Dott. Cristiano Pacetti - Psicologo, Psicoterapeuta.

Dott. Cristiano Pacetti - Psicologo, Psicoterapeuta. Laurea in Psicologia (n°3656 Ordine degli Psicologi della Toscana), Specializzazione quadriennale i

“Hai messo i bicchieri nella lavastoviglie nel modo sbagliato!”Lo conosciamo bene, quel brivido fastidioso che ci attrav...
22/07/2025

“Hai messo i bicchieri nella lavastoviglie nel modo sbagliato!”

Lo conosciamo bene, quel brivido fastidioso che ci attraversa quando qualcuno ci corregge. Che sia per come parcheggiamo, per un’opinione che abbiamo espresso… o, peggio ancora, quando ci fanno notare che forse abbiamo torto. E allora ci irrigidiamo, ci arrabbiamo, ci mettiamo sulla difensiva. Perché ammettere di aver sbagliato, diciamolo, è una roba che non ci viene proprio spontanea.

Eppure, secondo la psicologia, la capacità di riconoscere i propri errori e mettere in discussione le proprie convinzioni si chiama umiltà intellettuale – ed è una delle doti più preziose che possiamo sviluppare.

🔍 Le ricerche lo confermano: chi possiede questa capacità pensa in modo più critico, è meno dogmatico, più aperto, più curioso… e, guarda caso, ha relazioni personali molto più sane. Non è che queste persone amano sbagliare – semplicemente hanno imparato a non viverlo come una minaccia al proprio valore.

🧠 Come si coltiva questa (difficilissima) arte?
• Si comincia facendo attenzione a come reagiamo quando qualcuno ci contraddice.
• Si può chiedere feedback a chi ci conosce: “Secondo te, quando discutiamo, tendo a chiudermi o riesco ad ascoltare?”
Spoiler: spesso ci sentiamo molto aperti… ma non sempre dall’altra parte si percepisce la stessa cosa.

La psicoterapeuta Nedra Glover Tawwab dice una cosa semplice e bellissima:

“Riconoscere di aver sbagliato offre grandi opportunità per rafforzare la fiducia.”

Pensateci: chi ci piace davvero frequentare? Quello che “ha sempre ragione” o quello con cui ci si può confrontare davvero, senza la sensazione di dover fare a botte con l’ego?

🎯 Coltivare l’umiltà intellettuale non significa abbassarsi o annullarsi. Significa, piuttosto, trovare il coraggio di cambiare idea, riconoscere i propri limiti e… anche imparare a ridere di sé, magari dopo un acceso dibattito sul verso giusto dei piatti in lavastoviglie.

E se all’inizio non ci riusciamo, va bene lo stesso. Si può sempre tornare a dire: “Ehi, ci ho pensato… avevi ragione tu.”

📚 [Post ispirato a studi citati da Tenelle Porter, Daryl Van Tongeren, Leor Zmigrod e Nedra Glover Tawwab – tutti esperti nel campo della psicologia della personalità e delle relazioni.]

Per anni ci hanno detto che la depressione è causata da un “disequilibrio chimico” nel cervello. Personalmente non ci ho...
17/07/2025

Per anni ci hanno detto che la depressione è causata da un “disequilibrio chimico” nel cervello. Personalmente non ci ho mai creduto ma per molti era una frase perfetta: vaga abbastanza da suonare scientifica, ma semplice a sufficienza per diventare uno slogan. Tipo: “Hai poca serotonina? Ecco qui la pillola!” Fine della diagnosi, inizio della terapia.

E invece… sorpresa: non c’è nessuna prova scientifica che la depressione sia causata da un deficit di serotonina. Lo dice una revisione enorme e molto seria, pubblicata su Molecular Psychiatry (non sul gruppo Facebook “sei psichiatra se…”).

🔬 Che ricerca è?

Una umbrella review (cioè una revisione delle revisioni: roba da psichiatri con molto tempo e molti dati), firmata da Joanna Moncrieff e colleghi dell’University College London. Hanno analizzato tutto quello che la scienza ha prodotto in decenni su serotonina e depressione – studi su recettori, livelli plasmatici, challenge farmacologici… tutto.

Conclusione?

“Non abbiamo trovato prove convincenti che la depressione sia causata da una riduzione della serotonina o dell’attività serotoninergica.”

💊 E gli antidepressivi, allora?

Ecco il punto delicato. Gli SSRI (i famosi farmaci “che alzano la serotonina”) non curano una carenza, perché – semplicemente – quella carenza non è mai stata dimostrata. Questo non significa che gli antidepressivi siano inutili (per alcune persone funzionano eccome), ma forse non funzionano per il motivo che ci hanno raccontato.

Ironia della sorte: alcuni studi suggeriscono che, a lungo andare, potrebbero persino abbassare i livelli di serotonina.

🛋️ Allora la depressione da dove viene?

Eh, bella domanda.
Quello che emerge da questa e da tante altre ricerche è che la depressione non è un “guasto interno”, ma spesso una risposta sensata a un contesto insensato: traumi, stress cronico, isolamento, mancanza di senso, precarietà, disconnessione relazionale…

Insomma, forse non siamo “chimicamente rotti”. Forse stiamo reagendo con sofferenza a una vita che, a tratti, fa male.

🚫 Ma quindi: via i farmaci?

No. Nessuno dice questo.
I farmaci possono essere utili, talvolta fondamentali, per alcune persone. Ma dobbiamo smettere di raccontarci che siano “la cura per lo squilibrio chimico”. È una semplificazione sbagliata che può portare a due effetti collaterali non scritti sul bugiardino:
1. Far sentire chi soffre come se fosse guasto e impotente.
2. Ridurre la complessità della cura a una sola soluzione: la molecola.

🧭 E quindi?

Quindi forse è il momento di rimettere al centro le storie, non solo i neurotrasmettitori.
Di ascoltare le ferite, non solo dosare i recettori.
Di parlare di relazioni, scelte, significati, contesti di vita.

E anche, perché no, di rivedere il modo in cui comunichiamo la salute mentale. Perché dire a qualcuno “hai un cervello rotto” non è proprio il miglior punto di partenza per la guarigione.



📚 Fonte:
Moncrieff J., Horowitz M., et al. (2022)
The serotonin theory of depression: a systematic umbrella review of the evidence
📍 Molecular Psychiatry, Nature Publishing Group
🔗 https://www.nature.com/articles/s41380-022-01661-0

📌 P.S.: se vi interessa approfondire, qui c’è l’articolo originale:
https://www.nature.com/articles/s41380-022-01661-0
E qui il comunicato stampa ufficiale dell’University College London:
https://www.ucl.ac.uk/news/2022/jul/no-evidence-depression-caused-low-serotonin-levels-finds-comprehensive-review

After decades of study, there remains no clear evidence that serotonin levels or serotonin activity are responsible for depression, according to a major review of prior research led by UCL scientists.

É con grande piacere (e altrettanta soddisfazione) che condivido il mio intervento di ieri mattina al TG3 regionale. Fat...
18/04/2025

É con grande piacere (e altrettanta soddisfazione) che condivido il mio intervento di ieri mattina al TG3 regionale. Fatene buon uso!

20/02/2024

Continuano gli interventi a Radio Lady 97.7 stavolta la seconda parte de “la sessualità e le sue dinamiche relazionali.”

PS l’intervento é molto meno noioso del titolo 😀

12/02/2024

E rieccoci qua, stavolta parlo di sessualità.

05/02/2024

Due parole sulla crisi di coppia, argomento infinitamente vasto che vede qui una piccolissima introduzione. Sperando di fare cosa gradita lo condivido.

15/01/2024
08/01/2024

Tutti i lunedì (finché dura) alle 16:30 (più o meno), per parlare di relazioni e affini.

Indirizzo

Via Qurico Baldinucci 14a
Prato
50100

Orario di apertura

Lunedì 10:00 - 20:00
Martedì 14:00 - 20:00
Mercoledì 10:00 - 20:00
Giovedì 10:00 - 20:00
Venerdì 09:00 - 16:00

Telefono

+393937009673

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