
24/02/2025
"A partire dagli anni Ottanta, i valori sociali tradizionali entrano in conflitto con le richieste di flessibilità; la depressione come malattia della perdita si evolve in una patologia dell’istantaneità, in cui le “nuove” forme depressive sono sospese tra vuoto, noia e impulsività, con una diversa percezione del tempo vissuto. Rispetto alla “vecchia” depressione, in cui tutto ciò che conta è già accaduto ed è irrimediabile, le “nuove” depressioni si configurano come depressioni dell'immediatezza, in cui il tempo è cristallizzato in un istante privo di aggancio sia al passato, sia al futuro (Stanghellini, 2006) [...]
I cambiamenti che si stanno verificando a livello sociale e culturale nel mondo moderno definiscono una società “a orologeria” (Stanghellini, 2011). Da un paradigma di stabilità (per esempio, il lavoro a tempo indeterminato) si è passati a un paradigma di precarietà (per esempio, il lavoro come “incarico”). Questo mutamento nel modo di concettualizzare i rapporti lavorativi rappresenta uno schema dei cambiamenti che stanno avvenendo a livello sociale, cambiamenti che frammentano l’identità personale in mille pezzi"
(A. Fiorillo, Le depressioni. Diagnosi, clinica e trattamenti)