04/12/2024
Edoardo Bove sta bene, e questa è, senza dubbio, la cosa più importante.
Importante è stata anche la reazione di immensa umanità manifestata da tutti i presenti e da coloro che assistevano da casa: il tempo si è fermato, e tutto — le proteste, la rivalità, la competizione, la smania di vincere — è passato in secondo piano.
Compagni e avversari di Edoardo, sconvolti dalla situazione, si sono letteralmente precipitati verso di lui nel tentativo di prestare soccorso immediato.
Un gesto di grande coraggio e generosità, certamente, ma purtroppo privo della necessaria conoscenza delle manovre corrette da effettuare.
Alcuni di loro hanno provato a spostargli la lingua, una manovra fortemente controindicata per chi conosce le basi del primo soccorso, pericolosa sia per il paziente che per il soccorritore.
Una persona incosciente, ma con respiro spontaneo, dovrebbe essere posta in posizione laterale di sicurezza; mentre, in caso di arresto respiratorio, sarebbe necessario ventilarla dopo aver iperesteso il capo per liberare le vie aeree.
Edoardo Bove sta bene, e questa rimane la cosa più importante. Importante è stata anche la reazione tempestiva di compagni e avversari.
Ma ciò che dovrebbe essere altrettanto importante è una diffusa cultura delle manovre salvavita, affinché chiunque, a prescindere dal ruolo in campo, possa fare la differenza e “salvare la partita” di qualcuno.