27/03/2025
Quante volte ci capita di essere talmente tanto nervosi da avere fame?
Ma una fame di quelle insaziabili, una voglia di dolce o salato o forse nemmeno noi lo sappiamo bene, ma sappiamo solo che DOBBIAMO mangiare qualcosa?
Queste sono situazioni con cui dobbiamo convivere, e sappiamo che quando sono eccessive non ci fanno bene.
La nostra testa lo sa, il nostro cervello ne è consapevole, e allora cerca di uscirne fuori, almeno per un po’, e sfrutta il cibo.
Sono le situazioni più difficili da controllare, perché ci viene da mangiare in modo frenetico, automatico, quasi compulsivo.
Ma soprattutto lasciano dietro di noi tante brutte conseguenze.
Oltre a pesantezza, gonfiori di stomaco e fastidi vari, possiamo sentire un «vuoto» interiore, pentimento, a volte sensi di colpa.
E sono proprio queste le conseguenze peggiori, molto più dell’eccesso di cibo.
Cosa ci spinge a mangiare così?
Lo stress? Il nervosismo? Vediamo cosa succede dentro di noi.
Il cibo è buono, soprattutto quando è particolarmente ricco di zucchero e sale.
E quando mangiamo qualcosa di buono, nel nostro cervello si attivano alcune aree neuronale specifiche sensibili al piacere. Più il cibo è buono e maggiormente queste aree si attivano, e ci fanno dimenticare (momentaneamente) tutti gli altri pensieri, che vengono (momentaneamente) messi in secondo piano.
Il nostro cervello ha bisogno di qualcosa che lo renda felice, e questo è un ormone che si chiama serotonina.
Quando mangiamo in modo vorace, per aumentare al massimo questo senso di piacere che ci fa evadere dalla realtà abbiamo un picco di serotonina, ma dopo qualche minuto, quando questo scende poi tutto passa. Tornano i pensieri e rimane la pesantezza con le sue conseguenze.
Quanti si rivedono in queste parole?
E come possiamo gestire queste situazioni?
Esiste un modo per girare tutto a nostro vantaggio, ed è proprio sfruttare la nostra fisiologia e la bontà del cibo.
Proviamo a mangiare lentamente, mastichiamo piano, assaporiamo a fondo i sapori in tutte le loro sfumature e non fermiamoci solo a quelli.
Concentriamoci sulla consistenza, sulla morbidezza o croccantezza, e sugli odori. Usiamo tutti i nostri sensi, gusto, tatto, olfatto.
D’altronde se il nostro cervello vuole il piacere, allora diamoglielo ma assaporando il cibo al 100% delle sue proprietà.
Facendo così attiveremo quei circuiti neuronali, in modo anche più duraturo nel tempo, proveremo quello stesso identico senso di piacere, anche più profondo, e ridurremo moltissimo la quantità di cibo.
E soprattutto non perderemo mai il controllo.
E se proprio vogliamo compensare di aver mangiato qualcosa in più, usciamo a fare una bella camminata all’aria aperta il prima possibile. Anche quello piace tanto al nostro cervello, al pari del cibo.
D’altronde se il cibo è buono un motivo ci sarà, allora impariamo a sfruttarlo a nostro vantaggio.
PS: il cioccolato (ma anche tanti altri cibi) favoriscono proprio la produzione di serotonina, e fanno dormire meglio! Ma di questo ne parlerò nei prossimi giorni 😉
Mi vuoi raccontare la tua storia per trovare la soluzione più adatta a te?
Scrivimi nei commenti, o contattami appena puoi
Dott. Pierpaolo Secci
Biologo nutrizionista
340 501 1492