Infermieri domiciliare subito a casa tua 3932739391

Infermieri domiciliare subito a casa tua 3932739391 Servizio di Infermiere a domicilio

Servizio di Infermiere/a a Domicilio. Assistenza infermieristi Durante i mesi estivi è garantito il servizio.

Servizi infermieristici domiciliari a prato

Tutti gli interventi domiciliari a prato e hinterland vengono svolti da infermieri diplomati, iscritti all'albo e di comprovata esperienza nell'ambito territoriale. Grazie ad una corretta dislocazione sul territorio di prato gli interventi vengono garantiti con celerità se urgenti e con puntualità se le prestazioni vengono programmate. Tutte le prestaz

ioni erogate sono elencate e tariffate secondo il nomenclatore nazionale degli infermieri. E' previsto un rimborso per l'uscita da concordarsi in base alla distanza e orario. Gli infermieri sono auto e moto muniti, nel solo territorio di prato gli infermieri saranno operativi anche nei giorni festivi. Dall'esperienza sappiamo che gli interventi dell' infermiere sono rivolti soprattutto agli anziani ipomobili affetti da lesioni cutanee (piaghe da decubito o ulcere agli arti inferiori). Per questo gli infermieri sono esperti di Wound Care ovvero della cura delle ferite e grazie alla loro preparazione sempre aggiornata sono in grado di offrire consulti e praticare medicazioni secondo le metodiche più moderne con risultati impensabili qualche anno fa. Con l'utilizzo delle medicazioni avanzate anche i cambi delle medicazioni risultano più distanziati a tutto vantaggio del paziente. A seguire elenchiamo le prestazioni più comunemente erogate a domicilio. Non offriamo servizi alberghieri o di badanti. Prestazioni infermieristiche erogate a prato

Educazione sanitaria
•Assistenza in lesioni da pressione (utilizzo di medicazioni avanzate)
•Assistenza in lesioni da ulcere croniche arti inferiori (utilizzo di medicazioni avanzate)
•Bendaggi elastocompressivi arti inferiori
•Clisteri (a scopo evacuativo o per preparazione ad esami o interventi)
•Controllo, gestione ed assistenza a stomie delle vie intestinali (solo a prato)
•Gestione di una perfusione endovenosa e somministrazione di farmaci prescritti
•Iniezioni (solo a prato)
•Posizionamento di un catetere vescicale a permanenza o per prelievo urine a scopo di esame
•Prelievo di sangue e consegna referti a casa (solo a prato)
•Controllo della glicemia
•Rimozione punti di sutura o di un gesso
•Medicazioni semplici o complesse (utilizzo di medicazioni avanzate)
•Elaborazione di dossier assistenziali
•Addestramento del personale non infermieristico presente in casa (badanti o famigliari)
•Studio e progettazione case per disabili
•Assistenza diretta
•Esecuzioni di tests: Audiometria, spirometria, visiotest, ECG.
•Trasferimenti assistiti ecc. PIAGHE DA DECUBITO

Definizione

Piaghe da decubito - Lesione tessutale, con evoluzione necrotica, che interessa la cute, il derma, e gli strati sottocutanei, fino a raggiungere, nei casi più gravi, la muscolatura e le ossa. Essa è la conseguenza diretta di una elevata e/o prolungata compressione o di forze di taglio (o stiramento) causanti uno stress meccanico ai tessuti e la strozzatura dei vasi sanguinei. Prevenzione

Non c'è dubbio che la migliore terapia per la cura delle piaghe da decubito sia la prevenzione. Ogni strategia preventiva, in modo particolare quella rivolta alle lesioni cutanee da decubito, deve avere origine da una corretta informazione e conoscenza delle modalità di insorgenza della piaga. Identificazione dei soggetti a rischio

Scopo di ogni atto rivolto alla prevenzione risulta comunque essere sempre secondario rispetto all'individuazione del paziente ritenuto a rischio di contrarre lesioni da pressione. Per soggetto a rischio intendiamo quell'individuo che, costretto a letto o su una sedia o con gravi difficoltà di mobilizzazione- ed in relazione ad ulteriori fattori che sono in grado di aumentare il pericolo di sviluppare lesioni da decubito- necessita di interventi preventivi. Essi orientano l'agire degli operatori e dei professionisti verso un controllo dei fattori di rischio quali:

• l'immobilità e l'inabilità
• l'incontinenza
• i fattori nutrizionali
• i livelli di coscienza alterati
• le patologie croniche. L'individuo rispondente a tale descrizione, dovrà essere valutato al momento dell'ammissione in strutture ospedaliere o residenziali e nelle cure domiciliari, e rivalutato periodicamente ad intervalli regolari. Mantenimento e miglioramento del grado di tolleranza del tessuto alla pressione Ciascun individuo riconosciuto come a rischio dovrà essere sottoposto ad una ispezione della cute accurata almeno una volta al giorno, avendo cura di valutare con attenzione le prominenze ossee. Particolare importanza rivestirà la pulizia della cute, che dovrà essere fatta ogni qual volta questa si presenti sporca o umida, avendo cura di non esporla a sollecitazioni termiche inappropriate ed ancora non utilizzare prodotti in grado di provocare irritazione o secchezza alla cute stessa. Durante la pulizia, occorre prestare estrema attenzione per ridurre al minimo la forza e la frizione applicate; così come è da evitarsi il massaggio in corrispondenza delle prominenze ossee. Importante si rivela, inoltre, il controllo degli effetti che possono causare la frizione o lo scivolamento. A tale scopo l'applicazione di corrette tecniche di mobilizzazione finalizzate al cambio di postura ed ancor di più ad un piano programmato di riabilitazione, qualora le condizioni del paziente lo consentano, unitamente ad un controllo costante dello stato nutrizionale, aiutano in quello che è l'obiettivo preventivo. Supporti nella prevenzione delle lesioni cutanee da pressione

Qualora gli interventi di base, ossia il cambio di postura non risultassero sufficienti ad evitare la comparsa di lesioni da allettamento, è possibile avere un aiuto considerevole adottando degli ausili antidecubito volti a ridurre la pressione superficiale di contatto. Tra i più utilizzati in ambito sanitario ricordiamo:
•sovramaterassi ad aria
•cuscini antidecubito e materassi in schiume. Eziopatogenesi

In letteratura sono assai numerosi i lavori che analizzano i numerosi fattori causali e concausali che stanno alla base di questa patologia, impostati tutti allo stesso modo: la causa scatenante la piaga è la prolungata pressione. Concorrono alla genesi delle piaghe da decubito numerosi fattori collaterali, fra cui sono annoverate le precarie condizioni generali. La cura di un paziente portatore di lesione cutanea cronica è rappresentata da tre livelli di terapia indispensabili al raggiungimento della guarigione (generale, causale e locale). Appare evidente quindi come il paziente portatore di piaga da decubito debba essere curato contemporaneamente su due fronti, quello locale e quello generale. Fattori locali

La prolungata pressione è la causa principale che scatena, a livello locale, la piaga da decubito: la lesione si verifica quando la forza comprimente applicata per un tempo sufficientemente lungo, è maggiore della pressione del sangue nel distretto arteriolo-capillare e per tanto si verifica un'ischemia. Il paziente predisposto alle piaghe, soprattutto se anziano, è in condizioni generali compromesse e spesso ipoteso. Con l'invecchiamento cutaneo si ha un diminuito contenuto di fibre elastiche con conseguente aumento di carico sul liquido interstiziale e sulle cellule; mutamenti nella sintesi del collageno con conseguenti diminuite resistenze meccaniche e aumento della rigidità tessutale: che la cute senile sia strutturalmente predisposta alla lesione da compressione è dimostrato anche dalla frequenza con la quale si verificano lesioni intorno ai cateteri e sondini. Nelle a rischio di piaga e cioè quelle in prossimità delle salienze ossee (sacro, trocanteri, ecc.), non solo la cute ma anche gli strati sottocutanei sono compressi fra il piano di appoggio e le salienze ossee. La lesione ischemica non inizia dalla cute ma dai piani sottocutanei. Tra le varie strutture che possono essere sottoposte a compressione, quella più sensibile all'ischemia è il muscolo: l'ischemia comporta un danno endoteliale, da cui edema interstiziale, autolisi e necrosi cellulare, con accumulo di metaboliti tossici e acidosi tissutale. La cute è molto più resistente all'ischemia, sia perchè le cellule hanno minor fabbisogno di ossigeno sia per una maggior ricchezza di anastomosi arteriolari. Pertanto una lesione ischemica muscolare può avere origine, svilupparsi e giungere a guarigione senza che la cute vada in necrosi. Da quanto sopra esposto risulta evidente che la necrosi visibile, cioè quella cutanea, rappresenta "la punta dell'iceberg" di una lesione molto più vasta. La piaga da decubito viene attualmente rappresentata e spiegata con la teoria del "cono di pressione" la cui base è posta a livello della salienza ossea e l'apice a livello cutaneo: questo concetto ha grande importanza dal punto di vista pratico poiché sta a significare che la necrosi del sottocute e delle parti molli è sempre più ampia della necrosi cutanea i cui bordi sono quindi sottominati. Forze di stiramento

Entrano in azione quando il paziente viene posto nel letto in posizione seduta o semiseduta. In queste posizioni il corpo tende progressivamente a scivolare verso il fondo del letto mentre però lo scheletro si muove ad una certa velocità, la cute, trattenuta dall'attrito con il piano di appoggio, progredisce più lentamente; ne consegue a carico dei vasi del sottocute, uno stiramento che favorisce la trombosi. Se il paziente è molto dimagrito e la cute è lassa si può arrivare allo strappamento dei vasi del sottocute.

Indirizzo

Prato

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