26/09/2023
Forse un po' per carattere, un po' perché la mia continua voglia di imparare mi fa sentire ancora una studentessa, non ho mai ritenuto di essere "arrivata" professionalmente, nè mi sento una super mamma o una super donna, figuriamoci meritevole di premi.
Venerdì 22 settembre però, ho avuto il grande onore di riceverne uno, il premio "Frumento d'oro", dedicato alle donne pontine che si sono particolarmente distinte per la loro attività professionale, sociale e culturale. In questa occasione è stato riconosciuto il mio impegno in ambito scientifico, unito a quello di mamma, compagna e figlia. A consegnarmi il premio c'era il prof Roberto Volpe, che ringrazio pubblicamente perché in questi anni mi ha coinvolta in importanti progetti e iniziative che hanno arricchito la mia esperienza professionale e la mia formazione.
Dietro a questa spiga in forma di donna, agli applausi e ai complimenti ricevuti, per me c'è tanto di più: ci sono i momenti di stanchezza per le ore di sonno p***e, l'euforia per le prime sillabe di Gabriele, la gioia per i pazienti che mi dicono di non sentirsi "a dieta" con la mia dieta (cosa che mi riempie di soddisfazione come se fosse il mio primo giorno di lavoro), c'è l'agenda da organizzare in base alle poppate, ci sono gli abbracci fugaci con il mio compagno prima di correre a lavoro, ci sono gli sguardi compassionevoli dei miei genitori e dei miei suoceri che vorrebbero aiutarmi di più, le diete preparate in tempi e orari assurdi tra pianti, cambi pannolino, poppate, giochi e faccende di casa.
So che per molte delle mie colleghe, amiche, pazienti, questa è una storia già sentita e vissuta, e so anche che poche di noi riescono a trovare il tempo di darsi una pacca sulla spalla e dirsi "brava!", però ogni tanto facciamolo: apprezziamoci, premiamoci 🌷