Dott.Filippo Franco - Oculista a Portomaggiore FE

Dott.Filippo Franco - Oculista a Portomaggiore FE Medico-Chirurgo, Specialista in Oftalmologia, Chirurgia del segmento anteriore, Chirurgia Rifrattiva e Diagnosi e terapia dello Strabismo

 Z come Zoster oftalmico.1. Il virus Herpes Zoster può colpire la prima branca del nervo trigemino, ovvero quella oftalm...
30/08/2020



Z come Zoster oftalmico.

1. Il virus Herpes Zoster può colpire la prima branca del nervo trigemino, ovvero quella oftalmica. In caso di riattivazione (fuoco di Sant'Antonio) si può avere eruzione cutanea dolorosa con vescicole intorno all'occhio e in alcuni casi può essere interessato anche il bulbo oculare.

2. La diagnosi è clinica e di basa sull'aspetto caratteristico delle lesioni cutanee.

3. La terapia può avvalersi di farmaci antivirali locali o sistemici, ma la risoluzione è di fatto spontanea.

 V come Vitreo, distacco posteriore.1. E' la separazione del vitreo (sostanza gelatinosa prevalentemente a base di acqua...
23/08/2020



V come Vitreo, distacco posteriore.

1. E' la separazione del vitreo (sostanza gelatinosa prevalentemente a base di acqua) dalla retina. Si verifica in seguito a fenomeni di degenerazione vitreale che si verificano con l'età. I sintomi tipici sono le miodesopsie (le "mosche volanti") e talvolta fosfeni (flash luminosi).

2. E' sempre meglio eseguire una visita di controllo oculistica al momento della comparsa dei sintomi, per verificare che il distacco di vitreo non abbia determinato lesioni a livello della retina adiacente, come fori o rotture.

3. Non esiste terapia; eventuali lesioni retiniche invece richiedono immediato trattamento laser.

 U come Uveite.1. Le uveiti sono infiammazioni della tonaca vascolare dell'occhio (uvea); si manifestano in vario modo, ...
15/08/2020



U come Uveite.

1. Le uveiti sono infiammazioni della tonaca vascolare dell'occhio (uvea); si manifestano in vario modo, dal calvo visivo, all'arrossamento oculare, alla fotofobia (fastidio alla luce). Nella metà dei casi non si individua la causa, nella restante parte sono legate a infezioni o malattie autoimmuni.

2. La diagnosi si basa sull'esame con lampada a fessura e a volte su esami del sangue specialistici.

3. La terapia dipende dalla causa e si basa su collirio e/o farmaci per os.

T come Trombosi venosa retinica.1. Si tratta dell'occlusione della vena centrale della retina o di una delle sue ramific...
09/08/2020

T come Trombosi venosa retinica.

1. Si tratta dell'occlusione della vena centrale della retina o di una delle sue ramificazioni, con conseguente compromissione più o meno grave dell'acuita visiva.
Tra i fattori di rischio ricordiamo l'ipertensione, il diabete, l'uso di contraccettivi orali e a livello oculare il glaucoma.

2. La diagnosi si basa sull'esame del fondo dell'occhio.
A completamento sono utili un OCT per verificare l'eventuale presenza di edema maculare e una fluorangiografia a distanza di qualche settimana per verificare la perfusione della retina periferica.

3. La terapia si basa sulla iniezione di farmaci intravitreali e sulla fotocoagulazione laser della periferia della retina.

 S come Strabismo.1. Per strabismo si intende quella condizione in cui gli assi visivi dei due occhi non sono orientati ...
02/08/2020



S come Strabismo.

1. Per strabismo si intende quella condizione in cui gli assi visivi dei due occhi non sono orientati contemporaneamente verso lo stesso punto di fissazione (gli occhi guardano in due direzioni diverse. Ne esistono di varie tipologie in base alla direzione della deviazione (vedi foto).

2. Per la diagnosi sono necessarie una visita ortottica e una oculistica, con l'esecuzione di specifici esami che valutano la funzione dei muscoli oculari e gli eventuali difetti di vista presenti.

3. La terapia è diversa a seconda del tipo di strabismo: si va dell'occlusione di uno dei due occhi all'uso di specifici occhiali, fino all'intervento chirurgico sui muscoli oculari.

 R come Retinopatia diabetica.1. La retinopatia diabetica è una delle cause più importanti di cecità a livello mondiale....
25/07/2020



R come Retinopatia diabetica.

1. La retinopatia diabetica è una delle cause più importanti di cecità a livello mondiale. I principali fattori di rischio sono l'età di insorgenza del diabete e la glicemia.
La patologia può variare da quadri asintomatici a quadri con severa diminuzione della acuità visiva per comparsa di edema maculare, emovitreo (sanguinamento di neovasi anomali all'interno del corpo vitreo), distacco di retina trazionale, glaucoma neovascolare.

2. In caso di diagnosi di diabete è necessario un periodico controllo oculistico, con frequenza diversa a seconda della severità del quadro clinico. L'oculista può prescrivere esami complementari quali OCT (tomografia ottica computerizzata, per uno studio molto preciso della macula) o fluorangiografia (per analizzare i vasi sanguigni della retina e l'ischemia retinica).

3. La terapia si basa innanzitutto sullo stretto controllo della malattia a livello sistemico, a cui si possono aggiungere, quando necessario, iniezioni intravitreali (per l'edema maculare) e laser trattamenti retinici (se presente ischemia retinica).
In casi avanzati con emovitreo o distacco retinicio trazionale è necessario l'intervento di vitrectomia.

 Q come Quarto nervo cranico, paralisi.1. Il quarto nervo cranico, detto anche trocleare, innerva uno dei muscoli ocular...
19/07/2020



Q come Quarto nervo cranico, paralisi.

1. Il quarto nervo cranico, detto anche trocleare, innerva uno dei muscoli oculari estrinseci, in particolare il muscolo grande obliquo.
Può essere facilmente ricordato come il "muscolo della lettura e delle scale", in quanto è quello più implicato nello sguardo in basso e verso il naso. In caso di paralisi del quarto nervo cranico si ha un deficit del muscolo grande obliquo, con visione doppia in senso verticale. Per compensare questa diplopia il paziente tende ad assumere una posizione anomala del capo, con testa inclinata dal lato opposto rispetto a quello del muscolo paretico.

2. La diagnosi è clinica, osservando la posizione del capo del paziente ed effettuando specifici esami ortottici.

3. La terapia si basa, quando possibile, sull'uso di particolari lenti prismatiche, ma in casi di deviazione oculare molto pronunciata è necessario procedere chirurgicamente.

 P come Pterigio.1. Lo pterigio è una proliferazione di tessuto congiuntivale che protrude verso la cornea. La localizza...
11/07/2020



P come Pterigio.

1. Lo pterigio è una proliferazione di tessuto congiuntivale che protrude verso la cornea. La localizzazione più frequente è quella nasale. Può essere dovuto all'eccessiva esposizione alle radiazioni UV e, se molto esteso, può provocare l'insorgenza di astigmatismo o riduzione dell'acuitá visiva.

2. La diagnosi è clinica, in quanto lo pterigio è visibile anche a occhio n**o.

3. La terapia è chirurgica, anche se la recidiva si può verificare dal 30 al 50% dei casi. Nel caso di pterigio molto estesi con compromissione centrale della cornea può essere necessaria una cheratoplastica lamellare (trapianto corneale a spessore parziale).

 O come Oftalmopatia tiroidea.1. L’oftalmopatia tiroidea (OTA) è una patologia autoimmunitaria caratterizzata da infiamm...
05/07/2020



O come Oftalmopatia tiroidea.

1. L’oftalmopatia tiroidea (OTA) è una patologia autoimmunitaria caratterizzata da infiammazione dei tessuti orbitari, con conseguente esoftalmo (protrusione del bulbo oculare) e alterazioni della motilità oculare. Colpisce soprattutto le donne tra i 40 e i 60 anni e si associa maggiormente alla malattia di Graves (una forma di ipertiroidismo). Può causare ulcere corneali, danni compressivi al nervo ottico, diplopia per interessamento della muscolatura oculare estrinseca.

2. La diagnosi si basa in primo luogo sulla rilevazione di ipertiroidismo alle analisi del sangue, sebbene l'OTA possa precede il quadro sistemico della malattia di Graves. L'oftalmologo dovrà eseguire controlli periodici con valutazione dell'acuità visiva, del campo visivo, della motilità oculare, dell'ispessimento dei muscoli oculari estrinseci mediante ecografia orbitaria.

3. La terapia richiede un approccio multidisciplinare comprendente l'endocrinologo, il chirurgo maxillo-facciale, l'oculista e l'ortottista: dapprima bisogna regolarizzare il profilo ormonale tiroideo; successivamente si può passare alla riduzione dell'esoftalmo e alla gestione degli eventuali disturbi della motilità oculare.

 N come Neurite ottica.1. E' una infiammazione del nervo ottico, di solito monolaterale. La maggior parte dei casi deriv...
28/06/2020



N come Neurite ottica.

1. E' una infiammazione del nervo ottico, di solito monolaterale. La maggior parte dei casi deriva da una patologia demielinizzante, in particolare dalla sclerosi multipla, ma può essere dovuta anche a malattie infettive o autoimmunitarie sistemiche (ad esempio il Lupus Eritematoso sistemico). Si manifesta con calo visivo anche molto importante; si può associare lieve dolore oculare, che si accentua con i movimenti degli occhi.

2. La diagnosi si avvale della misurazione dell'acuità visiva, dell'esame del fondo dell'occhio (che può essere del tutto normale!), dell'esecuzione di un campo visivo e successivamente di una risonanza magnetica.

3. La terapia viene gestita in collaborazione con il neurologo e si avvale in prima istanza di alte dosi di cortisone per vai endovenosa.

 M come Maculopatia.1. La degenerazione maculare legata all’età (DMLE) è una delle maggior cause di severa riduzione vis...
20/06/2020



M come Maculopatia.

1. La degenerazione maculare legata all’età (DMLE) è una delle maggior cause di severa riduzione visiva nei soggetti di età superiore ai 65 anni. È una patologia che colpisce la porzione centrale della retina, la macula, sede della visione distinta. Può essere secca o essudativa e nelle forme evolute porta alla formazione di uno scotoma centrale.

2. A casa si può eseguire un test semplice (griglia di Amsler, vedi figura): la visione di linee distorte può essere indicativa di una patologia coinvolgente la macula. Test diagnostici più precisi e importanti per determinare il tipo di maculopatia includono: esame oftalmoscopico del fondo oculare, fluorangiografia (FAG), l’angiografia al verde di indocianina (ICG) e la tomografia ottica a luce coerente (OCT e Angio Oct).

3. La terapia consiste nella eliminazione di fattori di rischio quali il fumo di sigaretta per la forma secca e in periodiche iniezioni intraoculari di farmaci antiangiogenetici in caso di forma essudativa, in modo da inibire la formazione dei vasi sanguigni anomali tipici di questa forma di maculopatia.

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