20/08/2025
“Buongiorno, vorrei parlare di mia figlia.
Ha scatti di rabbia, non ascolta, ogni giorno è una battaglia e non so più cosa fare con lei.
Come stiamo io e il papà? Bhè le cose non vanno molto bene.
In realtà vanno molto male.
Sì, però il problema è lei che non ascolta.
Cosa c’entra che io non voglio che il papà la veda, è ovvio, le fa mangiare sempre schifezze e non riesce a starci neanche dieci minuti senza accendere la televisione.
Insomma, mi fa prendere un colpo questa bambina.
È capricciosa e testarda, piange e urla.
Perché vuoi sapere che rapporto ho con mia madre?
Non capisco, comunque io con lei non parlo, come del resto con tutta la mia famiglia, sono degli stronzi.
Possiamo però parlare di mia figlia?
È insopportabile e ho bisogno che tu mi aiuti a capire come farmi ascoltare”
I nostri figli portano sempre a galla i nostri problemi, nessun bambino nasce con comportamenti e modi di fare pre-stabiliti ma questi sono l’esito dell’ambiente a cui è esposto: emotivo, relazionale, affettivo e comunicativo.
Quando un bambino ci mostra delle criticità, dovremmo ringraziarlo per avercele mostrate e da lì, partire da noi stessi per risolverle.
L’unico vero problema dei bambini siamo noi, ammetterlo è il più potente atto educativo, capace di curare e guarire.