a trattenere volumi di urina molto elevati (>2000ml). Si parla di ritenzione urinaria acuta quando si presenta improvvisamente ed è accompagnata da dolore e dalla incapacità di svuotare la vescica anche se piena, mentre si parla di ritenzione urinaria cronica quando il fenomeno è quasi sempre indolore in presenza di ristagno vescicale.

Cause

La ritenzione urinaria è una complicanza che si verifica in diverse condizioni patologiche, le quali sono comunemente classificate in:

•ostruttive
•infettive
•infiammatorie
•farmacologiche
•neurologiche
•complicanze post-operatorie
•gravidanza
•traumi

Cause ostruttive di ritenzione urinaria

Nell’uomo le cause ostruttive di ritenzione urinaria possono essere individuate nell’ipertrofia prostatica benigna, nei calcoli, nella stenosi uretrale e/o nelle neoplasie prostatiche.

Per la donna, invece, si parla di prolasso degli organi pelvici, masse pelviche, utero retroverso.

In entrambi può essere dovuta a calcoli, neoplasie della vescica, tumori gastrointestinali o retro peritoneali, stenosi uretrali.

Cause infettive/infiammatorie di ritenzione urinaria

Le cause infettive e/o infiammatorie più comuni sono le prostatiti acute infettive solitamente dovute a germi gram-, malattie infettive a trasmissione sessuale, herpes simplex, vulvovaginiti e processi infiammatori a carico dell’apparato urogenitale.

Cause farmacologiche di ritenzione urinaria

Tra i farmaci che possono causare ritenzione urinaria vi sono i farmaci anticolinergici, farmaci simpaticomimetici, oppioidi e anestetici, FANS e antidepressivi.

Il normale funzionamento della vescica dipende da una complessa interazione tra cervello, sistema nervoso autonomo e i nervi periferici che innervano la vescica e l’uretra; i meccanismi che si interpongono fra queste interazioni possono causare ritenzione urinaria e la cosiddetta “vescica neurogena”, che può essere la causa sia della ritenzione che, più frequentemente, dell’incontinenza urinaria.

Altri fattori che possono causare ritenzione urinaria

Complicanze post operatorie, gravidanza (l’utero retroverso può dare ritenzione urinaria), complicanze post-parto (può presentarsi a seguito di parto cesareo), travaglio prolungato, anestesia peridurale, traumi addominali con interessamento della vescica, ecc.

Ritenzione urinaria e catetere vescicale

Indipendentemente dalla causa sottostante, la ritenzione urinaria si verifica quando il paziente non è in grado di urinare e il ristagno vescicale supera i 400ml.

In letteratura il volume del ristagno vescicale varia da 150 a 600ml. In questo caso è opportuno il cateterismo vescicale seguito dal trattamento della causa.

Il posizionamento del catetere vescicale è indicato per:

•monitoraggio della diuresi delle 24 ore
•interventi chirurgici complessi
•interventi chirurgici urologici
•ritenzione urinaria con ristagno >1000ml

Una volta posizionato, il catetere vescicale dovrebbe essere rimosso prima possibile, perché l’incidenza di infezioni urinarie correlate al catetere è molto elevata e grava pesantemente sull’ospedalizzazione, sulla qualità della vita della persona e sui costi sanitari.

Diagnosi precoce di ritenzione urinaria

La diagnosi precoce è molto importante in quanto le complicanze associate ad interventi ritardati possono portare allo sviluppo di alterazioni delle vie urinarie fino a gravi danni renali.

In molti studi è stato evidenziato che una corretta valutazione del ristagno vescicale attraverso l’ecografia pelvica è fondamentale per determinare il volume urinario residuo e prevenire le complicanze della ritenzione urinaria nei soggetti a rischio. Se la ritenzione è < 1000ml può essere indicato il cateterismo intermittente.

Dovrebbero essere identificati precocemente i soggetti a rischio di sviluppare ritenzione urinaria per prevenire sia gli eventuali danni renali, alle vie urinarie e alla vescica che le infezioni urinarie: pazienti in età avanzata, anamnesi di patologie prostatiche, alterazioni della minzione pregresse, infezioni urinarie ricorrenti, alterazioni dello stato cognitivo, patologie neurologiche.

Inoltre bisogna sottolineare che l’eliminazione urinaria è una funzione che coinvolge la sfera più intima della persona per cui, oltre alle cause patologiche, bisogna valutare attentamente gli aspetti psicologici e comportamentali; è importante che l’infermiere garantisca il più possibile le condizioni ottimali per la persona.

Accertamenti ed interventi

•Accertare la quantità, la frequenza e l’aspetto delle urine
•Accertare il modello di eliminazione del soggetto, storia di precedenti problemi urinari
•Monitorare i parametri vitali e il bilancio idrico
•Verificare la presenza di edemi periferici
•Registrare gli intervalli tra le minzioni e misurare il volume urinario
•Eseguire la palpazione e la percussione della zona sovra pubica
•Chiedere al paziente se avverte dolore, senso di pienezza, difficoltà ad urinare
•Valutare attraverso l’ecografia pelvica il volume residuo di urina nella vescica ed eseguire il cateterismo (se indicato) rispettando la tecnica asettica
•Decomprimere la vescica moderatamente
•Controllare il peso corporeo ogni giorno
•Se possibile far urinare il paziente in posizione eretta
•Garantire il più possibile la privacy
•Effettuare manovre che possono facilitare la minzione
•Educare il paziente a riconoscere segni e sintomi di distensione della vescica e riduzione della diuresi
•Educare il paziente a riconoscere segni e sintomi di infezione del tratto urinario.

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17/06/2025

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🖤🖤🖤MICROCHIMERISMO FETALEIl microchimerismo fetale è uno scambio bidirezionale di cellule tra madre e feto durante la gr...
12/06/2025

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MICROCHIMERISMO FETALE

Il microchimerismo fetale è uno scambio bidirezionale di cellule tra madre e feto durante la gravidanza, con cellule fetali che transitano nel corpo materno e viceversa. Questo fenomeno, in cui cellule fetali si stabilizzano nei tessuti materni, può avere importanti implicazioni sulla salute di entrambi.

Elaborazione:

Scambio cellulare:

Durante la gravidanza, le cellule fetali attraversano la barriera placentare e migrano nel sangue e nei tessuti della madre. Questo fenomeno è chiamato microchimerismo materno-fetale.

Significato clinico:

Le cellule fetali nella madre possono persistere per un periodo di tempo dopo la nascita, anche per anni. Si pensa che il microchimerismo possa avere un ruolo nella tolleranza immunitaria e nello sviluppo di malattie autoimmuni.

Implicazioni per la madre:

La presenza di cellule fetali nel corpo materno è stata associata a diversi effetti, tra cui la possibile influenza sull'immunodeficienza materna.

Implicazioni per il feto:

Il microchimerismo materno-fetale può anche influenzare lo sviluppo del feto.

Esempio:

Ad esempio, in caso di gravidanza successiva, cellule fetali del figlio precedente potrebbero essere trasmesse al nuovo feto.

Ricerca in corso:

La ricerca sul microchimerismo è in corso per comprendere meglio i suoi effetti sulla salute della madre e del feto, e per valutare possibili applicazioni terapeutiche.

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12/06/2025

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𝐏𝐚𝐩𝐢𝐥𝐥𝐨𝐦𝐚𝐯𝐢𝐫𝐮𝐬: 𝐨𝐩𝐞𝐧 𝐝𝐚𝐲 𝐯𝐚𝐜𝐜𝐢𝐧𝐚𝐥𝐢 𝐝𝐞𝐝𝐢𝐜𝐚𝐭𝐢 𝐚𝐢 𝐠𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐢𝐬𝐬𝐢𝐦𝐢 𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐥𝐨

💉💊E’ tempo di open day vaccinale nella Asl di Sassari contro il Papillomavirus: entra così nel vivo il progetto “Hpv…e tu?” che a fine maggio ha visto coinvolti 400 studenti delle scuole primarie della provincia di Sassari in un’attività di sensibilizzazione e informazione sull’importanza del Vaccino anti Hpv.

👉Tra Alghero,Ozieri e Sassari la Asl di Sassari ha organizzato per il mese di giugno tre giornate dedicate agli open day vaccinali e alla prevenzione dell'infezione da Papillomavirus umano (HPV). Tre giornate di vaccinazione ad accesso diretto e gratuito, rivolti ai ragazzi e alle ragazze dagli 11 anni in su, ma non solo.

📌Gli open day si svolgeranno secondo il seguente calendario:
𝟏𝟒 𝐠𝐢𝐮𝐠𝐧𝐨: 𝐀𝐥𝐠𝐡𝐞𝐫𝐨, dalle ore 0 9.30 alle 13.30 e dalle 14.00 alle 16.30
𝟐𝟏 𝐠𝐢𝐮𝐠𝐧𝐨: 𝐎𝐳𝐢𝐞𝐫𝐢, dalle ore 09.30 alle 13.30 e dalle 14.00 alle 16.30
𝟐𝟖 𝐠𝐢𝐮𝐠𝐧𝐨: 𝐒𝐚𝐬𝐬𝐚𝐫𝐢, dalle ore 09.30 alle 13.30 e dalle 14.00 alle 16.30

📣“Per sensibilizzare le famiglie e i giovani sull'importanza delle vaccinazione, abbiamo avviato un progetto innovativa che punta ad unire scuola, istituzioni sanitarie e famiglie, con l’obiettivo di promuovere la cultura e l’importanza della prevenzione, in modo da favorire un’adesione consapevole alla vaccinazione”, dichiara il commissario della Asl di Sassari, 𝐏𝐚𝐨𝐥𝐨 𝐓𝐚𝐮𝐫𝐨.

👩‍⚕️“Vaccinarsi e’ un segno di grande responsabilità che siamo certi che i giovani e le famiglie non si faranno scappare: abbiamo a disposizione un vaccino sicuro che protegge da diverse forme tumorali ma anche da infezioni, utile sia per il sesso femminile che per quello maschile”, spiega 𝐀𝐧𝐧𝐚 𝐁𝐮𝐫𝐫𝐮𝐧𝐢, direttrice del Servizio di igiene e sanità pubblica della Asl di Sassari.

Per leggere la notizia integrale puoi consultare il link
https://www.asl1sassari.it/papillomavirusopen-day-vaccinali-dedicati-ai-giovanissimi-e-non-solo/

DEPRESSIONE POST PARTUM La depressione post partum è una condizione seria che colpisce le donne dopo il parto e che si d...
05/06/2025

DEPRESSIONE POST PARTUM

La depressione post partum è una condizione seria che colpisce le donne dopo il parto e che si differenzia dal "baby blues", un periodo di transizione più comune e meno grave. La depressione post partum si caratterizza per sintomi più intensi e persistenti, che possono durare anche per diversi mesi e influenzare notevolmente il benessere della madre e il suo rapporto con il bambino.

Cause e fattori di rischio:

La depressione post partum può essere causata da diversi fattori, tra cui:

Alterazioni ormonali:

Le drastiche fluttuazioni ormonali dopo il parto possono contribuire allo sviluppo della depressione.

Fattori psicologici e sociali:

Lo stress legato al nuovo ruolo di madre, la mancanza di supporto sociale e del partner, la difficoltà nel gestire il bambino e la presenza di eventi stressanti possono aumentare il rischio di depressione post partum.

Storia personale di depressione:

Le donne che hanno sofferto di depressione in passato hanno una maggiore probabilità di sviluppare depressione post partum.

Problemi di salute:

Alcune condizioni mediche o problemi durante la gravidanza possono aumentare il rischio di depressione post partum.

Sintomi:

I sintomi della depressione post partum possono variare da persona a persona, ma spesso includono:

Umore depresso:

Sensazione di tristezza, sconforto, vuoto e mancanza di interesse per le attività quotidiane.

Ansia e irritabilità:

Ipersensibilità, difficoltà a controllare la rabbia, ansia e agitazione.

Problemi di sonno e appetito:

Disturbi del sonno, cambiamenti nell'appetito e difficoltà a concentrarsi.

Sentimenti di colpa e inadeguatezza:

Sensazione di non essere all'altezza del ruolo di madre e di non essere in grado di prendersi cura del bambino.

Pensieri autolesionistici o suicidari:

In alcuni casi, la depressione post partum può portare a pensieri di morte o autolesionismo.

Trattamento:

Il trattamento della depressione post partum può includere:

Psicoterapia:

La psicoterapia, in particolare la terapia cognitivo-comportamentale, può aiutare le donne a gestire i sintomi della depressione e a sviluppare strategie per affrontare le sfide della maternità.

Farmaci antidepressivi:

In alcuni casi, i farmaci antidepressivi possono essere prescritti per aiutare a controllare i sintomi della depressione.

Supporto psicologico e sociale:

Il supporto da parte del partner, dei familiari e degli amici può essere fondamentale per aiutare le donne a superare la depressione post partum.

Importante:

Se si sospetta di soffrire di depressione post partum, è fondamentale consultare un medico o uno psicologo. La depressione post partum può essere trattata efficacemente, ma è importante riconoscere i sintomi e chiedere aiuto in tempo.

Cosa fare se hai paura di avere la depressione post partum:

Parla con il tuo medico o ostetrico:

Riconosci i sintomi e parlane con i tuoi professionisti sanitari.

Rivolgiti a uno psicologo:

La psicoterapia può essere di grande aiuto per gestire i sintomi e sviluppare strategie per affrontare la situazione.

Cerca il supporto del tuo partner e dei tuoi familiari:

Il supporto emotivo è fondamentale per superare la depressione.

Non vergognarti di chiedere aiuto:

La depressione post partum è un problema serio, ma non sei sola. Ci sono molti servizi di supporto disponibili.

Sii paziente con te stessa:

Il recupero dalla depressione post partum richiede tempo e pazienza. Non aspettarti di guarire subito, ma sii fiduciosa nel tuo percorso di guarigione.

🖤🖤🖤SUPPORTO PARTNER IN GRAVIDANZADurante la gravidanza, il ruolo del partner è fondamentale e multifaccettato. Include s...
05/06/2025

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SUPPORTO PARTNER IN GRAVIDANZA

Durante la gravidanza, il ruolo del partner è fondamentale e multifaccettato. Include supporto emotivo, fisico e pratico per la futura mamma, oltre a un coinvolgimento attivo nella preparazione al parto e nella futura genitorialità.

Elaborazione dettagliata:

Supporto emotivo:

La gravidanza può essere un periodo di cambiamenti emotivi per la donna, e il partner può fornire un sostegno rassicurante e empatico. Essere presenti, ascoltare i dubbi e le preoccupazioni, e condividere le emozioni rafforza il legame di coppia.

Supporto fisico:

Il partner può aiutare con le faccende domestiche, offrendo un supporto pratico per alleggerire la vita quotidiana della futura mamma.

Preparazione al parto:

La preparazione al parto può includere la partecipazione a corsi preparto insieme, per imparare insieme tecniche di respirazione e rilassamento, e per affrontare al meglio il momento del parto.

Supporto durante il parto:

Il partner può offrire conforto, supporto e assistenza durante il travaglio e il parto, offrendo un punto di riferimento e una presenza rassicurante per la futura mamma.
Supporto nella futura genitorialità:
Il partner può essere coinvolto nella preparazione del nursery, nella scelta dei prodotti per il bambino e nella pianificazione della futura vita familiare.

Comunione di obiettivi e decisioni:

La coppia può condividere le scelte relative alla gravidanza, al parto e alla futura genitorialità, rafforzando il legame e la collaborazione.

In sintesi, il partner svolge un ruolo cruciale nella gravidanza, fornendo supporto emotivo, fisico e pratico, e partecipando attivamente alla preparazione al parto e alla futura genitorialità.

🖤🖤🖤PIANTO IN GRAVIDANZA Piangere in gravidanza senza motivo è abbastanza normale. I cambiamenti ormonali dell'organismo ...
05/06/2025

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PIANTO IN GRAVIDANZA

Piangere in gravidanza senza motivo è abbastanza normale. I cambiamenti ormonali dell'organismo vanno ad alterare anche i meccanismi che regolano l'umore. Inoltre, anche a livello psicologico la donna si prepara all'arrivo del figlio con tutta una serie di dubbi e paure che possono sorgere, in particolare se si è in attesa del primo bambino. Di seguito spieghiamo perché può capitare di sentirsi tristi o di scoppiare in lacrime all'improvviso per un qualsiasi banale avvenimento.

Il percorso di cambiamento che viene avviato con l'inizio della gravidanza può portare la donna ad avere stati emotivi di maggiore vulnerabilità come irritabilità, sbalzi d'umore, tristezza, crisi di pianto, suggestionabilità. Questa situazione è del tutto normale e serve alla futura mamma per concentrarsi su se stessa, per conoscere meglio il suo modo di rispondere alle modificazioni radicali in corso di gravidanza, ma anche nella prospettiva del futuro assetto mentale di madre, ovvero per prepararsi, con maggiore disponibilità, alla lettura delle emozioni del bambino.

Il problema sorge però se tali stati emotivi sono frequenti, si protraggono nel tempo e condizionano in modo significativo il funzionamento e la qualità di vita. In questi casi potrebbero essere segnali precoci di una sofferenza che richiede l'attenzione da parte di una figura specialistica.

Piangere durante il primo trimestre di gravidanza

Il primo trimestre di gravidanza è quello più delicato sia a livello fisico che mentale per la futura madre. Verso la sesta settimana la produzione di ormoni è a pieno ritmo e questo provoca sintomi simili alla sindrome premestruale. Nei primi tre mesi di gestazione, molte donne si sentono alternativamente depresse, irritabili, piene di aspettative e vicine alle lacrime.

Episodi di pianto durante la gravidanza sono comuni e si stima che il 10-15% delle donne abbia sperimentato crisi di pianto nel corso dei nove mesi, soprattutto nel primo trimestre per merito del progesterone.

🖤🖤🖤NERVOSISMO IN GRAVIDANZA La gravidanza è un momento particolare che espone a molteplici cambiamenti sotto ogni punto ...
05/06/2025

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NERVOSISMO IN GRAVIDANZA

La gravidanza è un momento particolare che espone a molteplici cambiamenti sotto ogni punto di vista. Durante la gestazione tutte le emozioni sono amplificate ma i sentimenti negativi e ansiogeni, soprattutto il nervosismo in gravidanza, devono essere ben monitorati perché stress e ansia possono compromette il benessere della mamma e del bambino.

Si può parlare di nervosismo della gestante quando si riscontri un’alterazione nella percezione di tutto ciò che la mamma recepisce. Gli sbalzi ormonali e le continue tensioni a cui la gravidanza normalmente espone, sottopongono la mamma a cambiamenti repentini, gran parte involontari.

Il nervosismo in gravidanza può assumere forme e manifestazioni diverse ma, in virtù dell’intimo rapporto che viene a crearsi tra la mamma ed il figlio, sono tutte ugualmente percepibili dal bambino che potrebbe negativamente risentirne.

La forte incidenza dello stress sullo stato della gravidanza è dovuta al cortisolo, ovvero l’ormone dello stress la cui produzione aumenta in condizioni particolari di tensione psico-fisica, quale può essere quello a cui una donna gravida è esposta. L’eccessiva produzione di cortisolo comporta una serie di disfunzioni i cui effetti potrebbero interessare sia la mamma che il bambino.

Nascita prematura.

Una mamma con un eccessivo nervosismo in gravidanza va più facilmente incontro ad un parto prematuro. I danni che la nascita pretermine può provocare al bambino sono diversi e di gravità differente. In caso di prematurità grave, tra i casi più frequenti troviamo l’incompleto sviluppo dei polmoni (con conseguenti problemi respiratori) e le malattie cardiache.

Inoltre lo stress aumenta il rischio di preeclampsia, ovvero una complicazione della gravidanza dovuta all’ipertensione della mamma.

Disturbi comportamentali.

Le donne che soffrono di nervosismo in gravidanza hanno più probabilità di mettere alla luce bambini con problemi comportamentali, che possono consistere nell’iperattività oppure nel mancato sviluppo del senso di autocontrollo.

Inoltre, una forte esposizione agli ormoni dello stress incide sulle capacità manuali del bambino che non solo saranno sviluppate in età tardiva rispetto alla norma, ma anche in maniera del tutto singolare (ad esempio utilizzerà la mano destra esclusivamente per alcune attività e la mano sinistra per certe altre azioni).

Riduzione difese immunitarie.

Il nervosismo in gravidanza abbassa le difese immunitarie della mamma aumentando il rischio di contrarre infezioni che renderebbero la gravidanza difficile. Di riflesso, è compromesso anche il sistema immunitario del bambino che nei primi anni di vita potrebbe essere maggiormente esposto ad infezioni e malattie.

Nascita sotto peso.

Anche le problematiche salutari legate alla nascita sotto peso espongono il bambino ad una serie di pericoli sin dal momento della nascita, tra questi i problemi respiratori, intestinali e difetti cardiaci.

Alterazioni delle funzionalità placentari.

Affrontare la gravidanza in una condizione di costante stress compromette le normali funzionalità della placenta. Una disfunzione placentare potrebbe arrecare danni al sistema neurologico del bambino e\o determinare una nascita sotto peso, dovuta proprio ad una cattiva alimentazione.

Indirizzo

Porto Torres

Orario di apertura

Lunedì 16:00 - 20:00
Martedì 16:00 - 20:00
Mercoledì 16:00 - 20:00
Giovedì 16:00 - 20:00
Venerdì 16:00 - 18:00

Telefono

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