14/11/2024
Dopo quasi due anni mi ritrovo a scrivere di scuola, diritto allo studio ed insegnanti di sostegno. È quasi una ricorrenza; un rituale consolidato, prevedibile e ineluttabile, come il movimento di un pendolo che puntualmente, allo scoccare della prima campanella dell’anno scolastico, si fa trovare nella stessa posizione dell’anno precedente. Perché sì, il problema delle insegnanti di sostegno per i bambini diversamente abili non è mai stato risolto alla radice; il famoso algoritmo di assegnazione e le metodiche di chiamata degli/delle insegnanti di sostegno sono meccanismi che un anno sembrano funzionare bene e l’altro un po’ meno bene. Quello che, da fuori, potrebbe ridursi ad un semplice meccanismo di “domanda e offerta” in realtà è un qualcosa di molto intricato e complesso. Si, perché dietro ogni richiesta di sostegno da parte delle scuole, ci sono calcoli di ore da quantificare, graduatorie da rispettare, bilanci da far quadrare e ingranaggi delle pubbliche amministrazioni da far girare. Ma soprattutto, cosa che gli altri anni ho sempre sottovalutato, dietro tutto questo ci sono delle “persone”, in carne ed ossa, che lavorano, che si impegnano (chi più, chi meno, come succede nelle migliori famiglie) e che LEGITTIMAMENTE vivono la propria vita privata e professionale facendo scelte che, direttamente o indirettamente, si possono ripercuotere sul meccanismo di cui sopra, in uno dei più classici “Effetto Farfalla” di Edward Lorenz. Ed è per questo che alcune volte, a NOI genitori di bambini speciali, non resta altro da fare che deporre le armi e osservare il susseguirsi degli eventi, sperando solo che tutto vada per il meglio.
Quest’anno, dopo un inizio incerto, alla piccola Ginevra, che frequenta l’ultimo anno di Scuola Elementare presso l’IC Madonna Assunta, è stata assegnata una bravissima insegnante di sostegno che la bimba aveva già conosciuto e con cui aveva già lavorato negli anni precedenti in maniera molto proficua. È inutile dire che la notizia della nomina, a poche settimane dall’inizio della scuola, ci fece immenso piacere, considerata la professionalità dell’insegnante, la continuità didattica che si prospettava ed il rapporto di amore e fiducia