
16/08/2025
“Fermarsi.
Che parola strana, quasi sospetta, in un mondo che applaude solo chi corre.
Eppure qui, con i piedi scalzi sulla pietra, capisco che fermarsi non è perdere tempo.
È ritrovarlo.
È smettere di inseguire le cose finché non diventano ombre sfocate, e lasciarle avvicinare da sole, se vogliono.
Il silenzio non è vuoto, è spazio.
Forse fermarsi è ricordarsi che non tutto va preso di corsa, che certe risposte hanno bisogno di lentezza, che certe ferite guariscono solo se smetti di toccarle.
Mi fermo perché c’è un punto in cui correre non serve più.
Il mondo continuerà a girare anche senza il mio affanno.
Le scadenze, le urgenze, i “devi” - tutti lì, a bussare.
E io, per una volta, non apro.
E penso che fermarsi non è perdere tempo.
È ritrovarlo.
È tornare a sentire il corpo, il respiro,
il battito che non chiede approvazione a nessuno.
Fermarsi è un atto radicale.
È dire al mondo:
“Adesso tocca a me.
Adesso sono io la mia priorità".
E io, adesso, non faccio niente.
Ed è esattamente ciò di cui avevo bisogno.”