
17/10/2024
Si può abitare tutto nel cuore?
Da giorni Facebook mi ricorda di non pubblicare stranamente da tanto. Mi sollecita ad interagire con questo profilo, al fine di vivacizzare il mio lavoro, data la registrata immobilità e la conseguente poca visibilità.
Devo ringraziarlo. Perchè in effetti è proprio così che mi sento da mesi.
Com'è difficile abitare le evoluzioni delle nostre storie, sballottolati tra chi e cosa amiamo, odiamo, invidiamo, in compagnia di meravigliose certezze e di tanti fastidiosi dubbi.
Com'è indaginoso provare a stare al passo con le crepe dell'anima e con le scosse del corpo, in un'epoca dove è una bella impresa capire quali siano i nostri reali scenari di vita, soprattutto interiore.
Com'è doloroso provare a guardarsi dentro, tentando di essere un po' pazienti con noi stessi, nella nostra solitudine e in mezzo agli altri. Il tutto mentre le giornate corrono.
Com'è disarmante desiderare pure visibilità, non avendo idea di cosa sia, quando facciamo di tutto per nascondere ferite e sogni, a cominciare da noi stessi.
Ma com'è confortante sentirsi tanto effervescenti in quello che gli altri ci rimandano come immobilità.
E allora, che respiro può essere a volte sospendere la doverosa quotidianità e provare ad accarezzare ciò che accade davvero, dentro e fuori di noi!?
Si può abitare tutto nel cuore?
Probabilmente, provarci pare un buon esercizio
Almeno per me