28/04/2025
Il mio lutto è solo mio.
Certi giorni sto guarendo e alcuni giorni mi rompo di nuovo...
Ed è che il duello non è una linea retta né una scala che sale e un giorno finisce.
Non c'è un ultimo gradino dove tutto va tutto bene, non funziona così.
È più che altro una spirale, una che mi trascina senza preavviso tra ricordi caldi e freddi fitti di assenza. A volte penso di andare avanti, di respirare meglio, di poter ridere senza sentirmi in colpa, di alzarmi con la sensazione che la vita vada avanti e che, in qualche modo, io continuo con lei, ma all'improvviso qualcosa mi tocca l'anima in modo inaspettato: una canzone, un odore, una frase che hai detto, e poi crollo di nuovo.
Sto crollando come se il tempo non fosse passato, come se la ferita si fosse riaperta con la stessa brutalità del primo giorno.
E lì, nella penombra della notte, dove il mondo dorme ma io no, dove l'assenza diventa più grande della stanza, capisco che questo dolore è mio. Che non ci sono mappa, scorciatoie, formule universali, che ognuno vive la propria perdita con il peso esatto del proprio amore. Mi hanno detto che il tempo guarisce tutto... ma la verità è che il tempo non guarisce, il tempo insegna, insegna a camminare con l'assenza, a respirare con il dolore, a ricordare senza annegare. Non si tratta di dimenticare, si tratta di integrare, di trasformare la ferita in qualcosa che fa meno male, in qualcosa che, anche se brucia, permetta di andare avanti.
Non ci sono regole nel lutto, ci sono giorni in cui posso parlare di te senza rompermi, e altri in cui anche pronunciare il tuo nome mi distrugge e va bene, perché questo è il mio lutto, e lo vivo a modo mio. Perché solo chi ha amato profondamente comprende la grandezza di questo vuoto.
Ma so anche che non sono parcheggiato al buio, so che c'è una luce, anche se debole e distante. Perché se qualcosa mi ha insegnato questo lutto è che l'assenza fa male, ma non cancella l'amore e quell'amore, quello che ancora abita in me, è quello che mi spinge a continuare.
Oggi non so se sto guarendo o se mi sto rompendo di nuovo, ma sono ancora qui, avanzando nella mia spirale, ricostruendomi tra nostalgie e ricordi.
Perché la vita non si ferma, e anche se mi fa male, nemmeno io lo farò.
Fernando di Sandi