25/05/2021
“Elisa, non se andrà con te ciò che hai donato”, è questa la frase incisa sulla targa affissa sulla panchina rossa, posta nel giardino della sede centrale della Pubblica Assistenza “L’Avvenire” Prato, in ricordo di Elisa Amato, di cui ricorrono i tre anni dall’uccisione. Una vicenda che scosse l’opinione pubblica nazionale e che segnò profondamente L’Avvenire, di cui Elisa era volontaria. Di qui la volontà dell’associazione di via San Jacopo di dedicare un ricordo rivolto a Elisa Amato, con una panchina rossa, per dire fermamente no ad ogni violenza di genere e in segno di contrasto in particolare ai femminicidi. L’opera realizzata con il Patrocinio di Comune e Provincia di Prato.
Piero Benedetti, presidente de L’Avvenire, ha sottolineato: “Credo non esista nessuno con minimo di coscienza che non resti inorridito di fronte ad un evento così delittuoso come quello che segnato la morte della nostra volontaria Elisa Amato. Era una persona solare, che pensava all’amore verso il prossimo, amava le persone, amava gli animali, amava tutti. Forse è rimasta vittima proprio del suo amore. Una vicenda dolorosa, terrificante. Per questo abbiamo voluto, d’intesa con Comune e Provincia di Prato, dedicare un simbolo a perenne condanna dei femminicidi, delle violenze di genere, dei più deboli in particolare e soprattutto contro le donne”.
Il presidente della Provincia di Prato, Francesco Puggelli, ha affermato: “Voglio ringraziare la pubblica assistenza e i genitori di Elisa Amato, Incontrarli è ogni volta una f***a al cuore. Il loro dolore è il dolore di tutta la comunità, e questa panchina è un simbolo, una testimonianza importante non solo per ricordare a tutti quanti sia ancora tanto il lavoro da fare per combattere la cultura della violenza ma testimonia anche che l’amore e l’impegno civile di Elisa superano anche la morte. Il bene fatto in vita resta e resterà sempre. Per Elisa, per la sua famiglia e per tutte le donne che hanno perso la vita per mano di chi le amava dobbiamo trovare la forza, anche politica, per agire e rafforzare l’impegno a combattere il femminicidio, una piaga sociale che dobbiamo fermare a tutti i costi. Non possiamo voltarci dall’altra parte, sono troppe le donne ancora vittime di violenza soprattutto domestica e il mio appello è a denunciare, a non aver paura a chiedere aiuto perché la violenza non deve trovare spazio nella nostra comunità”.
L’assessore alle Pari opportunità del Comune di Prato, Ilaria Santi, ha dichiarato: “Ringraziamo la Pubblica Assistenza e ringraziamo i genitori di Elisa che sono presenti a questo ricordo, che stringe il cuore della nostra comunità e che continua a commuoverci. Soprattutto in questo anno di pandemia, durante il quale abbiamo dovuto registrare un’impennata delle violenze di genere e dei femminicidi. Questa pancina ci ricorda non solo Elisa Amato ma quanto ancora tutti quanti come comunità dobbiamo fare per combattere questa violenza che purtroppo è nelle nostre case e nelle nostre famiglie prima di tutto”.
La consigliera con delega alla Parità di genere de L’Avvenire, Elisabetta Cioni, ha concluso che: “L’esperienza è stata quasi surreale, nel preparare questo ricordo. Dal chiamare la famiglia, dal parlare con sua sorella, dal cercare le parole più adeguate alla targa che la ricordasse. Una commozione immensa".